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1.
Oligoclonal bands are a constant, non-modifiable feature of CSF examination in SSPE. We studied CSF oligoclonal IgG banding pattern in a long-surviving SSPE patient treated with serial courses of intrathecal α-IFN. α-IFN administration did not significantly modify the clinical status of the patient. Oligoclonal IgG banding pattern varied during the 58 month-long treatment. Oligoclonal bands disappeared at the end of the first course only to reappear during the third course, 2 years later, with a different electrophoretic pattern. We conclude that oligoclonal bands may transiently disappear from the CSF of long-surviving SSPE patients. Although α-IFN treatment induces no clinical improvement, it might affect the quality of Ig production.
Sommario Il ritrovamento di bande oligoclonali immodificabili nel tempo è una costante caratteristica del liquor di pazienti affetti da PESS. Viene qui descritto uno studio isoelettroforetico su campioni liquorali seriati di una paziente affetta da PESS, presentante un decorso particolarmente protratto e trattata con 4 cicli di α-IFN intratecale. Evidenti modificazioni qualitative del pattern delle IgG oligloclonali sono state evidenziate durante i 58 mesi di osservazione. Le bande oligoclonali, presenti al momento della diagnosi, sono scomparse alla fine del 1° ciclo terapeutico e sono ricomparse, con un pattern diverso dal precedente, alla fine del 3° ciclo. Gli autori concludono che, potendo le bande oligoclonali scomparire transitoriamente dal liquor di un paziente affetto da PESS, un esame liquorale non patognomonico non è sufficiente per escludere una diagnosi di PESS. Rimane, inoltre, possibile che il trattamento ripetuto con α-IFN, sebbene privo di rilevabile efficacia terapeutica, possa essere alla base delle modificazioni elettroforetiche qualitative da noi osservate.
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2.
A multimodal electrophysiological study, including median nerve somatosensory evoked potentials (SSEPs), motor cortical stimulation (CS) and brainstem evoked potentials (BAEPs), was performed on 34 patients with hereditary ataxias (HAs): 15 with Friedreich's disease (FD), 10 with early onset cerebellar ataxia (EOCA), and 9 with autosomal dominant cerebellar ataxia (ADCA). A higher incidence of abnormal central motor conduction was observed in FD than in EOCA patients, but was never observed in ADCA. A relationship between central motor conduction abnormalities and disease duration and clinical impairment was found only in FD patients. All FD patients showed severe impairment of the SSEPs that was not related to disease duration. In EOCA patients, less frequent and more variable SSEP abnormalities were observed. The lowest incidence of central SSEP abnormalities was observed in ADCA. The BAEP findings in all 3 groups of patients (but particularly those with EOCA) suggest prevalent brainstem damage.
Sommario Abbiamo sottoposto 34 pazienti affetti da varie forme di eredoatassia [15 con atassia di Friedreich (FD), 10 con atassia cerebellare ad esordio precoce con conservazione dei riflessi (EOCA) e 9 con atassia cerebellare dominante (ADCA)] a stimolazione della corteccia motoria (CS), potenziali evocati somatosensoriali (SSEPs) ed acustici (BAEPs). La via motoria centrale è risultata maggiormente compromessa nei pazienti con FD rispetto a quelli con EOCA mentre nei pazienti con ADCA non è risultata mai coinvolta; le alterazioni osservate sono risultate correlate con la durata e con la gravità della malattia solo nei pazienti con FD. I SSEPs, risultati gravemente compromessi in tutti i pazienti con FD, non presentavano alcuna correlazione con la gravità della malattia. L'incidenza e la gravità delle alterazioni dei SSEPs nei pazienti con EOCA e ADCA è risultata inferiore rispetto a quelli con FD. I BAEPs sono risultati frequentemente alterati nei 3 gruppi di pazienti con una maggiore percentuale negli EOCA.
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3.
