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1.
In spite of the progress made by microneurosurgery, the treatment of brachial plexus injuries still remains a great challenge. This personal series of 49 patients with brachial plexus injuries (excluding tumours and thoracic outlet syndromes) is peculiar because the cases arose after the introduction in Italy of the law requiring all motorcyclists to wear a safety helmet. Our experience confirms that there has been a 32% increase in very severe almost irreparable injuries of the plexus in comparison with previous data reported in the literature. This is probably due to the higher rate of survival among severely-injured patients, although the possibility of a direct effect of the helmet on the plexus cannot be completely discarded. Our results confirm the good prognosis of the microsurgical repair of C5–C6 stretch injuries and infraclavicular lesions.
Sommario Nonostante i progressi della microneurochirurgia, il trattamento delle lesioni del plesso brachiale rimane difficile. Gli Autori presentano una casistica di 49 pazienti portatori di lesione del plesso brachiale (esclusi i tumori e le sindromi dell'egresso toracico) interamente ottenuta dopo l'introduzione obbligatoria del casco protettivo per i motociclisti. La nostra esperienza ha confermato un aumento delle lesioni considerate al limite delle possibilità chirurgiche (32%), rispetto alle casistiche preesistenti. Ciò è probabilmente dovuto alla sopravvivenza di pazienti gravemente traumatizzati che un tempo decedevano senza che una eventuale lesione del plesso potesse essere trattata, anche se non va trascurata la possibilità di un danno diretto del casco che comprima e trazioni il plesso brachiale durante la caduta. Per ciò che concerne i risultati del trattamento chirurgico gli Autori confermano la migliore prognosi delle lesioni da stiramento di C5–C6 e delle lesioni a sede infraclavicolare.
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2.
We report the SPECT, CT and CW Doppler findings in a series of 117 patients with cerebral ischemic lesions and correlate them with the clinical finding SPECT-PAO proved to be more sensitive in localizing focal lesions than CT which in 50% of the cases was normal or yielded an image of cerebral atrophy. In the latter cases CW Doppler ultrasound on the supraaortic trunks showed changes, circumscribed or diffuse. On the CW Doppler and SPECT evidence we consier that the CT image of cerebral atrophy may denote an alteration of the cerebral blood flow and metabolism and should be assessed in this light in the diagnosis and prognosis of cerebral ischemic lesions.
Sommario Gli autori presentano i dati SPECT, TC, e CW DOPPLER in una casistica di 117 pazienti affetti da lesioni ischemiche cerebrali e correlano i risultati di tali indagini con il quadro clinico. Evidenziano inoltre la sensibilità dell'esame SPECT-PAO per la localizzazione di lesioni focali nei confronti della TC che nel 50% dei casi risulta normale o evidenzia un quadro di atrofia cerebrale. In questi sessi casi l'esame CW Doppler, eseguito a livello dei tronchi sopraortici, dimostra alterazioni cricoscritte o diffuse. Sulla base dei dati forniti dalla CW Doppler e dalla SPET gli autori ritengono pertanto che il reperto TC di atrofia cerebrale possa essere espressione di una alterazione della perfusione e del metabolismo cerebrale quindi debba essere rivalutato per la diagnosi e la prognosi di pazienti affetti da lesioni ischemiche cerebrale li.
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3.
20 new cases of ataxic hemiparesis syndrome (AHS) are reported and the findings compared with those of published cases. AHS may be due to lesions either of the brainstem or of supratentorial structures, where motor fibers run together with the cerebro-cerebellar pathways. Specific syndromes related to the lesion site cannot be identified from the clinical signs. Ischemic infarct is the most frequent cause of the syndrome, but hemorrhagic, neoplastic and demyelinating lesions have also been reported.
