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1.
4 cases of ataxic hemiparesis syndrome are supported by CT proof of a lesion confined to the posterior and superior part of the internal capsule, near the corona radiata. The site of lesion is usually held to be the basis pontis and rostral midbrain. We intend to furnish further evidence in support of an old hypothesis incriminating the corona radiata-internal capsule.
Sommario Vengono descritti quattro casi, con conferma TAC, della sindrome di emiparesi atassica, in cui la lesione è localizzata nella parte posteriore e superiore della capsula interna, vicino alla corona radiata. La localizzazione di tale sindrome viene generalmente indicata nella basis pontis e nel mesencefalo rostrale. Noi intendiamo fornire ulteriori prove a sostegno di una precedente ipotesi localizzatrice (corona radiata-capsula interna).
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2.
A case-control study was undertaken to evaluate the role of hematocrit (Hct) level in the pathogenesis of stroke. Hct was determined in 110 subjects with acute ischemic stroke and compared with the values obtained in 110 subjects, matched for age and sex, admitted to our Division of General Medicine because of other diseases. Statistical analysis of the results by means of the McNemar test for pairs did not confirm the hypothesis that Hct values in stroke patients differ significantly from the control values.
Sommario È stata effettuata una ricerca pianificata, caso — controllo, con lo scopo di definire l'importanza dell'ematocrito (Hct) nella genesi dell'ictus cerebrale. L'Hct è stato determinato in 110 casi di ictus ischemico in fase acuta, e paragonato con i valori riscontrati in 110 pazienti, paragonabili per età e sesso, ricoverati per patologia di interesse internistico. L'analisi statistica dei risultati, effettuata con il test di McNemar per dati appaiati, non ha confortato l'idea che i valori dell'Hct nell'ictus siano significativamente differenti da quelli riscontrati nei controlli.
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3.
We have calculate the prevalence rates of moderate and severe dementia of the Alzheimer type (DAT) and of multi-infarct dementia (MID) in a Sicilian population sample aged 40 and over. For DAT the prevalence rate is 0.80% among the over 40s and 2.42% among the over 65s. The prevalence rates for both types, but especially for DAT, increase higher prevalence of primary degenerative dementia among females.
Sommario Abbiamo calcolato i tassi di prevalenza della demenza tipo Alzheimer e della demenza multiinfartuale di grado moderato e severo in un campione di popolazione siciliana di 40 anni ed oltre (4337 individui). Per la DAT il tasso di prevalenza è dello 0,80% [LF al 95% 0,56–1,11] nella popolazione di 40 anni ed oltre e diventa pari al 2,42% [LF al 95% 1,69–3,37] nella popolazione che ha raggiunto e superato il 65esimo anno di età.Per la MID la prevalenza è di 0,34% [LF al 95% 0,19–0,56] nella popolazione di 40 anni ed oltre, mentre nella popolazione di 65 anni ed oltre la prevalenza è dello 0,95% [LF al 95% 0,50–1,62].La prevalenza dei due tipi di demenza, e per quella tipo Alzheimer in particolare, aumenta significativamente con l'età. Altrettanto significativa è, sempre per la demenza degenerativa primaria, la più elevata prevalenza nel sesso femminile.
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4.
31 consecutive, surgically verified cases of tumors growing from the middle into the posterior fossa or viceversa are reviewed. The results of plain X-ray studies, of angiography and computed tomography (CT)are described. Comparative analysis of the various studies was decisive for predicting the nature of the lesion in the majority of the cases.
Sommario Sono stati riesaminati e descritti gli esami neuroradiologici di 31 casi consecutivi di tumori intracranici a cavallo tra fossa media e fossa posteriore, verificati chirurgicamente, con particolare riferimento all'esame radiografico del cranio, all'angiografia ed alla tomografia assiale computerizzata. Nella maggior parte dei casi l'analisi comparata dei diversi esami è stata determinante per giungere ad una diagnosi di natura della lesione.
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5.
The purpose of our project was to analyse membrane-bound proteins in Haloperidol-treated rats with clear Parkinson type motor inhibitions. Membrane bound protein was chosen because the main sites of functional changes in the Parkinson syndrome may be the plasma membrane and postsynaptic membranes of nerve cells. Twenty male Sprague-Dawley rats were treated with Haloperidol for 67 days. The areas analyzed were the hippocampus and the caudate nucleus. The electrophoretic analyses were done by the method of Ballou (1974) as further elaborated by Booth (1977). Double-labeling analysis of 7 protein fractions after gel electrophoresis showed the presence of a 50 000-dalton protein infraction 3 of the caudate nucleus (see block diagrams) in the haloperidol-treated animals but not in the hippocampus material.
