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1.
Seizures were observed following the withdrawal of mianserin 60 mg/day for 2 years. To our knowledge, this is the first report of convulsions after suspension of an antidepressant. This phenomenon was observed in a young woman (with no history of epilepsy or other organic diseases that may induce seizures) 10 days after abrupt discontinuation of long-term treatment with mianserin.
Sommario Abbiamo osservato la comparsa di crisi epilettiche in conseguenza alla sospensione di un trattamento con Mianserina alla dose di 60 mg. al giorno per la durata di 2 anni. A nostra conoscenza questa è la prima segnalazione di crisi convulsive insorte dopo sospensione di un farmaco antidepressivo. Abbiamo osservato questo fenomeno in una giovane donna, senza precedenti epilettici o di malattie organiche epilettogene, dieci giorni dopo la brusca interruzione di un protratto trattamento con la Mianserina.
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2.
7 patients with relapsing-remitting multiple sclerosis (MS) were subjected to an intensive course of intravenous (I.V.) cyclophosphamide (CY) therapy. All patients received induction therapy with 11 daily doses of 300 mg/m2 and then a single dose every six months for three years. After one year of follow-up all patients showed a decrease in relapse rate (0.57.57); in the two subsequent years of follow-up 2 patients showed a mild worsening while the others were clinically stable. As suggested by others, our results indicate that I.V. CY therapy may influence the clinical course of relapsing-remitting MS.
Sommario Sette pazienti affetti da Sclerosi Multipla di tipo remittente sono stati sottoposti a terapia immunosoppressiva con ciclofosfamide. Il trattamento consisteva di un ciclo di induzione con dosi di 300 mg/m2 di ciclofosfamide e.v. somminsstrate giornalmente per 11 giorni e di successive singole dosi di mantenimento di 300 mg/m2 somministrate ogni 6 mesi per un periodo di 3 anni. Non sono stati osservati gravi effetti collaterali durante lo studio. Dopo il primo anno di trattamento tutti i pazienti hanno mostrato miglioramento nella frequenza di ricaduta; nei due anni successivi 4 pazienti sono rimasti stabili mentre gli altri hanno mostrato un nuovo peggioramento. Come indicato da altri Autori, i risultati dello studio indicano che la terapia immunosoppressiva con ciclofosfamide ad alte dosi non presenta gravi effetti collaterali e può modificare il decorso della Sclerosi Multipla di tipo remittente.
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3.
A case of a 33-year-old pentazocine-addicted man (450 mg daily) is described. Histochemical and quantitative histographic analyses of the muscle biopsy disclosed type 2 atrophy.We consider that this indicates that there is a generalized toxic effect of pentazocine.  相似文献   

4.
The effect of the anti-dopaminergic drug haloperidol (6 mg/day i.m. for 2 days) on the blink reflex elicited by electric stimulation of supraorbital nerves was investigated in 12 adult volunteers. A significant increase in amplitude of the early component (R1) of the reflex was observed. This increase disappeared within 5 days of stopping the drug. Possible neural systems which might be involved in these effects are considered.
Sommario Su 12 volontari adulti, neurologicamente indenni, sono stati studiati gli effetti indotti dalla somministrazione di un farmaco dopaminolitico (aloperidolo, 6 mg/die × 2 giorni) sul riflesso di ammiccamento (blink reflex). Si è osservato un significativo aumento dell'ampiezza della componente precoce (R1) del riflesso, con un ritorno alla norma entro 5 giorni dalla cessazione della somministrazione del farmaco. Vengono discussi i possibili circuiti nervosi coinvolti negli effetti osservati.
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5.
The frequency of blood-retina barrier (BRB) and blood-brain barrier (BBB) alterations was studied in 20 cases of Multiple Sclerosis (MS) (12 relapsing and 8 chronic-progressive). BBB impairment was found in 7 out of 20 patients (35%), 3 of whom had the chronic-progressive form of the disease. Alterations to BRB were found in 9 out 20 cases (45%): 2 out 12 (17%) of the relapsing cases and 7 out 8 of the chronic-progressive cases (87.5%). BBB impairment was found in 3 of the 9 cases (33%) with BRB alterations. Our findings indicate that BRB and BBB alterations do not occur simultaneously. We propose that the higher frequency of BRB alterations in chronic-progressive MS may be a sign of persistent antigenic stimulation.