Sommario Venti nuovi casi di emiparesi atassica sono stati osservati e confrontati con casi della letteratura. L'emiparesi atassica può conseguire a lesioni del tronco cerebrale o delle strutture sovratentoriali laddove le fibre motorie decorrono insieme alle vie cerebro-cerebellari. I quadri clinici osservati non consentono pertanto di identificare specifiche sindromi caratterizzate da danni anatomici comuni. Per quanto l'infarto ischemico ne sia di gran lunga la causa più frequente, l'emiparesi atassica è riportata anche in presenza di lesioni emorragiche, neoplastiche e demielinizzanti.
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4.
Retraction-convergence nystagmus is a classic finding in extensive and bilateral lesions of the dorsal midbrain, usually neoplastic and, as such, considered to signal a poor prognosis.We report 4 cases of retraction-convergence nystagmus associated with Parinaud syndrome arising from circumscribed lesions of vascular origin — 3 hemorrhagic and 1 ischemic — with a completely benign course. The neuroimaging study enabled us to identify involvement of the pretectal areas and posterior commissure as well as of the dorsomedial thalamic nuclei in all cases. It thus seems that one or more of these areas must be involved in the genesis of this nystagmus.
Sommario Il nistagmo retrattorio e di convergenza è stato classicamente descritto in lesioni estese e bilaterali del mesencefalo dorsale, per lo più neoplastiche, e come tale considerato di significato prognostico sfavorevole. Vengono qui descritti quattro casi di nistagmo retrattorio-convergente associato a sindrome di Parinaud, sostenuto da lesioni circoscritte su base vascolare (tre emorragiche ed una ischemica), ad evoluzione del tutto benigna.Lo studio con neuroimaging ha permesso di individuare in tutti i casi un coinvolgimento delle aree pretettali e della commessura posteriore, oltreché dei nuclei talamici postero-mediali; una o più di queste aree sembrano quindi necessariamente coinvolte nella genesi di questo nistagmo.
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5.
We here describe a case of superficial siderosis (SS) of the central nervous system (CNS), occurring in a patient with a previous lesion of the brachial plexus. Of the only 96 cases that have been described in the literature so far, there are now five with a positive history of a lesion due to the evulsion of the roots of the brachial plexus. This is the first time that, in addition to CT and MRI morphological investigations, an SS patient has also been studied metabolically by means of PET in an attempt to find new clues that may help to clarify the pathogenesis of the disease.
Sommario Viene descritto un caso di siderosi superficiale (SS) del sistema nervoso centrale (SNC), insorto in un paziente con pregressa lesione traumatica del plesso brachiale. In questa rara sindrome (96 i casi descritti in letteratura fino ad ora) sono ormai 5 i pazienti con anamnesi positiva per una lesione da strappamento delle radici del plesso brachiale. Per la prima volta, un caso di SS viene studiato oltre che da un punto di vista morfologico con TC e RM anche metabolicamente con PET per cercare nuovi elementi di chiarimento della patogenesi.
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6.
The aim of the present study was to investigate the relationships between poststroke depression (PSD), lesion location and cognitive deficits after stroke. We studied 20 patients within the first month after clinical onset (T1), and one year later (T2). PSD was observed in 55% of patients at T1 and 35% of patients at T2. At T1, depression was reliably correlated with dorsal lesions in the right-hemisphere and anterior lesions in the left hemisphere. Lesion location was no longer a significant factor determining PSD at T2. Changes in PSD, from T1 to T2, were inversely correlated with the performances in cognitive tests exploring the domains of attention, visuospatial learning, executive/motor functions, and with the global composite cognitive score. Our data suggest that: 1) in the mix of influences that may produce PSD, lesion location is the main factor determining mood changes after stroke in the first month; 2) PSD produces deficits in attention, learning, and executive/motor functions, without affecting language and other cognitive domains.