Sommario La presente nota riguarda i risultati di analisi delle proteine legate alla membrana cellulare di neuroni in ratti trattat i con Haloperidol fino alla comparsa di chiari segni di inibizione motoria di tipo parkinsoniana. Il motivo per il quale sono state scelle le proteine della membrana cellulare è che le alterazioni funzionali nella sindrome di Parkinson possono maggiormente localizzarsi nella membrana plasmatica e postsinaptica della cellula nervosa. Sono stati trattati 20 ratti per 67 giorni con Haloperidol. Le aree analizzate sono state l'ippocampo e il nucleo caudato. Le analisi elettroforetiche sono state eseguite secondo il metodo sviluppato da Ballon (1974) e successivamente da Booth (1977). I risultati di queste analisi (nucleo caudato) e del tessuto di controllo (ippocampo) di 7 frazioni proteiniche dopo gel elettroforesi hanno dimostrato la presenza di 50,000-dalton proteina nella frazione 3 del nucleo caudato (vedi grafico) nel materiale trattato con Haloperidol. Tale valore non è présente nell'ippocampo.
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6.
74 heavy drinkers, divided in two groups by positive or negative history for withdrawal seizures, were evaluated on the history, clinical, biochemical, CT, EEG and psychometric investigations. Some of them have been followed up for 20 months. The results suggest the possible role of a constitutional predisposition for withdrawal seizures.
Sommario 74 gravi etilisti sono stati suddivisi in relazione alla positività o negatività anamnestica per crisi epilettiche da astinenza. I due gruppi sono stati confrontati tra loro facendo riferimento ai dati anamestici, clinici, biochimici, tomodensitometrici cerebrali, elettroencefalografici e psicometrici. Una parte dei soggetti è stata studiata anche durante un periodo di follow- up di venti mesi. I risultati emersi dall'indagine trasversale e longitudinale suggeriscono il possibile ruolo determinante della predisposizione costituzionale nella genesi delle crisi epilettiche da astinenza alcolica.
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7.
Retraction-convergence nystagmus is a classic finding in extensive and bilateral lesions of the dorsal midbrain, usually neoplastic and, as such, considered to signal a poor prognosis.We report 4 cases of retraction-convergence nystagmus associated with Parinaud syndrome arising from circumscribed lesions of vascular origin — 3 hemorrhagic and 1 ischemic — with a completely benign course. The neuroimaging study enabled us to identify involvement of the pretectal areas and posterior commissure as well as of the dorsomedial thalamic nuclei in all cases. It thus seems that one or more of these areas must be involved in the genesis of this nystagmus.
Sommario Il nistagmo retrattorio e di convergenza è stato classicamente descritto in lesioni estese e bilaterali del mesencefalo dorsale, per lo più neoplastiche, e come tale considerato di significato prognostico sfavorevole. Vengono qui descritti quattro casi di nistagmo retrattorio-convergente associato a sindrome di Parinaud, sostenuto da lesioni circoscritte su base vascolare (tre emorragiche ed una ischemica), ad evoluzione del tutto benigna.Lo studio con neuroimaging ha permesso di individuare in tutti i casi un coinvolgimento delle aree pretettali e della commessura posteriore, oltreché dei nuclei talamici postero-mediali; una o più di queste aree sembrano quindi necessariamente coinvolte nella genesi di questo nistagmo.
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8.
Report of two cases of Behçet syndrome in children, one with the features of a neuro-Behçet syndrome and the other with chiefly severe ocular changes. Both children were treated with transfer factor when previous treatment had proved ineffective. Some years after the beginning of treatment, which is still continuing, transfer factor may be said to be of value in Behçet syndrome.
Sommario Vengono riferiti due casi di sindrome di Behçet insorti in età pediatrica, il primo con le caratteristiche di una forma di Neuro-Behçet, il secondo con prevalenti e gravi alterazioni oculari. Entrambi i bambini sono stati trattati con Transfer Factor, vista l'inefficacia delle precedenti terapie. Ad alcuni anni di distanza dall'inizio del trattamento, che è tuttora in corso, si possono trarre alcune considerazioni positive circa l'utilità di un trattamento con Transfer Factor nella sindrome di Behçet.
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9.