Sommario è stata studiata l'incidenza di alterazioni della barriera emato-retinica e emato-encefalica in 20 casi di Sclerosi a placche (12 recidivanti e 8 cronico-progressivi). è stato dimostrato un danno della barriera ematoencefalica nel 35% dei casi di cui 3 appartenevano alla forma cronico-progressiva. Il 45% dei casi, di cui il 17% recidivanti e l'87.5% cronico-progressivi, presentavano alterazioni della barriera emato-retinica. Il 33% dei casi con alterazioni della barriera emato-retinica avevano alterazioni della barriera emato-encefalica. I nostri risultati dimostrano che le alterazioni della barriera emato-retinica non sono simultanei a danni della barriera ematoencefalica. è ipotizzato che la maggiore incidenza di alterazioni della barriera emato-retinica nella S.P. cronico-progressiva può essere un segno di persistente stimolazione antigenica.
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6.
We describe two sporadic cases of dystonia-parkinsonism at different stages of disease progression. The two girls, first seen at the ages of 10 and 12 years, have been followed for 9 and 2 years respectively. In both patients L-dopa 60 mg+carbidopa 6 mg brought about a swift remission of symptoms, which persists to date. All examinations, including CT and MR brainscans, were normal. The CSF and urine levels of HVA and 5 HIAA were low in one case and normalized with treatment. This finding might provide a fairly valid predictive index of responsiveness to L-dopa.
Sommario Gli autori descrivono due casi sporadici di Distonia-parkinsonismo in differenti stadi di progressione della malattia. Si tratta di due ragazze viste per la prima volta rispettivamente a 10 e 12 anni e seguite per 9 e 2 anni. Dosi di 60mg di L-dopa+6mg di Carbidopa hanno determinato in entrambe una regressione pronta e completa dei sintomi che persiste a tutt'oggi. I livelli di HVA e 5HIAA sono risultati abbassati sia a livello liquorale che urinario in un caso e si sononormalizzati con la terapia. Questo dato potrebbe costituire un indice sufficientemente valido di predizione dell'efficacia della cura con L-dopa.
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7.
6 patients with chronic cluster headache were treated with lithium carbonate in order to establish the individual lowest effective dose and to assess the possibility of suspending treatment after prolonged administration. Lithium was given at rising doses until more than 90% improvement was obtained. This was achieved in 1 case with only 300 mg daily, in 3 cases with 600 mg and in 2 with 900 mg daily. Of the 5 patients in whom drug administration was suspended 3 had an immediate return of daily attacks of headache, 1 after a 4-month free interval and 1 has maintained the improvement after 6 months without the drug. The sharp decline of the effectiveness of lithium on administration of an antimitotic (Melphalan) provides the starting-point for a discussion on the possible mechanisms of action of lithium in cluster headache.
Sommario 6 pazienti affetti da cefalea a grappolo cronica sono stati sottoposti a trattamento con carbonato di litio, allo scopo di stabilire la posologia minima individuale efficace e di valutare la possibilità di interruzione della terapia dopo somministrazione prolungata. Il litio è stato somministrato a dosaggi gradualmente crescenti, fino ad ottenere un miglioramento percentuale superiore al 90% Questo risultato terapeutico è stato raggiunto in 1 caso con soli 300 mg-die, in 3 casi con 600 mg, in 2 casi con 900 mg. Alla sospensione della terapia attuata in 5 pazienti, 3 hanno ripresentato subito attacchi quotidiani di cefalea, 1 dopo quattro mesi di benessere, 1 mantiene ancora inalterato l'indice di miglioramento a distanza di sei mesi. Le brusche diminuzioni dell'efficacia terapeutica del litio in un paziente, in stretta coincidenza con la somministrazione di un farmaco antiblastico (Melphalan), sono lo spunto per una discussione sui possibili meccanismi d'azione del litio nella cefalea a grappolo.
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8.