To detect immunoglobulin G (IgG) oligoclonal bands in unconcentrated cerebrospinal fluid (CSF) we used a recently developed method combining agarose isoelectric focusing (IEF) and double immunofixation peroxidase staining with Avidin-Biotin amplification. We studied 65 CSF and serum paired specimens from normals, multiple sclerosis (MS), other neurological diseases (OND) and benign monoclonal gammopathies (BMG). We found that the oligoclonal IgG pattern can be demonstrated after IEF of 15 l of CSF specimens with an IgG concentration of 15 mg/L. In 98% of CSF from patients with clinically definite MS a sharp oligoclonal band pattern was detected. The reliability and the sensitivity of this powerful technique is compared to agarose IEF of concentrated CSF, followed by Coomassie Brilliant Blue staining.This method constitutes a real improvement in the detection of CSF IgG oligoclonal bands because it avoids CSF concentration and allows the detection of IgG bands only.
Sommario Abbiamo adottato la focalizzazione isoelettrica in agarosio seguita da doppia immunofissazione, amplificazione con Avidina-Biotina e colorazione con la perossidasi per evidenziare le bande oligoclonali nel liquido cerebrospinale (LCS) non concentrato. Sono stati studiati 65 campioni di LCS e del rispettivo siero prelevati da soggetti normali, con Sclerosi Multipla (SM), altre malattie neurologiche e gammopatie monoclonali benigne. Abbiamo riscontrato che le bande oligoclonali possono essere evidenziate in soli 15 l di LCS non concentrato con una concentrazione di 15 mg/L.Le bande oligoclonali sono chiaramente presenti nel 98% di campioni di LCS prelevati da pazienti affetti da SM clinicamente accertata. Nel nostro studio abbiamo paragonato l'attendibilità e la sensibilità di questa metodica a quella della focalizzazione isoelettrica in agarosio di LCS concentrato, seguita da colorazione con Coomassie Brilliant Blue. Tale metodica rappresenta un reale miglioramento nell'evidenziare delle bande oligoclonali in quanto evita la concentrazione del LCS e consente l'identificazione esclusivamente di bande IgG.
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4.
Cerebrospinal fluid (CSF)samples from 10 patients with Multiple Sclerosis (MS) and 7 with other neurological diseases (OND) were studied in order to detect oligoclonal restriction of IgG subclasses 1,3 and 4. Agarose isoelectric focusing (AGA-IEF) followed by Western capillary blotting and immunoperoxidase staining with specific monoclonal antibodies were used. All MS samples showed oligoclonal IgG1 and 6 of them also had IgG3 or IgG4 bands. In the OND group only patients with subacute sclerosing panencephalitis (SSPE) and Guillain-Barré disease (GBD) showed CSF oligoclonal patterns for IgG subclasses. Our results demonstrate that in MS CSF other IgG subclasses beside IgG1 may display an oligoclonal pattern. The finding of more than one subclass in the same band indicates a microheterogeneous composition of these oligoclonal bands.
Sommario Allo scopo di rilevare un'eventuale restrizione oligoclonale per le sottoclassi IgG1,3 e 4 sono stati studiati campioni di liquido cerebrospinale (LCS) ottenuti da 10 pazienti con Sclerosi Multipla (SM) definita e da 7 pazienti con altre malattie neurologiche (AMN). La metodica utilizzata è stata l'isoelectric focusing in agarosio seguita da Western capillary blotting su nitrocellulosa e colorazione con immunoperossidasi mediante anticorpi monoclonali. Tutti i campioni di SM mostrarono IgG1 oligoclonali e sei di essi presentarono contemporaneamente bande di IgG3 o di IgG4. Tra le AMN solo i pazienti con Panencefalite Sclerosante Subacuta e sindrome di Guillain-Barré mostrarono bande oligoclonali formate da sottoclassi di IgG. I nostri dati dimostrano che nel LCS di SM altre sottoclassi di IgG, oltre alle IgG1, possono essere oligoclonali. La presenza di più di una sottoclasse nella stessa banda depone per una microeterogeneità di queste bande oligoclonali.
