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1.
Few MRI studies have been performed on subjects with Von Recklinghausen's neurofibromatosis. This not very well-known disease present lesions which in many cases do not appear on CT scans but may be detected by MRI. The nature of such lesions is still controversial. This paper will describe the case of a 7year-old girl with neurofibromatosis. MRI examination revealed altered signals in some areas: in the basal nuclei, in the brainstem and in the white matter of the cerebellar hemispheres
Sommario Pochi studi RM sono stati effettuati su soggetti affetti dalla neurofibromatosi di Recklinghausen. Questa non molto conosciuta malattia presenta lesioni che in molti casi non sono identificabili con la TC ma possono essere individuate mediante esame RM. Questo studio mostra il caso di una bambina di sette anni affetta da neurofibromatosi. L'esame RM rivelò aree di alterato segnale a livello dei nuclei basali bilateralmente, del troncoencefalo, della sostanza bianca del cervelletto, la cui natura è discussa.
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2.
We report for the first time on the cytogenetics of a radiation-induced meningioma, in a patient without neurofibromatosis. Chromosome 22 monosomy was found in more than 50% of the cells examined. These findings seem to suggest that the same kind of chromosomal aberrations are found in both “idiopathic” and radiation-induced meningiomas and that a common etiopathogenetic mechanism might be at work in meningiomas of whatever origin.
Sommario Si riferisce per la prima volta nella letteratura sulla citogenetica di un meningioma post-radiazione in un paziente non affetto da neurofibromatosi. Una monosomia del cromosoma 22 è stata trovata in più del 50% delle cellule esaminate. Questi dati suggeriscono che sia i meningiomi idiopatici che quelli post-radiazioni mostrano lo stesso tipo di aberrazioni cromosomali, e quindi che un meccanismo eziopatogenetico comune è all'opera in meningiomi di qualsivoglia origine.
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3.
Traumatic chronic injury of the cervical spinal cord caused by neck flexion (“flexion myelopathy”) is one of the suggested pathogenetic mechanisms for Hirayama disease (HD). Neurophysiological data, especially reporting particularly N13 cervical somatosensory response, are scarce and conflicting in HD. F wave, somatosensory evoked potentials (SEP), motor evoked potentials (MEP) and magnetic resonance imaging (MRI) studies were assessed in 3 HD male patients (aged 22, 36, and 51 years) with the aim of evaluating the functional effects of neck flexion in HD. Median and ulnar F waves, median, ulnar and posterior tibial SEP, and upper and lower limb MEP were performed bilaterally in standard conditions and during neck flexion in the patients. Cervical spinal MRI study was performed in standard position in two patients and both in standard and flexed positions in the third patient. F wave, SEP, and MEP findings did not show statistically significant differences in standard conditions and during neck flexion both in HD patients and controls. MRI with neck in standard position was normal in two patients, while in the third patient revealed cervical anterior horns signal changes and cord atrophy. In this patient, MRI with the neck in flexion showed that the spinal cord was normally located, was not compressed within the cervical canal and that there were no abnormalities of the dural sac. These findings suggest that in a complex disorder like HD no definite conclusions can be drawn from the present paper and some cases of HD without evidence of “flexion myelopathy” might have a different pathogenetic mechanism.