Sommario Scopo di questo studio sono i rapporti tra la depressione post-stroke (PSD), la localizzazione della lesione cerebrovascolare e i disturbi cognitivi conseguenti alla lesione. Abbiamo studiato 20 pazienti entro il primo mese dall'episodio ictale (T1) ed un anno dopo (T2). La PSD era osservabile nel 55% dei pazienti a T1 e nel 35% dei pazienti a T2. A T1, la PSD era significativamente correlata con lesioni dorsali nell'emisfero di destra e con lesioni anteriori nell'emisfero di sinistra. Queste correlazioni non erano più significative a T2. Le variazioni della PSD da T1 a T2 erano inversamente correlate con le prestazioni dei pazienti a compiti cognitivi di attenzione, apprendimento visuospaziale, funzioni esecutivo/motorie, e con un punteggio cognitivo composito.Questi dati suggeriscono che: 1) tra le numerose cause che possono produrre la PSD, la localizzazione della lesione sembra essere il fattore principale nel primo mese dopo l'episodio cerebrovascolare; 2) la PSD produce disturbi attentivi, di apprendimento visuospaziale ed esecutivi/motori senza determinare disturbi nella sfera del linguaggio e di altre funzioni cognitive.
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7.
A.V., a 73-year-old right-handed man, developed right hemiplegia and hemi-hypoaesthesia following a cerebrovascular accident. A large, left hemispheric lesion was revealed by CT scan but, despite this, the patient did not show any language impairment in either Italian or English (which he spoke fluently). However, he did show right visual neglect and visuo-spatial deficits, a neuropsychological picture that usually follows lesions to the non-dominant hemisphere. Given these clinical data, A.V.'s cerebral organisation seems to be reversed.This and previous cases reported in the literature are discussed.
Sommario A.V., uomo di 73 anni, destrimane, sviluppò un'emiplegia destra, a seguito di un accidente cerebrovascolare. La TAC documentò una vasta lesione emisferica sinistra. Nonostante ciò, il paziente non mostrò alcun disturbo del linguaggio, sia per l'Italiano, sia per l'Inglese, che parlava correntemente. Contemporaneamente, il paziente mostrò una negligenza spaziale unilaterale destra e disturbi visuo-spaziali: tale quadro si osserva, tipicamente, dopo lesioni dell'emisfero non dominante. In considerazione del quadro clinico, la dominanza emisferica del paziente A.V. sembra essere invertita.Nel presente lavoro il caso viene discusso e confrontato con altri già descritti in letteratura.
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8.
We report two cases of lower cranial nerve palsies (XII in case 1, IX–X–XII in case 2) associated with abnormalities of the internal carotid artery at the base of the skull. In case 1 a limited dissection of the carotid wall produced both paresis of the hypoglossal nerve and Horners syndrome by compression of the nerve trunk against the base of the skull and stretching of the periarterial sympathetic fibres respectively. In case 2 we speculate that a narrow angled kinking of the internal carotid artery may have damaged cranial nerves IX, X and XII by interfering with the blood supply to the nerve trunks. In both cases the outcome was favorable with almost complete regression of the initial symptoms. We conclude that the association between lower cranial nerve disturbances and internal carotid artery abnormalities is probably more common than was thought. We suggest that the pathogenesis of the damage to the cranial nerves may differ from one case to the next.
Riassunto Gli Autori riportano due casi di paralisi dei nervi cranici bulbari (XII nel caso 1, IX–X–XII nel caso 2) causate da anomalie dell'arteria carotide interna alla base cranica. Nel caso 1 la paresi del XII nervo cranico, associato con sindrome di Claude Bernard Horner ipsilaterale, è state determinata da un anuerisma dissecante della carotide con conseguente compressione del tronco nervoso contro la base cranica e stiramento delle fibre simpatiche periarteriose. Nel caso 2 viene ipotizzato che la lesione del IX, X e XII nervo cranico sia stata di origine ischemica per la presenza di un'ansa ad angolo acuto dell'arteria carotide interna. In entrambi i casi il decorso è stato favorevole, con regressione pressochè completa dei sintomi iniziali. L'associazione fra anomalie della carotide interna e disturbi dei nervi cranici bulbari è probabilmente più frequente di quanto si ritenesse in precedenza e la patogenesi della lesione nervosa può essere variabile da caso a caso.
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9.