A multicenter trial was conducted at 9 Neurology Departements to evaluate the action of L-Deprenyl, a specific monoamine oxidase-B inhibitor, combined with L-Dopa in the treatment of Parkinson disease. In all, 76 patients were treated, 33 women and 43 men, on stable treatment with L-Dopa+aromatic decarboxylase inhibitors (DI) for at least 6 months. After a 50% reduction of the L-Dopa dose, all received L-Deprenyl 5 mg twice daily for 35 day. The combined treatment resulted in a definite improvement in rigidity, bradykinesia and, most of all, tremor. Further, at the end of treatment fewer patients had depressive symptoms and the total daily number of hours of wellbeing and normal movement increased. 12 patients presented modest side effects, in no case serious enough to warrant suspension of treatment. The trial shows that with the L-Deprenyl+L-Dopa combination the dose of L-Dopa needed to control the disease can be drastically reduced.
Sommario È stato condotto uno studio multicentrico in 9 Centri di Neurologia per valutare l'azione del L-Deprenyl, inibitore specifico delle monoaminoossidasi (MAO) di tipo B, in associazione a L-Dopa nel trattamento del Morbo di Parkinson.Sono stati trattati complessivamente 76 pazienti, 33 donne e 43 uomini, in trattamento stabile con L-Dopa +DI da almeno 6 mesi. A tutti, dopo una riduzione del 50% della dose di L-Dopa, sono stati somministrati 5 mg di L-Deprenyl due volte algiorno per 35 giorni.Il trattamento continuato di L-Dopa e L-Deprenyl ha determinato un evidente miglioramento della rigidità, della bradicinesia ed in particolare del tremore.Sono stati inoltre riscontrati al termine del trattamento una riduzione del numero di pazienti con sintomatologia depressiva ed un aumento delle ore complessive giornaliere di benessere e di normale motilità. 12 pazienti hanno presentato effetti collaterali di modesta entità che in nessun caso hanno richiesto la sospensione del trattamento.Lo studio evidenzia che il trattamento associato L-Deprenyl+L-Dopa consente una considerevole riduzione del dosaggio di L-Dopa necessario al controllo della malattia.
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9.
389 focal brain-damaged patients were examined by means of a nonverbal Figure-Object Matching Test (FOMT) and standardized aphasia battery. An LH lesion proved to be more relevant than an RH lesion to the outcome on FOMT. Both the presence and severity of aphasia play a significant role in the poor out-come on FOMT while type of aphasia, intelligence impairment (WAIS performance IQ) and presence of a visual field defect do not. It is concluded that this type of nonverbal defect of aphasics reflects a basic disorder, linked in some way to language impairment.
Sommario 389 pazienti cerebrolesi focali non selezionati sono stati esaminati con un test non verbale di Matching Figura-Oggetto (FOMT) e con un esame del linguaggio standardizzato. Una lesione dell'emisfero sinistro si è rivelata più importante di una lesione dell'emisfero destro nella produzione di un deficit at FOMT. La presenza e la gravità dell'afasia hanno entrambe un ruolo importante, mentre il tipo di afasia, la presenza di un deficit intellettivo (WAIS-performance IQ) e di Difetto di Campo Visivo non risultano significativi per una scarsa prestazione al FOMT. Si trae la conclusione che questo tipo di difetto non verbale degli afasici implica un deficit di base collegato al disturbo di linguaggio.
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10.
The case of a female patient affected by simultaneously onsetting multiple sclerosis and bipolar affective disorder at age 33 is reported. Over the following years, the patient displayed minor mood fluctuations but, at the ages of 41 and 42 years, respectively, she suffered from a major depressive and a manic episode, both of which were concomitant with a marked worsening in her neurological condition.
Sommario Viene presentato il caso di una paziente affetta da sclerosi multipla e disturbo bipolare di tipo I, esorditi concomitantemente all'età di 33 anni. Negli anni successivi la paziente presentava lievi fluttuazioni dell'umore, mentre all'età di 41 e 42 anni si verificavano rispettivamente un episodio depressivo e maniacale, che si accompagnavano a riesacerbazioni della malattia neurologica.
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11.