Sommario  La mielopatia cervicale indotta dalla flessione traumatica del collo è uno dei meccanismi patogenetici ipotizzato per la malattia di Hirayama (MH). In questa malattia i dati neurofisiologici sono scarsi e contraddittori. Lo studio della onda F, dei potenziali evocati somatosensoriali (PES) e motori (PEM) e della risonanza magnetica (RM) spinale cervicale erano valutati in 3 pazienti (rispettivamente di 22, 36, e 51 anni di età) maschi affetti da MH con lo scopo di valutare gli effetti funzionali della flessione del collo nella MH. Lo studio neurofisiologico (onda F, PES e PEM) era attuato bilateralmente con collo in posizione standard ed in flessione. Lo studio della RM spinale cervicale veniva attuato in due pazienti con collo in posizione standard e nel terzo paziente con collo in posizione standard ed in flessione. I risultati degli studi neurofisiologici non mostrano differenze statisticamente significative con collo in posizione standard ed in flessione nei pazienti con MH e nel gruppo di controllo. La RM eseguita con collo in posizione standard era normale in due pazienti, mentre rivelava alterazioni del segnale a livello delle corna anteriori e atrofia del midollo a livello cervicale nel terzo paziente. In questo paziente, la RM attuata con il collo in flessione mostrava il midollo cervicale normalmente localizzato e non compresso nel canale spinale ed il sacco durale senza anormalità. In conclusione, nei nostri pazienti la flessione del collo non mostra significativi cambiamenti dello studio neurofisiologico (onda F, PES e PEM). Questi dati propongono che in un disordine complesso come la MH nessuna definitiva conclusione può essere tratta dall’ attuale lavoro e che alcuni casi di MH senza elettrofisiologiche ed neuroradiologiche evidenze di mielopatia cervicale possono avere un differente meccanismo patogenetico.
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4.
The case of a progressive bulbar paresis in a nine and a half year old child is reported. The first symptoms were present at birth; however the subsequent evolution was very slow. Lesion of the motor nuclei of the V, VII, IX, XII, cranial nerves was evident on electromyographic investigation. Damage to the acoustic brain stem pathway was documented by the brain stem evoked potentials although audiometry was normal. No other neuronal systems or districts appeared to be damaged. The case suggests Fazio-Londe disease, although the involvement (albeit partial) of the auditory pathways recalls Van Laere syndrome. This supports the view that motor neuron disease in infancy is not an autonomous entity but a variant in a wide spectrum of progressive neuronal diseases.
Sommario Viene presentato un caso di paralisi bulbare progressiva osservata in una bambina di 9 anni. I primi sintomi si sono manifestati già immediatamente dopo la nascita e la successiva evoluzione è stata molto lenta. La lesione dei nuclei motori del V, VII, IX, XII nervo cranico depone per una malattia di Fazio-Londe; tuttavia le alterazioni riscontrate a carico delle vie acustiche troncoencefaliche richiamano la sindrome di Van Laere. Non appaiono essere danneggiati altri sistemi neuronali. Tali reperti appaiono essere a sostegno delle tesi di quegli Autori che considerano la malattia del neurone di moto nell'infanzia non come entità autonoma ma come ulteriore variante nell'ampio spettro delle malattie progressive del neurone.
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5.
We present the clinical and neuroimaging data of 4 patients (mean age: 62 years, range 54–67; mean follow-up: 19.5 years, range: 26 months-29 years) with chronic spastic atrophic hemiparesis (CSAH). Neuroimaging findings were non specific, CT scan and MRI showing white matter lesions located within the centrum semiovale in two cases, parieto-occipital lobe and pons in one case each. This study underlines that patients with CSAH may have a good long-term prognosis. MRI studies may demonstrate associated lesions within the white matter or brainstem and are advisable in all subjects with CSAH, but further studies are necessary to clarify the nature of the observed lesions.
Sommario Vengono presentati i dati clinici e neuroradiologici relativi a quattro pazienti (età media 62 anni, range 54–67; follow-up medio 19,5 anni, range 26 mesi-29 anni) affetti da emiparesi cronica spastica ed atrofica (CSAH). La TAC e la RMN cerebrale hanno evidenziato la presenza di lesioni localizzate nel centro semiovale in due casi, in regione parieto-occipitale e a livello del ponte in un caso ciascuno. Questo studio sottolinea il fatto che i pazienti con CSAH possono presentare una prognosi favorevole a lunggo termine. Lo studio con RMN cerebrale può evidenziare lesioni a livello della sostanza bianca emisferica o del tronco cerebrale ed è pertanto indicato in tutti i soggetti con CSAH. Tuttavia, ulteriori studi sono necessari al fine di chiarire la natura delle lesioni osservate.
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6.