Heart rate responses to deep breathing and to standing were measured in a group of patients with multiple sclerosis (MS) and compared to control subjects. On deep breathing MS patients did not show significantly lower R-R interval changes than normals, although some subjects showed beat-to-beat variations below the lower normal limit. The response to standing was flatter in MS patients, with a smaller increase in heart rate and reduced relative bradycardia. These data demonstrate the presence of some degree of autonomic denervation of the heart in MS subjects, with a more damage to the sympathetic than the parasympathetic system. The assessment of autonomic denervation of the heart by means of the simple tests here described may prove helpful as a non-specific ancillary test in supporting the diagnosis in cases of suspected MS.
Sommario Le risposte del ritmo cardiaco ai test della respirazione forzata e dell'elevazione (deep breathing e standing) sono state misurate in un gruppo di pazienti affetti da sclerosi multipla (SM) e comparati ad un gruppo di controllo. Al test della respirazione forzata i pazienti con SM non mostrarono significative variazioni rispetto ai normali degli intervalli R-R, sebbene alcuni soggetti ebbero variazioni da battito a battito al di sotto del limite normale inferiore. La risposta all'elevazione fu più piatta nei soggetti con SM, con un minore aumento del ritmo caridaco e una bradicardia relativa ridotta. Questi dati dimostrano la presenza di un certo grado di denervazione autonoma del cuore nei pazienti con SM, con un danno più consistente del sistema simpatico che non del parasimpatico. La valutazione della denervazione autonoma del cuore mediante i semplici test qui descritti può essere utile corne test ausiliario non specifico nell'avvalorare la diagnosi in casi di sospetta SM.
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10.
We review most of the work published, to our knowledge, between 1880 and 1988 on aphasia due to right cerebral lesions in right-handed patients (“crossed aphasia”). We summarize the 87 cases found in chronological order within defined groups, dealing in greater detail with the less well-known cases in English-language publications and with the cases from other sources that we consider most representative and convincing. The 87 cases fall into three groups on the following criteria: right-handedness (on standardized tests), absence of left-handers in the family, left hemisphere integrity. Group 1 comprises cases that are unreliable because the handedness data are missing and/or because left hemisphere lesions were known to be present or probably were so. Group 2 comprises cases with full clinical data but no formal test of handedness, with familial cases of left-handedness and/or without satisfactory evidence of left hemisphere integrity. Groups 3 comprises the 26 reliable cases, that is those with proven right-handedness, no left-handers in the family and with proven hemisphere integrity. We discuss the implications of these cases.
Sommario Scopo di questa ricerca è una revisione critica della letteratura dal 1880 al 1988 sulla afasia conseguente a lesione emisferica destra in soggetti destrimani (cosiddetta “afasia crociata”). Gli 87 casi raccolti sono riportati in ordine cronologico e brevemente riassunti. Quelli meno conosciuti nella attuale letteratura anglosassone e quelli che secondo noi sono più rappresentativi e convincenti sono stati descritti in maggior dettaglio. In base a criteri di selezione che tengono conto della certezza di dominanza manuale destra (valutata con tests formali), esistenza di familiarità per mancinismo, integrità dell'emisfero sinistro, gli 87 casi sono stati divisi in tre gruppi. Il primo gruppo comprende casi non attendibili in quanto non viene riferita o valutata la dominanza manuale e/o sono presenti o altamente probabili lesioni emisferiche sinistre. Il secondo gruppo comprende casi clinicamente ben documentati, ma nei quali la dominanza manuale non è accertata con tests formali, è presente familiarità per mancinismo e/o manca una dimostrazione soddisfacente di integrità emisferica sinistra. Il terzo gruppo comprende i casi completamente attendibili. Si conclude con una breve discussione.
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11.