Neurophysiological studies(EEG, ERG, VEP) have been carried out on 8 children with proven GM1 gangliosidosis (3 of Type I and 5 of Type II). All the EEGs were abnormal showing an increasing amount of irregular slow activity as the disease progressed. Around 2 to 3 years of age, Type II patients often showed a fluctuating 4–5 c/s rhythmic activity especially prominent in the temporal regions. Paroxysmal activity was not a conspicuous feature in any of the patients. The ERG was normal in all cases but the VEP was variably altered. The EEG / ERG/ VEP findings in GM1 gangliosidosis differ from those seen in most other neurometabolic disorders of childhood.
Sommario Sono stati condotti studi neurofisiologici(EEG, ERG, PEV) in 8 bambini con accertato GM1 gangliosidiosi (3 di tipo I e 5 di tipo II). Tutti gli EEG sono risultati anormali dimostrando un aumento di attività lenta e irregolare col procedere della malattia. I pazienti del gruppo II presentano, attorno ai 2–3 anni di età, un'attività fluttuante e ritmica a 4–5 c/s prevalente soprattutto nelle regioni temporali. L'attività parossistica non risultava continua in alcun caso. L'ERG era normale in tutti i casi e la PEV era variamente alterata. In sintesi i rilievi EEG, ERG, PEV nella GM1 gangliosidiosi differiscono da quelli che si riscontrano nella maggioranza delle malattie neurometaboliche infantili.
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10.
A case of Wernicke-Korsakoff syndrome in a nonalcoholic patient after gastric surgery provides support for the theory that nutritional deficiencies play an important part in the pathogenesis of the disease.
Sommario Viene descritto un caso di sindrome di Wernicke-Korsakoff in un paziente non alcolista dopo gastrectomia subtotale. È sottolineato il ruolo fondamentale svolto dal deficit nutrizionale nella patogenesi della malattia.
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11.
A 38-year-old with primary pineal region hemorrhage and acute hydrocephalus was subjected to an external shunt. CT scanning showed complete resolution of the hemorrhage and hydrocephalus. The patient recovered.
Sommario Viene descritto un caso di emorragia primitiva della regione pineale con idrocefalo acuto in un paziente di 38 anni sottoposto a derivazione liquorale esterna. Il controllo TAC ha mostrato la completa risoluzione dell'emorragia e dell'idrocefalo.
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12.
Fungal infections of the CNS are becoming an increasingly serious problem in immunosuppressed patients. We describe three patients with malignant blood disease who in the course of systemic fungal infection presented cerebral involvement. The nature, site and extent of the cerebral involvement were defined by computed tomography (CT). Further, in one patient it was possible to follow the course of the lesion and assess the effectiveness of antimycotic therapy by CT because of its noninvasiveness and repeatability.
Sommario Le micosi profonde rappresentano un problema di sempre maggior rilievo nei pazienti immunosoppressi. Descriviamo tre pazienti affetti da emopatie maligne che in corso di infezione micotica sistemica hanno presentato interessamento cerebrale. La natura, la sede e l'estensione delle localizzazioni cerebrali sono state definite grazie alla TAC. In un paziente inoltre, è stato possibile seguire l'evoluzione della lesione e valutare l'efficacia del trattamento antifungino per la ripetibilità e la non invasività di questa metodica.
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13.
The substantia nigra pars reticulata (SNR) controls the spread of seizures. GABAAergic drug (agonist or antagonist) infusions into the SNR have age-specific and site-specific effects on flurothyl-induced seizures. Developmental and cell-specific regulation of GABAA receptor subunit expression may be responsible for these specific effects. To test this hypothesis,in situ hybridization was used to examine regional expression of α1 and γ2L GABAA receptor subunit mRNAs in the SNR during development. Distinct temporal and spatial patterns of expression were observed. In rats at postnatal days (PN) 21–60, fewer neurons were labeled with probes directed to α1 and γ2L subunits in SNRanterior compared with SNRposterior. In addition, neurons in SNRanterior contained higher amounts of hybridization grains than in SNRposterior. In PN 15 rats, the labeling of neurons was relatively diffuse throughout the anterior and posterior SNR regions with moderate amounts of hybridization grains for both subunits. The finding of age-related differential distribution of α1 and γ2L subunit mRNAs in the SNR suggests that GABAA receptor heterogeneity may play a role in the age-specific and site-specific effects of GABAAergic agents on seizures in the SNR.