We here describe a case of superficial siderosis (SS) of the central nervous system (CNS), occurring in a patient with a previous lesion of the brachial plexus. Of the only 96 cases that have been described in the literature so far, there are now five with a positive history of a lesion due to the evulsion of the roots of the brachial plexus. This is the first time that, in addition to CT and MRI morphological investigations, an SS patient has also been studied metabolically by means of PET in an attempt to find new clues that may help to clarify the pathogenesis of the disease.
Sommario Viene descritto un caso di siderosi superficiale (SS) del sistema nervoso centrale (SNC), insorto in un paziente con pregressa lesione traumatica del plesso brachiale. In questa rara sindrome (96 i casi descritti in letteratura fino ad ora) sono ormai 5 i pazienti con anamnesi positiva per una lesione da strappamento delle radici del plesso brachiale. Per la prima volta, un caso di SS viene studiato oltre che da un punto di vista morfologico con TC e RM anche metabolicamente con PET per cercare nuovi elementi di chiarimento della patogenesi.
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7.
Clinical features and MR imaging in children with repaired myelomeningocele   总被引:2,自引:0,他引:2  
The aim of the study is to define the role of associated malformations in the clinical evolution of children affected by myelomeningocele. MRI investigation of the spinal cord was carried out on 25 patients between the age of 7.3 and 18.10 with MMC repaired and followed up for at least 7 years. The relation between associated malformations demonstrated by MRI and clinical trend was analysed. The results are the following: 1) presence of asymptomatic tethered cord in all cases; 2) high frequency (92%) of Chiari malformation; 3) presence of syringomyelia in 20% of patients, symptomatic in 1; 4) presence of ventricular enlargement in 72% of cases without increased intracranial pressure syndrome. For a better therapeutic approach prospective MRI studies are needed in order to follow up associated malformations.
Sommario Scopo di questo studio è di contribuire alla definizione del ruolo delle malformazioni associate nell'evoluzione clinica del bambino affetto da mielomeningocele (MMC), sia essa stazionaria che peggiorativa. Sono stati studiati con Risonanza Magnetica 25 soggetti con MMC in età compresa tra i 7 anni e 3 mesi e i 18 anni e 10 mesi, seguiti con un lungo follow up clinico (almeno 7 anni). Sono state analizzate le relazioni tra le malformazioni associate, riscontrate all'esame di RM, e l'andamento clinico. I dati emersi sono i seguenti: 1) la presenza in tutti i soggetti di tethered cord fino ad ora rimasto asintomatico; 2) un'alta prevalenza (92%) di malformazione di Arnold Chiari; 3) una percentuale di siringomielia del 20%, corrispondente ai dati di letteratura con sintomatologia clinica presente in un solo caso; 4) la presenza di dilatazione ventricolare nel 72% dei casi, in assenza di sintomi di ipertensione endocranica. Si sottolinea l'importanza dell'individuazione precoce e di un follow up con RM degli aspetti malformativi per una più corretta condotta terapeutica.
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8.
In this review the main contributions of magnetic resonance (MR) techniques in the monitoring of multiple sclerosis (MS) course, both natural or modified by treatments, are presented. MR measures well correlate with short-term disease evolution and therefore their use is appropriate as primary end-points in preliminary clinical trials evaluating the effects of new treatments. In contrast, the correlation between MR measures and long-term clinical evolution in clinically definite MS is less clear, thus indicating that such measures can be used at present only as a secondary end-point in large scale definitive trials. The results coming from the clinical application of newer MR techniques with higher pathological specificity are also presented and their possible future roles in monitoring treatment aimed at preventing development of disability in MS are discussed.
Sommario In questo articolo vengono presi in esame i principali contributi che le tecniche di risonanza magnetica (RM) forniscono per il monitoraggio del decorso della sclerosi multipla (SM), sia esso naturale o modificato da interventi terapeutici. Le correlazioni riscontrate tra parametri di RM ed attività a breve termine della malattia rendono appropriato l'uso di tali misure come end-point primari in trial di fase II volti ad esplorare la efficacia di nuovi trattamenti. Le correlazioni tra parametri di RM ed evoluzione clinica a lungo termine sono invece modeste nelle forme clinicamente definite di malattia e pertanto tali misure sono attualmente utilizzate esclusivamente come end-point secondari nei trial di fase III. In questo articolo vengono inoltre presentati i risultati ottenuti dall'applicazione clinica di nuove tecniche non convenzionali di RM, nonché il loro possibile ruolo futuro nel monitorare l'efficacia dei trattamenti volti a prevenire lo sviluppo di disabilità in pazienti con SM.