The effects of topiramate in 15 patients with drug refractory partial epilepsy or Lennox-Gastaut syndrome were assessed in an open, add-on prospective study. After a follow-up of 14–21 months, six patients are still on topiramate (mean dosage 583 mg/day, range 400–800 mg/day), and nine have discontinued treatment because of adverse events (n=6), inefficacy (n=2) or poor compliance (n=1). Nine patients (69%) continued to have a 50% reduction in seizure frequency during the last two months of treatment, and one has been seizure-free for the last 19 months. The most common adverse events were somnolence, weight loss, mental slowing, fatigue, ataxia and irritability. Most of these events were reversible, but withdrawal of treatment was required in six cases as a result of ataxia (two patients), somnolence, metabolic acidosis, irritability or psychotic symptoms (one patient each). It is concluded that topiramate is a valuable agent for the long-term management of refractory epilepsy.
Sommario Gli effetti di topiramato utilizzato in aggiunta alla terapia preesistente sono stati valutati nell'ambito di uno studio prospettico in aperto in 15 pazienti farmacoresistenti affetti da epilessia parziale o sindrome Lennox-Gastaut. Dopo un follow-up di 14–21 mesi, 6 pazienti sono tuttora in trattamento (posologia media di topiramato 583 mg/die, range 400–800 mg/die), mentre 9 hanno sospeso il farmaco a causa di eventi avversi (n=6), inefficacia (n=2) o scarsa compliance (n=1). Nove pazienti (69%) continuavano a presentare una riduzione di almeno il 50% della frequenza delle crisi durante gli ultimi 2 mesi di trattamento e un paziente è libero da crisi da 19 mesi. Gli eventi avversi più frequenti erano costituiti da sonnolenza, calo ponderale, rallentamento mentale, astenia, atassia e irritabilità. La maggior parte di questi eventi è risultata reversibile, ma in 6 pazienti si è resa necessaria la sospensione del trattamento a causa di atassia (2 casi), sonnolenza, acidosi metabolica, irritabilità e sintomi psicotici (1 caso ciascuno). Sulla base di questi dati, il topiramato può essere ritenuto un utile presidio nel trattamento a lungo termine dell'epilessia farmacoresistente.
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12.
The pharmacokinetic and pharmacodynamic characteristics of a controlled-release (CR) formulation of trazodone were evaluated in healthy subjects who received acutely 150 mg and 75 mg of the CR trazodone and equal amounts of the conventional formulation on separate occasions. Plasma trazodone concentrations were measured by HPLC. The pharmacokinetic profile of CR trazodone was characterized by a slower increase in drug plasma levels and a lower and retarded peak plasma concentration without any modification in the total amount of trazodone absorbed over 24 hrs. The side effects were less severe and less frequent than with the conventional formulation.
Sommario Le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di una formulazione di trazodone a rilascio controllato (CR) sono state studiate in volontari sani ai quali furono somministrati, in quattro differenti occasioni, 150 mg e 75 mg di trazodone CR e dosi equivalenti di trazodone in formulazione convenzionale. Le concentrazioni plasmatiche di trazodone furono misurate mediante HPLC. Rispetto alla formulazione convenzionale, il trazodone CR esibì un profilo farmacocinetico caratterizzato da un incremento più graduale dei livelli plasmatici e da una concentrazione massima più bassa e più ritar-data. Nessuna differenza nella quantità totale di farmaco assorbita nelle 24 ore fu osservata tra le due formulazioni. Dopo somministrazione del trazodone CR, gli effetti collaterali indesiderati furono meno severi e meno frequenti rispetto alla formulazione convenzionale.
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13.
The effects of different doses of the dopamine (DA) receptor agonist apomorphine on the activity of the γ-aminobutyric acid (GABA)-synthesizing enzyme glutamic acid decarboxylase (GAD, EC 4.1.1.15) were investigated in rat substantia nigra in comparison with haloperidol and sulpiride, two DA receptor blocking agents. Results obtained show that low doses (10,35 μg/kg, s.c.) of apomorphine induce a decrease in nigral GAD activity whilst an opposite effect is observed with the highest dose (1000 μg/kg, s.c.). No significant change is observed following injection of the intermediate doses (100 and 500 μg/kg, s.c.). Moreover, sulpiride at the dose used (2 mg/kg, i.p.) induces an increase in GAD activity whilst no effect follows systemic injection of the same dose of haloperidol. The results are discussed in light of recent neurochemical and behavioral data.