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5.
Brainstem auditory-evoked responses (BAER) and behavior audiometry were evaluated on 18 patients with Friedreich ataxia. Behavior audiometry showed a normal pure tone test, normal performance intensity and phonetically balanced functions in all patients. BAER were abnormal in all patients. The data obtained show a good correlation between BAER and clinical picture and suggest that BAER could be useful in monitoring the clinical condition of FA patients.
Sommario In 18 pazienti con atassia spinocerebellare di Friedreich sono stati valutati i potenziali evocati acustici del tronco (PEAT) e le audiometrie comportamentale. L'audiometria comportamentale ha dimostrato in tutti i pazienti: a) normale test audiometrico tonale liminare; b) normale risposta per la intensità di stimolo usata; c) normale risposta al test delle parole foneticamente bilanciate. I PEAT sono risultati peraltro anormali in tutti i pazienti. I dati ottenuti sono in favore di una correlazione positiva tra stadio clinico della malattia e grado di alterazione dei PEAT, suggerendo che i PEAT possono essere utilizzati nel monitoraggio della condizione clinica dei pazienti con atassia di Friedreich.
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6.
101 patients with multiple sclerosis (MS) (53 definite, 22 probable, 8 possible and 18 suspected according to the McDonald and Halliday criteria) were investigated by magnetic resonance imaging (MRI), to evaluate its diagnostic sensitivity compared to other diagnostic parameters such as cerebrospinal fluid (CSF) findings and auditory brainstem responses (ABR). In addition, correlations between severity of lesions on MRI and clinical data (disability duration of the disease and progression rate) and CSF immunoglobulin abnormalities were evaluated. MRI detected multiple demyelinating lesions in 96% of definite, 77% of probable, 50% of possible and 56% of suspected MS. In the same groups CSF was positive for oligoclonal banding in 85%, 68%, 50% and 37% and ABR in 82%, 50%, 80% and 28% respectively. Severity of MRI was found to correlate with disability and duration of the disease, but not with progression rate. The presence of CSF oligoclonal bands and a raised and IgG index were usually associated with more extensive white matter involvement as evaluated by MRI.
Sommario 101 Pazienti affetti da Sclerosi Multipla (SM) (53 definiti, 22 probabili, 8 possibili e 18 sospetti secondo i criteri diagnostici di McDonald e Halliday) sono stati studiati con Risonanza Magnetica Nucleare (RMN) allo scopo di valutarne la sensibilità diagnostica in confronto ad altre metodiche diagnostiche quali l'esame del liquor cerebrospinale e lo studio dei potenziali evocati uditivi (ABR). Sono state inoltre valutate le correlazioni tra gravità degli aspetti RMN e parametri clinici (durata, grado di invalidità e tasso di progressione della malattia), e alterazioni delle immunoglobuline liquorali. Aree multiple di demielinizzazione venivano rilevate alla RMN nel 96% delle S.M. definite, nel 77% delle probabili, nel 50% delle possibili e nel 56% delle sospette. Negli stessi gruppi di pazienti l'esame del liquor cerebrospinale risultava positivo per la presenza di bande oligoclonali nell'85%, 68%, 50%, 80% e 28% rispettivamente. La gravità del quadro RMN si correla alla disabilità ed alla durata della malattia, ma non con il tasso di progressione. Le alterazioni delle immunoglobuline liquorali (presenza di bande oligoclonai o elevazione dell'indice IgG) è associata ad una maggiore estensione delle lesioni della sostanza bianca rilevate alla RMN.
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7.
A 20 years old patient is described, who presented two episodes of day-time hypersomnia, orthostatic hypotension and psychotic behavior. Compulsive masturbation and abnormalities of the eating habits were also present. Both episodes cleared up spontaneously in about one week. From the clinical point of view a Kleine-Levin syndrome, was suspected. However a CSF examination showed IgG oligoclonal bands and an increased IgG index. A NMR showed multiple area of increased signal intensity, suggestive of a demyelinating disease. On these elements a final diagnosis of MS was made, in spite of a normal neurological examination. This case was compared to other cases of MS in which the disease begins with acute remitting psychiatric symptoms. However cases of MS with complex episodes as observed in our patient were not found in the Literature.