Sommario La sostanza nera pars reticulata (SNR) controlla la propagazione delle crisi. Infusioni di GABA agonisti o antagonisti nella SNR hanno effetti specifici in rapporto all’età e alla sede sulle crisi indotte con flurothyl, per la probabile influenza di fattori regolatori dell’espressione di subunità del receptore GABAA specificamente legati allo sviluppo e al tipo cellulare. L’ipotesi è stata verificata ana-lizzando l’ espressione regionale del mRNA delle subunità recettoriali GABAA α1 e γ2L durante lo sviluppo. Diverse modalità di espressione temporale e spaziale sono state osservate. Nel ratto ad una età postnatale (PN) di 21–60 giorni, il numero di neuroni marcati con sonde dirette alle subunità α1 e γ2L è risultato inferiore rispetto alla posteriore. Inoltre, i neuroni di SNR anteriore contenevano una quantità più elevata di granuli di ibridizzazione rispetto a quelli di SNR posteriore. In ratti PN 15, invece, la marcatura di neuroni è risultata relativamente diffusa nell’ambito delle regioni anteriori e posteriori di SNR con una quantità moderata di granuli di ibridizzazione per entrambe le subunità. Il rilievo di una distribuzione differenziale età dipendente dell’mRNA delle subunità α1 e γ2L nella SNR suggerisce che un’eterogeneità recettoriale possa giocare uno specifico ruolo nel determinare gli effetti età e sito-specifici sulle crisi di agenti GABAergici iniettati nella SNR.
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14.
The presence of voluntary eyelid movement disorders was systematically checked in 51 patients with a recent stroke supposedly confined to one hemisphere and presenting with contralateral gaze impairment. Inability to initiate lid closure was found in 5 patients, inability to keep the eyes closed for more than 1–3 sec in 5 patients and inability to initiate eyelid opening in 1 patient. One patient failed both to close his eyes and to open them when closed. In 3 patients the deficit was restricted to the eye contralateral to the lesion. CT scan findings pointed to the parietal lobe as the cortical area more frequently encroached upon by the lesion. In one patient brain damage was restricted to the right motor supplementary area and cingulate gyrus and produced, in addition to failure to close eyelids, inability to carry out any voluntary movement governed by cranial nerves save eye movements.
Sommario La presenza di alterazioni dei movimenti volontari delle palpebre fu sistematicamente controllata in 51 pazienti affetti da un ictus di data recente interessante un solo emisfero e che presentavano deficit dello sguardo controlaterale alla lesione. L'incapacità di chiudere le palpebre fu osservata in 5 pazienti, quella di mantenere le palpebre chiuse per piu di 1– 3 secondi in 5 pazienti e quella di aprire le palpebre in 1 paziente. Un paziente era incapace sia di chiudere gli occhi che di aprirli una volta chiusi. In 3 pazienti il deficit era presente solo nell'occhio controlaterale alla lesione. I dati forniti dalla TAC indicarono che l'area corticale più frequentemente interessata era il lobo parietale. In unpaziente il danno cerebrale era limitato all'area motoria supplementare e al giro cingolato di destra e aveva prodotto l'incapacità non solo di chiudere gli occhi, ma anche di eseguire qualsiasi altro movimento controllato dai nervi cranici, eccetto i movimenti oculari.
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15.
A case of repeated reversible cerebrovascular deficit proved on computerized tomography to be hemorrhagic in origin. It would seem advisable to await the outcome of CT before classifying a case of cerebrovascular disease even though the clinical features point to ischemia as the cause.
Sommario Gli Autori descrivono un caso clinico caratterizzato da episodi cerebrovascolari deficitari di tipo reversibile, la cui misura è risultata emorragica alla tomografia computerizzata. Discutono sulla opportunità di attendere l'esito TAC prima di classificare una patologia cerebrovascolare, nonostante i suoi caratteri clinici ne indichino la natura ischemica.
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16.
A 58-year-old woman complained of pain and paresthesia localized on the medial side of both knees. Neurological examination disclosed signs, referrable to a bilateral compression lesion of the infrapatellar branch of the saphenous nerve. Gonyalgia paresthetica should be taken into consideration in the differential diagnosis of knee pain and sensory disturbances.
Sommario Una donna di 58 anni accusava parestesia e dolori localizzati alla faccia mediale di ambedue le ginocchia. Obiettivamente si rilevarono segni riferibili ed una compressione bilaterale della branca infrapatellare del nervo safeno. La gonalgia parestesica deve essere considerata nella diagnosi differenziale della sindromi dolorose del ginocchio.
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17.