A case with a median nerve lesion at the wrist without thenar atrophy and another with an ulnar nerve lesion at the elbow sparing the first dorsal interosseous are reported. Simultaneous multiple channel recording demonstrated in the first case a dual innervation of the abductor pollicis brevis by median and ulnar fibers via a Martin-Gruber anastomosis. In the second case, the cross over of the median fibers innervating the first dorsal interosseous was very proximal in the antecubital fossa. Stimulation at discrete points documented that the communicating fibers from the median joined the ulnar nerve 3 cm below the medial epicondyle.
Sommario Vengono descritti due casi: il primo con una lesione del nervo mediano al polso senza atrofia della eminenza thenar, il secondo con una lesione del nervo ulnare al gomito che risparmiava il muscolo primo interosseo dorsale. La tecnica di registrazione simultanea con canali multipli ha consentito di dimostrare nel primo caso una innervazione duplice (mediano ed ulnare) del muscolo adbuttore breve del pollice tramite una anastomosi di Martin-Gruber. Nel secondo caso, l'incrocio verso il nervo ulnare delle fibre a partenza dal mediano e destinate ad innervare il muscolo primo interosseo dorsale, era molto prossimale nella fossa antecubitale. La stimolazione nervosa in punti discreti permetteva di dimostrare che le fibre anastomotiche provenienti dal nervo mediano si univano all'ulnare 3 cm al di sotto dell'epicondilo mediale.
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12.
Few MRI studies have been performed on subjects with Von Recklinghausen's neurofibromatosis. This not very well-known disease present lesions which in many cases do not appear on CT scans but may be detected by MRI. The nature of such lesions is still controversial. This paper will describe the case of a 7 year-old girl with neurofibromatosis. MRI examination revealed altered signals in some areas: in the basal nuclei, in the brainstem and in the white matter of the cerebellar hemispheres.
Sommario Pochi studi RM sono stati effettuati su soggetti affetti dalla neurofibromatosi di Recklinghausen. Questa non molto conosciuta malattia presenta lesioni che in molti casi non sono identificabili con la TC ma possono essere individuate mediante esame RM. Questo studio mostra il caso di una bambina di sette anni affetta da neurofibromatosi. L'esame RM rivelò aree di alterato segnale a livello dei nuclei basali bilateralmente, del troncoencefalo, della sostanza bianca del cervelletto, la cui natura è discussa.
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13.
Weakness of the flexor pollicis longus, flexor digitorum profundus and pronator quadratus is usually related to an isolated paralysis of the anterior interosseous nerve in the volar aspect of the forearm. The same syndrome may be caused by lesions of the median nerve in the supracondylar region and by involvement of the fibers assigned to the abovementioned nerve in the medial and lateral cords of the brachial plexus. We report 4 cases of the anterior interosseous nerve syndrome (3 spontaneous and one traumatic), review and discuss etiological factors, clinical features and electromyographic findings in the syndrome.
Sommario La paralisi dei muscoli flessore lungo del pollice, flessore profondo delle dita e pronatore quadrato è generalmente attribuita a lesionidel nervo interosseo anteriore all’avambraccio. La stessa sindrome può essere determinata da lesioni del mediano a livello del gomito e da lesioni delle fibre destinate all’interosseo anteriore a livello delle corde del plesso brachiale. Gli Autori presentano 4 casi di sindrome dell’interosseo anteriore, tre dei quali spontanei e uno traumatico. Essi passano in rassegna i fattori etiopatogenetici, il quadro clinico ed i reperti elettromiografici relativi alla sindrome.
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14.
We set out to test the hypothesis that patients with frontal damage are specifically disabled in carrying out tasks requiring a high level of controlled attention. A group of patients with frontal lesions and another group of patients with retrorolandic lesions were tested for selective attention on a computerized task designed to produce a conflict situation between automatic and controlled processes. Frontal patients proved to be significantly more prone to errors of commission (false alarms) than retrorolandic patients.