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9.
This case of subacute encephalomyelitis with a hyperekplexia type syndrome was characterized histologically by marked lymphomonocytic infiltrates, nodules of microglia, evidence of neuronophagia These findings suggested a viral infection. The clinical peculiarities of this encephalomyelitis are explained by the elective site of the lesions in the grey substance of the spinal cord, of the tegmentum of the medulla oblongata and pons and of some nuclei of the extrapyramidal system.
Sommario Si riportano le osservazioni clinico-patologiche in un caso di encefalomielite subacuta con sindrome tipo Hyperekplexia, caratterizzata sul piano istopatologico da marcati infiltrati linfomonocitari, noduli di microglia, aspetti di neuronofagia. Tali reperti sono suggestivi di infezione virale. L'elettiva localizzazione delle lesioni a carico della sostanza grigia del midollo spinale, del tegmento bulbo-pontino e di alcuni nuclei del sistema extrapiramidale fornisce il substrato fisiopatologico delle peculiari caratteristiche cliniche di tale encefalomielite.
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10.
A 20 year old woman was admitted to our Department 15 days after the onset of typhoid fever treated with chloramphenicol. The patient showed intracranial hypertension with generalized seizures, slight right hemiparesis and a left VI cranial nerve deficit with diplopia. Magnetic Resonance Imaging (MRI) showed occlusion of the superior longitudinal, right transverse, right sigmoid sinus combined with a single hemorrhagic infarct in the left occipito-parietal area. Serum tests were positive for Salmonella Paratyphi A and B. The results of cerebrospinal fluid (CSF) examination were normal and blood cultures were negative. Clinical data, laboratory and MRI examinations indicate that the neurological signs are the result of aseptic cerebral sinus thrombosis; the physiopathologic mechanisms of the case are discussed.
Sommario Una ragazza di 20 anni è stata ricoverata presso il nostro dipartimento 15 giorni dopo l'inizio di una febbre tifoide trattata con cloranfenicolo. All'entrata la paziente presentava come complicanza dell'infezione un quadro di ipertensione endocranica con episodi comiziali di tipo generalizzato, una lieve emisindrome motoria destra, un deficit del sesto nervo cranico sinistro con diplopia. La risonanza magnetica nucleare (RMN) mostrava occlusione del seno longitudinale superiore, del seno trasverso e sigmoideo di destra ed un'area di infarcimento emorragico in sede parieto-occipitale sinistra. La siero-diagnosi risultò positiva per la salmonella paratifi A e B. L'esame del liquor e l'emocoltura risultarono negativi.I dati clinici e strumentali (RMN) dimostrano che i sintomi neurologici sono il risultato di trombosi asettica cerebrale e non di infiammazione meningea o vascolare. Sono discussi i meccanismi fisiopatologici del caso.
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11.
Unilateral asterixis developed in a 56 year old man, 5 months after an infarct in the posterior cerebral artery territory, involving the posterolateral nuclear complex of the thalamus, documented by CT-scan and MRI. Unilateral asterixis in rarely reported in association with thalamic lesions and usually develops as an immediate postictal phenomenon. We discuss possible physiopathological mechanisms explaining the occurrence and the delayed onset of these involuntary movements.
Sommario Un uomo di 56 anni ha sviluppato un'asterixis unilaterale, 5 mesi dopo aver presentato un infarto nel territorio dell'arteria cerebrale posteriore, che coinvolgeva i nuclei postero-laterali del talamo, come evidenziato dalla TC e dalla MRI. Asterixis unilaterali si sviluppano raramente in seguito a lesioni vascolari a livello del talamo e generalmente rappresentano un evento immediatamente successivo all'ictus. Nel caso descritto invece, i movimenti involontari si sono manifestati a notevole distanza di tempo. Gli autori discutono i possibili meccanismi fisiopatologici alla base di questi movimenti involontari e della loro insorgenza a distanza di tempo dall'ictus.