A case of congenital toxoplasmosis is reported in which the patient died at 32 days following seizures, coma and respiratory disturbances. Neuropathological examination showed numerous foci of softening throughout the brain. Histological examination disclosed widespread areas of inflammatory necrosis. Circumscribed areas of granulomatous inflammation were also found. Cysts containing a variable number of microorganisms and toxoplasmas free in the damaged areas were frequently observed. Small calcifications were scattered in the cerebral cortex and basal ganglia. Electron microscopy of postmortem brain specimens demonstrated toxoplasmas at various stages of development. The microorganism is enveloped by a two-layered membrane, the pellicle. Replication occurs in a vacuole inside the host cell. Following replication the newly formed parasites, the trophozoites, are released. Several replications without release may also occur with consequent cyst formation. The motile form of the toxoplasma, the tachyzoite, is fusiform with truncated cone shape of the anterior ending which is the presenting surface modified for host cell penetration. The modality of transplacental transmission and the clinical syndromes associated with toxoplasma infection are discussed. EM even of post mortem material contributes to knowledge of the structure of the parasite and of its life cycles.
Sommario Si descrive un caso di toxoplasmosi congenita. La bambina era deceduta all'età di 32 giorni dopo un decorso clinico caratterizzato da convulsioni, coma e disturbi respiratori. L'esame neuropatologico dimostrò numerose aree di rammollimento cerebrale e lo studio istologico evidenziò zone estese di necrosi infiammatorie ed aree circoscritte di infiammazione granulomatosa. Calcificazioni erano presenti nella corteccia cerebrale e nei gangli della base. Si osservarono sia cisti, contenenti un numero variabile di microorganismi, che toxoplasmi liberi nelle zone interessate dal processo patologico. L'esame al Microscopio Elettronico di materiale autoptico mostrò toxoplasmi in vari stadi di sviluppo. Il microorganismo è avvolto da una doppia membrana, la pellicola. La sua replicazione ha luogo all'interno di vacuoli nella cellula ospite, dopodiché i trofozoiti possono essere rilasciati oppure, qualora più replicazioni avvengano all'interno della stessa cellula, si ha la formazione di una cisti. La forma invasiva del toxoplasma, il tachizoita, si presenta fusiforme con la parte anteriore strutturalmente modificata per favorire la penetrazione nella cellula ospite. Si discutono le modalità di trasmissione e le sindromi cliniche conseguenti all'infezione congenita, sottolineando in particolare come anche lo studio su materiale autoptico possa contribuire alla conoscenza del ciclo vitale del parassita.
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18.
We report an anatomoclinical case of locked-in syndrome together with the neuroradiological and neurophysiological findings. MRI confirmed its value in the diagnosis of posterior cranial fossa pathology while the neurophysiological work-up (BAEPs, SEPs, MAPs and TEPs) revealed that the lesion may have broader functional implications than may be gauged from the neuroradiological and pathological evidence. Evoked potentials may therefore be of considerable importance in pinpointing brainstem lesions.
Sommario Viene riportato un caso anatomoclinico di “Locked in” syndrome e riferiti i risultati delle indagini Neuroradiologiche e Neurofisiologiche. In particolare la RMN conferma la sua utilità diagnostica nella patologia della fossa cranica posteriore; lo studio neurofisiologico (BAEPs, SEPs, MAPs, TEPs) evidenzia che la lesione, sul piano funzionale, può in realtà essere più estesa di quanto dimostrato dagli esami neuroradiologici e dai dati anatomopatologici. I potenziali evocati possono quindi assumere una considerevole importanza per una precisa localizzazione delle lesioni troncali.
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19.
A case of ossification of the posterior longitudinal ligament, documented by spinal X-ray, myelography and CT scanning of the spinal cord is reported. The patient underwent decompressive laminectomy by posterior approach, which was successful. The case is discussed in the light of recent published data.
Sommario Viene riportato un caso di ossificazione del legamento longitudinale posteriore, documentato con Rx, mielografia e TAC della colonna vertebrale. Il paziente è stato sottoposto a laminectomia decompressiva per via posteriore, con miglioramento della sintomatologia. II caso viene discusso alla luce degli altri dati della letteratura.
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20.
With the aid of CT acute hemorrhagic leukoencephalopathy (AHL) was diagnosed before death in a 65 year old woman. On the histopathological evidence, which is very similar to that for experimental allergic encephalomyelitis (EAE), AHL is considered to be a highly acute variant of parainfective encephalomyelitis.
Sommario In una donna di 65 anni, con l'ausilio della TAC, la diagnosi di leucoencefalite acuta emorragica è stata posta prima dell'exitus. Sulla base dei reperti istopatologici molto simili a quelli dell'encefalomielite allergica sperimentale, la leucoencefalite acuta emorragica viene interpretata come variante iperacuta di una encefalomielite parainfettiva.
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