Sommario Sono stati studiati gli effetti comparativi dell' apomorfina, agonista recettoriale dopaminergico, e di due dopamino-bloccanti, l'aloperidolo ed il sulpiride, sull'attività glutamato decarbossilasica nella sostanza nera di ratto. I risultati ottenuti dimostrano che basse dosi (10,35 μg/kg, s.c.) di apomorfina inducono un decremento dell'attività GAD nigrale mentre un effetto opposto è indotto dalla dose più alta (1000 μg/kg, s.c.). Le dosi intermedie (100 e 500 μg/kg, s.c.) non inducono alcuna significativa modificazione. Il sulpiride alla dose usata (2 mg/kg, i.p.) causa un incremento dell'attività GAD mentre nessun effetto si osserva a seguito della somministrazione sistematica di aloperidolo. I risultati sono discussi alla luce di recenti dati neurochimici e comportamentali.
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14.
A 33-year-old woman three weeks after a febrile illness presented with a syndrome of ophthalmoplegia, ataxia and areflexia (SOAA) that characterizes clinically both Bickerstaff and Miller Fisher syndromes. The normality of the electrophysiological tests performed, the CSF findings and the magnetic resonance images proved that the syndrome stemmed from brainstem pathology.
Sommario Viene descritto il caso di una paziente che, tre settimane dopo aver sofferto una sindrome influenzale, presentò un quadro clinico caratterizzato da oftalmoplegia, atassia ed are flessia osteotendinea il quale, come è noto, caratterizza sia la sindrome di Bickerstaff che quella di Miller Fisher. La normalità degli esami neurofisiologici (SEPs, VEPs, BAEPs, studio della VCM, VCS), il reperto liquorale e, soprattutto, l'esame di risonanza magnetica encefalica hanno permesso di ricondurre il quadro sindromico osservato and una compromissione del mesencefalo.
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15.
Transverse myelitis after a zoster viral infection is an exceptional occurrence. In this case we documented an antibody activity against varicella, zoster (V-Z) in the cerebrospinal fluid in association with Coxsackie A enterovirus. The clinical course was atypical because of a second episode of myelitis 2 years after the first episode of neurologic viral complications. The positive outcome of therapy with Acyclovir is noteworthy. This case was retrieved in a review of neurologic complications observed in the last few years in patients affected by zoster in our hospital.
Sommario In un caso di mielite trasversa sono stati documentati antigeni contro il virus varicella zoster (V-Z) e contemporaneamente è stata individuata la presenza di un enterovirus coxsackie A. nel liquor. Si segnala il decorso anomalo dell' affezione per un episodio omologo di mielite recidivante dopo 2 anni. Il trattamento con Acyclovir è risultato molto utile. Il caso viene inserito, in una review di complicanze neurologiche osservate in questi ultimi anni in pazienti ricoverati in Istituto per deficit neurologici da virus (V-2).
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16.
We describe a patient with probable dementia with Lewy bodies (DLB) whose Parkinsonism worsened after administration of rivastigmine within the therapeutic dose range. Some extrapyramidal signs (EPS) then reversed to pre-treatment level after rivastigmine dose reduction. We draw attention to the need of EPS monitoring during titration of cholinesterase inhibitors in patients with DLB. This is the first report to our knowledge of iatrogenic worsening of Parkinsonism which was successfully managed by dose reduction.
Sommario Si descrive il caso di un paziente affetto da Demenza a corpi di Lewy (Dementia with Lewy Bodies, DLB) probabile, in cui si è assistito ad un peggioramento del parkinsonismo dopo somministrazione di rivastigmina a dosi terapeutiche. Alcuni segni extrapiramidali sono regrediti al livello pre-trattamento con una riduzione posologica di rivastigmina. Si sottolinea la necessità di un monitoraggio dei segni extrapiramidali durante la titolazione della terapia con inibitori dell’acetilcolinesterasi cerebrale in pazienti con DLB. Questo è il primo caso descritto, a nostra conoscenza, di un peggioramento iatrogeno di parkinsonismo efficacemente gestito con una riduzione posologica della terapia con rivastigmina.