Sommario Il presente lavoro si propone di verificare l'ipotesi di una specifica perturbazione di soggetti con lesioni frontali nella esecuzione di compiti richiedenti un livello elevato di controllo attentivo volontario. Due gruppi di pazienti, rispettivamente con lesioni frontali e retrorolandiche, sono stati sottoposti ad un esperimento di attenzione selettiva assistito dal computer, costruito in modo da realizzare una situazione conflittuale tra processi di tipo automatico e volontario. I risultati hanno evidenziato una significativa tendenza dei soggetti con lesione frontale a commettere un maggiore numero di errori di commissione (falsi allarmi) rispetto ai soggetti con lesione retrorolandica.
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15.
Few MRI studies have been performed on subjects with Von Recklinghausen's neurofibromatosis. This not very well-known disease present lesions which in many cases do not appear on CT scans but may be detected by MRI. The nature of such lesions is still controversial. This paper will describe the case of a 7year-old girl with neurofibromatosis. MRI examination revealed altered signals in some areas: in the basal nuclei, in the brainstem and in the white matter of the cerebellar hemispheres
Sommario Pochi studi RM sono stati effettuati su soggetti affetti dalla neurofibromatosi di Recklinghausen. Questa non molto conosciuta malattia presenta lesioni che in molti casi non sono identificabili con la TC ma possono essere individuate mediante esame RM. Questo studio mostra il caso di una bambina di sette anni affetta da neurofibromatosi. L'esame RM rivelò aree di alterato segnale a livello dei nuclei basali bilateralmente, del troncoencefalo, della sostanza bianca del cervelletto, la cui natura è discussa.
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16.
We present the clinical and neuroimaging data of 4 patients (mean age: 62 years, range 54–67; mean follow-up: 19.5 years, range: 26 months-29 years) with chronic spastic atrophic hemiparesis (CSAH). Neuroimaging findings were non specific, CT scan and MRI showing white matter lesions located within the centrum semiovale in two cases, parieto-occipital lobe and pons in one case each. This study underlines that patients with CSAH may have a good long-term prognosis. MRI studies may demonstrate associated lesions within the white matter or brainstem and are advisable in all subjects with CSAH, but further studies are necessary to clarify the nature of the observed lesions.
Sommario Vengono presentati i dati clinici e neuroradiologici relativi a quattro pazienti (età media 62 anni, range 54–67; follow-up medio 19,5 anni, range 26 mesi-29 anni) affetti da emiparesi cronica spastica ed atrofica (CSAH). La TAC e la RMN cerebrale hanno evidenziato la presenza di lesioni localizzate nel centro semiovale in due casi, in regione parieto-occipitale e a livello del ponte in un caso ciascuno. Questo studio sottolinea il fatto che i pazienti con CSAH possono presentare una prognosi favorevole a lunggo termine. Lo studio con RMN cerebrale può evidenziare lesioni a livello della sostanza bianca emisferica o del tronco cerebrale ed è pertanto indicato in tutti i soggetti con CSAH. Tuttavia, ulteriori studi sono necessari al fine di chiarire la natura delle lesioni osservate.
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17.
In Genetic Absence Epilepsy Rats from Strasbourg (GAERS), 100% of the animals present recurrent generalized non-convulsive seizures characterized by bilateral and synchronous spike-and-wave discharges (SWD) accompanied with behavioural arrest, staring and sometimes twitching of the vibrissae. Spontaneous SWD (7–11 cps) start and end abruptly on a normal background EEG at a mean frequency of 1.5 per min. Drugs effective against absence seizures in humans suppress the SWD dose-dependently, whereas drugs specific for convulsive or focal seizures are ineffective. Depth EEG recordings and lesion experiments show that SWD in GAERS depend on cortical and thalamic structures with a possible rhythmic triggering by the lateral thalamus; GABAA and GABAB receptors seem to play a critical role. SWD are genetically determined with an autosomal dominant inheritance. The variable expression of SWD in offsprings from GAERS and control reciprocal crosses may be due to the existence of multiple genes.