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12.
Infantile Huntington's disease (HD) shows a wide clinical heterogeneity. Here we describe the case of a child affected by HD who showed unusual neurological features consistent with tourettism. The absence of family history and persisting normal magnetic resonance imaging (MRI) results long after the onset of symptoms delayed the diagnosis of the disease. An MRI exam performed 26 months after disease onset disclosed bilateral atrophy in the putamen, suggesting HD. The diagnosis was confirmed by genetic analysis. The present report underlines the need to consider HD in childhood cases of unusual and even unfamiliar progressive movement disorders.
Sommario La corea degenerativa di Huntington è una malattia prevalentemente dell'adulto, raramente con esordio nell'età infantile ove si può presentare con variabilità di espressioni cliniche. Descriviamo il caso clinico di un bambino con corea di Huntington, affetto da un disordine progressivo del movimento inquadrabile in un tourettismo acquisito. La presentazione atipica, mai descritta prima d'ora in età infantile, l'assenza di familiarità e la non contributività della risonanza magnetica (RM) nella fase di stato della malattia, fecero sì the questa fosse sospettata solo tardivamente e confermata poi dall'analisi genetica. La presente segnalazione intende sottolineare la necessità che la malattia di Huntington venga considerata nella diagnostica diferenziale dei disordini progressivi non primari del movimento ad esordio infantile.
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13.
The diagnostic value of the EEG in Creutzfeldt-Jakob disease is based not only on the presence of a typical pattern of periodic discharges but also on the appearance of cyclic changes in the EEG. The pattern of the cyclic EEG changes was analysed in 9 patients with Creutzfeldt-Jakob disease. The changes appear when the level of wakefulness is reduced. The alternating pattern rate increases as the disease progresses and accounts for as much as 100 per cent of the tracing when the patient is in coma. During the cyclic changes the cardiorespiratory rate is always higher in phase A than in phase B. Hypertonic fits and most myoclonic jerks are present only in the A-phase, whereas partial myoclonus and fasciculations are present in both phases. The cyclic change pattern in Creutzfeldt-Jakob disease reveals a progressive, serious involvement of the waking system.
Sommario Il contributo diagnostico dell'elettroencefalografia nella malattia di Creutzfeldt-Jakob è fornito non solo dalla presenza di un pattern caratteristico con anomalie pseudoperiodiche, ma anche dalla comparsa di modificazioni cicliche del tracciato. La comparsa delle modificazioni cicliche in 9 pazienti affetti da malattia di Creutzfeldt-Jakob è precoce nel corso della fase di stato della malattia e si manifesta in coincidenza di un abbassamento del livello di vigilanza. La percentuale di questo tracciato alternante ciclico aumenta con il progredire della malattia fino a raggiungere il 100% alla instaurazione del coma. Nel tracciato alternante ciclico le frequenze cardiaca e respiratoria sono sempre più elevate durante la fase A rispetto alla B. Le crisi ipertoniche e la maggior parte delle miocloniche sono presenti solo durante la fase A, ma le mioclonie parziali e le fascicolazioni sono egualmente presenti nelle due fasi. Il comportamento delle alternanze cicliche nella malattia di Creutzfeldt-Jakob mostra che i sistemi di vigilanza vi sono applicati in modo severo e progressivo. Uno studio longitudinale di questi aspetti poligrafici si dimostra molto utile per sorvegliare l'evoluzione clinica della malattia di Creutzfelt-Jakob.
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14.
Seven patients with dyskinesia due to cerebrovascular lesions are described. They presented hemichorea, hemiballism and focal dystonia; the site(s) of the lesion responsible, as defined by MRI (magnetic resonance imaging) or CT (computerized tomography) scan were the putamen, the caudatus, the thalamus and the subthalamic body of Luys. Data of similar cases in the literature are reviewed with reference to the location of the responsible lesions, which can aid in predicting the outcome of illness or prescribing treatment.