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17.
We report a case of labio-glosso-pharyngo-laryngeal paralysis with some peculia features. CT and MRI yielded the diagnosis of acute pseudobulbar syndrome by demonstrating the existence of two lensions of the corticobulbar tract: one subcortical (recent) and the other opercular cortical (old) on the opposite side.
Sommario Viene descritto un caso di paralisi labio-glosso-faringo-laringea con evidenza di talune peculiarità ////////// matologiche. Le indagini TC e RMN consentirono la diagnosi di sindrome pseudobulbare acuta ////////// strando l'associazione di una duplice lesione della via cortico-bulbare, a livello sottocorticale (recente//// un lato, ed a livello corticale opercolare (pregressa) dal lato opposto.
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18.
A case of hyperacute allodynia in a patient with Schneider's syndrome is described. Allodynia was completely relieved by surgery: an irritative genesis could explain such a finding. Central pain ensued a short time later.
Sommario Si descrive un caso di allodinia iperacuta in un paziente con la sindrome di Schneider. L'allodinia è scomparsa dopo chirurgia, facendo ipotizzare un meccanismo irritativo. A questo è seguito un tipico dolore centrale.
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19.
Hypersexuality in Alzheimer’s disease (AD) has been rarely investigated. Hypersexual behaviours should be classified as a sexual obsession and included in the “obsessive-compulsive disorder-like” spectrum. Hypersexuality has no proven treatment, although reports have described reductions of this behaviour using antiandrogen treatment, H2-receptor antagonists and antipsychotic drugs. Serotonin reuptake blockers seem to be effective in the treatment of sexual obsessions or compulsions and less on paraphilic disturbances. We present the case of a 54-year-old male patient with Alzheimer’s disease with compulsive sexual behaviour as reported by his wife. A 18-FDG PET scan evidenced prevalent hypometabolism of the right hemisphere, congruent with neuropsychological evaluation. Donepezil, 10 mg per day, produced cognitive improvement but no effects on sexual behaviour. Therapy with SSRI was subsequently started (citalopram): after 60 days, the patient showed improvement in both the compulsive pursuit of sex acts and the level of frustration when refused.
Sommario  Presentiamo il caso clinico di un uomo affetto da demenza di Alzheimer presentante un disturbo della condotta sessuale di tipo ossessivo-compulsivo (ipersessualità) e studiato con strumenti clinico-neuropsicologico e 18-FDG PET. Esistono pochi studi in letteratura su tale disturbo ed in particolare sulle opzioni di trattamento. L’uso di inibitori dell’acetilcolinesterasi non ha prodotto risultati: l’introduzione in terapia di SSRI ha invece notevolmente ridotto il disturbo e portato ad un miglior controllo delle reazioni emotive associate.
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20.
We set out to test the hypothesis that patients with frontal damage are specifically disabled in carrying out tasks requiring a high level of controlled attention. A group of patients with frontal lesions and another group of patients with retrorolandic lesions were tested for selective attention on a computerized task designed to produce a conflict situation between automatic and controlled processes. Frontal patients proved to be significantly more prone to errors of commission (false alarms) than retrorolandic patients.
Sommario Il presente lavoro si propone di verificare l'ipotesi di una specifica perturbazione di soggetti con lesioni frontali nella esecuzione di compiti richiedenti un livello elevato di controllo attentivo volontario. Due gruppi di pazienti, rispettivamente con lesioni frontali e retrorolandiche, sono stati sottoposti ad un esperimento di attenzione selettiva assistito dal computer, costruito in modo da realizzare una situazione conflittuale tra processi di tipo automatico e volontario. I risultati hanno evidenziato una significativa tendenza dei soggetti con lesione frontale a commettere un maggiore numero di errori di commissione (falsi allarmi) rispetto ai soggetti con lesione retrorolandica.
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