Sommario Il 100% degli animali appartenenti al ceppo GAERS (Genetic Absence Epilepsy Rats from Strasbourg) presenta crisi generalizzate non convulsive ricorrenti caratterizzate da scariche di punta-onda (PO) accompagnate da arresto comportamentale, immobilità e talora movimenti rapidi delle vibrisse. Le scariche spontanee di PO (7–11 Hz) iniziano e cessano bruscamente su una attività di fondo EEG normale alla frequenza media di 1.5 per minuto. I farmaci efficaci nella epilessia con assenze tipo piccolo male dell'uomo sopprimono le PO in modo dose-dipendente, mentre i farmaci specifici per le crisi convulsive o parziali sono inefficaci. Registrazioni con elettrodi profondi ed esperimenti di lesione dimostrano che le PO nei GAERS dipendono da strutture corticali e talamiche con una possibile origine del ritmo nella porzione laterale del talamo; i recettori GABAA sembrano giocare un ruolo critico. Le PO sono geneticamente determinate con una ereditarietà autosomica dominante. La variabile espressività delle PO nei nati da incroci tra GAERS e controlli può essere dovuta all'esistenza di geni multipli.
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18.
311 cases of spinal cord softening, were selected for review. The following points emerged from this study: 1) spinal cord softening is a rare occurrence; 2) while formerly syphilis was the most frequent cause, recently reports of cases secondary to aortic disease or to embolism with diffuse signs of arteriosclerosis and circulatory failure pointing to a different pathogenesis have become more frequent; 3) the site of softening rarely corresponds to the vascular spinal territories as defined by the anatomists, from which it may be argued that often several arterial territories may be involved simultaneously or, alternatively, that the arterial territories are not so rigidly defined as anatomical research has led us to suppose; 4) the few cases of multiple vascular lesions show that, as happens in the brain, the cord may be damaged contemporaneously or successively in several areas.
Sommario Sulla base di 1230 segnalazioni bibliografiche pubblicate fra il 1832 e il 1986 sono stati selezionati 311 casi di rammollimento midollare primitivo tutti verificati con autopsia. Questa laboriosa indagine permette di ricavare questi dati: 1) il rammollimento midollare è evento raro; 2) mentre nel passato la sifilide era la causa più frequente in questa affezione, ultimamente sono stati segnalati sempre più numerosi casi secondari a malattia aortica o ad embolismo con una patogenesi che valorizza la presenza di segni diffusi di arteriosclerosi e una condizione di insufficienza circolatoria; 3) la sede del rammollimento raramente corrisponde ai territori delle arterie midollari. Si può perciò desumere che spesso più territori arteriosi possono essere interessati contemporaneamente o che essi non sono così rigidi come le ricerche anatomiche ci hanno fatto ritenere; 4) i pochi casi di lesione vascolare multipla dimostrano che, come avviene nel cervello, il midollo può essere offeso contemporaneamente o in successione in più aree.
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19.
An analysis of all the head injuries occurring during one year within a well-defined geographical area was conducted in the region served by the Ravenna City Hospital in Northern Italy. This hospital does not have a neurosurgical service, so that patients suspected of having neurosurgical problems are transferred to the neurosurgical unit in Bologna, a distance of 65 Km (40 mi.). Of the 1468 head-injured patients seen in the emergency room, 644 (44%) were hospitalized, with an incidence of 372/105 pop/year) and were subjected to X-ray study of the skull (83%), EEG (64%), and CT scan (7,5%). 9 patients were transferred to the neurosurgical unit as emergencies on a clinical basis only, all were found to harbor cerebral lesions, and 7 were operated on. Of the patients hospitalized and subjected to CT scan in Ravenna, only one (0,17%) was found to have a lesion necessitating surgery. Mortality was 7.2% with 83% of these patients dying before admission. Three-month follow-up examination revealed the persistence of some symptoms in 20% of the 379 patients examined, but 91% had already returned to their previous occupation. Analysis of the risk factors present in the patients admitted to a non-specialized hospital seems to show that the presence of skull fracture, abnormal EEG, and alteration of the clinical condition constitute the indications for a CT scan, in order to detect the presence of intracranial lesions. In spite of the recommendation to reduce the number of hospital admissions after a minor head injury, no sure elements emerge from our series that can be used for this purpose, other than the already suggested but expensive policy of subjecting all patients seen in the emergency room to plain X-ray examination of the skull.