Sommario Le sindromi discinetiche secondarie hanno eziologia variabile; nell'adulto possono essere associate a lesioni di natura vascolare dei gangli della base. Vengono descritti 7 casi con sindromi discinetiche, emicorea, emiballismo e distonie focali, da lesione cerebrovascolare.Le lesioni responsabili, identificate con TAC e-o RMN encefalica, sono risultate essere a carico del putamen, del nucleo caudato, del talamo e del nucleo subtalamico del Luys.Abbiamo confrontato i nostri casi con altri già descritti in letteratura, valutando i dati clinici in rapporto alla sede di lesione, e la variabile risposta alle terapie effettuate.
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15.
We describe the case of a 26 years old woman in chronic therapy with phenobarbital, carbamazepine, valproic acid (VPA) and clonazepam who showed a hyperammonemic encephalophaty after an increase in dosage of VPA. Similar cases have been reported, but with acute-subacute onset and no correlation with the plasma levels of VPA. Our case suggests the possibility that this toxic effect occurs during chronic treatment too, when the dosage of VPA is increased.
Sommario Descriviamo il caso di una giovane donna di 26 anni, in terapia cronica con fenobarbitale, carbamazepina, valproato di sodio (VPA) e clonazepam che ha presentato un'encefalopatia iperammoniemica dopo aumento posologico del VPA. In letteratura sono descritti casi simili ad esordio acuto-subacuto e non correlati ai livelli plasmatici del VPA. L'osservazione del nostro caso suggerisce la possibilità che tale effetto tossico si verifichi anche durante trattamento cronico quando si aumenti la posologia del VPA
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16.
Magnetic resonance imaging (MRI) studies of the brain were reviewed in 16 patients with amyotrophic lateral sclerosis (ALS), representative of a large and homogeneously studied series, 11 of whom showed signal abnormalities along the pyramidal tracts. These were more frequent in patients with more severe upper motor neuron signs but did not correlate with disease severity. Our study suggests that MRI signal abnormalities along the pyramidal tracts are common in ALS and may reflect the severity of pyramidal tract degeneration.
Sommario Abbiamo considerato le risonanze nucleari magnetiche eseguite in 16 di un gruppo più ampio di pazienti con sclerosi laterale amiotrofica. Anomalie di segnale lungo i fasci piramidali erano osservabili in 11 pazienti ed erano più frequenti in coloro i quali presentavano una maggiore compromissione del primo motoneurone. Non vi era correlazione con la durata né con la severità della malattia. Il nostro studio suggerisce che le alterazioni di segnale mostrate dalla MRI lungo i fasci piramidali sono di frequente riscontronella ALS e possono riflettere la gravità della degenerazione dei fasci piramidali.
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17.
101 patients with multiple sclerosis (MS) (53 definite, 22 probable, 8 possible and 18 suspected according to the McDonald and Halliday criteria) were investigated by magnetic resonance imaging (MRI), to evaluate its diagnostic sensitivity compared to other diagnostic parameters such as cerebrospinal fluid (CSF) findings and auditory brainstem responses (ABR). In addition, correlations between severity of lesions on MRI and clinical data (disability duration of the disease and progression rate) and CSF immunoglobulin abnormalities were evaluated. MRI detected multiple demyelinating lesions in 96% of definite, 77% of probable, 50% of possible and 56% of suspected MS. In the same groups CSF was positive for oligoclonal banding in 85%, 68%, 50% and 37% and ABR in 82%, 50%, 80% and 28% respectively. Severity of MRI was found to correlate with disability and duration of the disease, but not with progression rate. The presence of CSF oligoclonal bands and a raised and IgG index were usually associated with more extensive white matter involvement as evaluated by MRI.