Sommario Gli autori hanno studiato per un anno tutti i traumi cranici che sono avvenuti all'interno di un'area geografica ben delimitata afferente all'Ospedale di Ravenna, nel Nord-Italia. L'Ospedale di Ravenna non possiede una Divisione di Neurochirurga per cui i casi con possibili problemi neurochirurgici vengono trasferiti nel Centro Specialistico regionale a Bologna, ad una distanza di 65 km (40 miglia). Dei 1.468 pazienti visti in Pronto Soccorso per trauma cranico, 644 (44%) sono stati ricoverati, con una incidenza di 172/105/anno, sono stati studiati con una radiografia del cranio (83%) con un E.E.G. (64%) e con una TAC (7,5%). Nove pazienti sono stati trasferiti d'urgenza in Neurochirurgia su sola indicazione clinica. Tutti presentavano lesioni cerebrali e 7 sono stati operati. Fra i pazienti ricoverati e sottoposti a TAC all'Ospedale di Ravenna, solo 1 (0.17%) ha presentato una lesione di pertinenza chirurgica. La mortalità è stata del 7,2% con un 83% di casi deceduti prima dell'ingresso in Ospedale. Un controllo clinico eseguito a tre mesi dal trauma in 379 pazienti ha mostrato la persistenza di qualche sintomo nel 20% ma il 91% dei casi era già tornato alla precedente attività lavorativa. Una analisi dei fattori di rischio presenti fra i pazienti ricoverati in un Ospedale non specializzato pare mostrare che la presenza di una frattura cranica, di un E.E.G. non normale e di condizioni cliniche alterate possa costituire indicazioni alla TAC in modo da poter rilevare la presenza di lesioni intracraniche. Nonostante la raccomandazione di ridurre il numero dei ricoveri dopo trauma cranico minore, nessun elemento sicuro pare emergere dalla nostra raccolta dati che possa essere usato per questo scopo al di là di quanto già suggerito, ma forse impraticabile a causa degli alti costi, cioé l'indicazione alla esecuzione della radiografia del cranio in tutti i pazienti che vengono visti in Pronto Soccorso dopo un trauma cranico minore.
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20.
Ataxic hemiparesis (AH) is a clinical entity in which minimal pyramidal weakness is associated with same-sided motor ataxia. It may be caused by a lesion of the pons or of cerebrocerebellar and corticospinal fibers in other areas. Associated symptoms help in the clinical localization of a syndrome that has to be differentiated from lobar ataxias (frontal, parietal lobe), sensory ataxia accompanying spinal cord, corticospinal weakness and ataxic neuropathy. We report 3 cases of AH caused by a lesion in the contralateral cerebral cortex: 2 were cases of postictal seizure while the third patient had left ataxic hemiparesis, left focal motor seizures and cortical memory loss. All 3 patients recovered within 7 days. AH as a postictal phenomenon has not previously been reported.
Sommario L'emiparesi atassica è una entità clinica nella quale un ridotto deficit piramidale risulta associato ad atassia motoria dello stesso lato. Può essere causata da una lesione del ponte o delle fibre cerebro-cerebellari e cortico-spinali in altre aree del nevrasse. I sintomi associati aiutano alla localizzazione clinica e a differenziare questa forma dalle atassie lobari, sensitive e periferiche. Vengono riportati qui tre casi di emiparesi atassica da lesione della corteccia cerebrale controlaterale: due erano conseguenza di crisi convulsive postittali, mentre il terzo paziente aveva presentato fenomeni convulsivi limitati all'emisoma sinistro e presentava disturbi della memoria di tipo corticale. Tutti e tre i pazienti si sono ripresi in una settimana. Segnaliamo questi casi in quanto non sono mai stati riportati casi di emiparesi atassica in conseguenza di manifestazioni convulsive.
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