Sommario 101 Pazienti affetti da Sclerosi Multipla (SM) (53 definiti, 22 probabili, 8 possibili e 18 sospetti secondo i criteri diagnostici di McDonald e Halliday) sono stati studiati con Risonanza Magnetica Nucleare (RMN) allo scopo di valutarne la sensibilità diagnostica in confronto ad altre metodiche diagnostiche quali l'esame del liquor cerebrospinale e lo studio dei potenziali evocati uditivi (ABR). Sono state inoltre valutate le correlazioni tra gravità degli aspetti RMN e parametri clinici (durata, grado di invalidità e tasso di progressione della malattia), e alterazioni delle immunoglobuline liquorali. Aree multiple di demielinizzazione venivano rilevate alla RMN nel 96% delle S.M. definite, nel 77% delle probabili, nel 50% delle possibili e nel 56% delle sospette. Negli stessi gruppi di pazienti l'esame del liquor cerebrospinale risultava positivo per la presenza di bande oligoclonali nell'85%, 68%, 50%, 80% e 28% rispettivamente. La gravità del quadro RMN si correla alla disabilità ed alla durata della malattia, ma non con il tasso di progressione. Le alterazioni delle immunoglobuline liquorali (presenza di bande oligoclonai o elevazione dell'indice IgG) è associata ad una maggiore estensione delle lesioni della sostanza bianca rilevate alla RMN.
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18.
We describe a series of patients with chronic non-neoplastic pain of different etiologies in whom temporary percutaneous stimulations of the dorsal cord allowed us to select the cases suitable for implantation with a definitive neurostimulating device. The technique and results are reported.
Sommario Gli autori descrivono una serie di pazienti affetti da dolore cronico non tumorale di eziologie differenti; in questi pazienti la stimolazione temporanea del midollo spinale per via percutanea ha permesso di selezionare i casi candidati all'impianto definitivo degli elettrodi epidurali midollari. La tecnica e i risultati sono descritti.
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19.
389 focal brain-damaged patients were examined by means of a nonverbal Figure-Object Matching Test (FOMT) and standardized aphasia battery. An LH lesion proved to be more relevant than an RH lesion to the outcome on FOMT. Both the presence and severity of aphasia play a significant role in the poor out-come on FOMT while type of aphasia, intelligence impairment (WAIS performance IQ) and presence of a visual field defect do not. It is concluded that this type of nonverbal defect of aphasics reflects a basic disorder, linked in some way to language impairment.
Sommario 389 pazienti cerebrolesi focali non selezionati sono stati esaminati con un test non verbale di Matching Figura-Oggetto (FOMT) e con un esame del linguaggio standardizzato. Una lesione dell'emisfero sinistro si è rivelata più importante di una lesione dell'emisfero destro nella produzione di un deficit at FOMT. La presenza e la gravità dell'afasia hanno entrambe un ruolo importante, mentre il tipo di afasia, la presenza di un deficit intellettivo (WAIS-performance IQ) e di Difetto di Campo Visivo non risultano significativi per una scarsa prestazione al FOMT. Si trae la conclusione che questo tipo di difetto non verbale degli afasici implica un deficit di base collegato al disturbo di linguaggio.
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20.
Substance P (SP) is considered a primary sensory transmitter and is widely distributed within the autonomic nervous system. This study is concerned with the distribution of SP-like immunoreactive nerve fibers in the human larynx. Individual SP-like immunoreactive nerve fibers were detected in the subepithelial connective tissue of the laryngeal mucosa, in the ventricular and subglottic glandular regions and in a few nervous ganglia in the deep connective tissue. No intraepithelial SP-like immunoreactive fibers were present in our material.
Sommario La sostanza P è considerata essere un importante neurotrasmettitore sensoriale, ampiamente distribuito all'interno del sistema nervoso autonomo. Il presente studio è volto ad individuare la presenza di fibre nervose immunoreattive per la sostanza P, o per peptidi ad essa correlati, nel contesto della laringe umana. Si sono repertate singole fibre immunoreattive per la sostanza P a livello del connettivo subepiteliale della mucosa laringea, delle regioni ghiandolari ventricolare e sottoglottica e in alcuni rari gangli presenti nel tessuto connettivale profondo. Nel materiale in esame non si sono repertate fibre intraepiteliali.
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