Sommario Viene descritto il caso di un paziente di 20 anni che presentava 2 episodi caratterizzati da ipersonnia diurna, ipotensione ortostatica e sintomi psicotici. Erano anche presenti masturbazione compulsiva e anomalie dell’alimentazione. Ambedue gli episodi si risolvevano spontaneamente in circa una settimana. Gli aspetti clinici degli episodi erano suggestivi di una sindrome di Kleine-Levin. Tuttavia l’esame del LCS dimostrava la presenza di bande oligoclonali IgG e un aumento dell’IgG index. Una Risonanza Magnetica Nucleare dimostrava aree multiple di segnale aumentato, suggestive di un processo demielinizzante. Sulla base di tali dati veniva posta diagnosi di SM, malgrado l’esame neurologico fosse completamente normale. Tale caso viene discusso in relazione ad altri casi di SM in cui la malattia iniziava con episodi psichici acuti remittenti. Dall’esame della letteratura, tuttavia, non venivano riscontrati casi caratterizzati da episodi complessi, simili a quello descritto.
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8.
Agarose gel isoelectric focusing (IEF) and electrophoresis (EF) were compared for detection of CSF oligoclonal bands in multiple sclerosis (MS) and other neurological diseases. The CSF IgG/albumin ratio, the IgG-index and the IgG synthesis per day in the CNS were also considered. IEF was highly sensitive, revealing oligoclonal bands in 100% of CSF from 40 clinically definite MS, while EF had a sensitivity of 70%. In 90 patients with other neurological diseases, IEF revealed oligoclonal bands in 25.5%, EF in 11.1%. The IgG-index was the most sensitive of the quantitative parameters.
Sommario La focalizzazione isoelettrica in agarosio e l'elettroforesi del liquor permettono di evidenziare bande oligoclonali in pazienti affetti da sclerosi multipla e da altre malattie neurologiche. Sono stati pure valutati il rapporto IgG/albumina liquorale, l'indice di Link e la sintesi intratecale giornaliera di IgG secondo la formula di Tourtellotte. La tecnica della focalizzazione si è dimostrata altamente sensibile, evidenziando bande oligoclonali liquorali nel 100% di 40 sclerosi multiple clinicamente definite, mentre l'elettroforesi ha dimostrato una positività soltanto nel 70% dei casi. In 90 casi comprendenti varie malattie neurologiche, la focalizzazione ha rilevato bande oligoclonali nel 25.5%, l'elettroforesi nell'11.1%. Il parametro quantitativo più sensibile è risultato l'indice di Link.
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9.
We compared two groups of patients with idiopathic epilepsy, 41 patients whose seizure frequency was not controlled by adequate therapy and 39 patients in good seizure control, in respect of hematology, kidney and liver function tests, serum IgG, IgA and IgM concentrations and drug concentrations. The only difference that emerged were in the serum immunoglobulins, which were raised in the drug refractory group, significantly (p<0.01) so in the case of IgG. Failure of seizure control did not depend on inadequacy of drug dose or of blood concentration. Although the serum Ig changes do not warrant the assumption of an immunological origin for drug resistance, they do suggest a useful research line.
Sommario La determinazione delle concentrazioni ematiche di farmaci antiepilettici ha permesso di ottenere il controllo delle crisi nella maggior parte dei pazienti. Ciò nonostante, nel 30% dei pazienti non si hanno risultati soddisfacenti. Sono state perciò studiate le possibili alterazioni biochimiche o farmacologiche che potrebbero essere alla base della mancata risposta alla terapia. Sono stati confrontati due gruppi di pazienti affetti da epilessia idiopatica: in 41 la frequenza delle crisi in tre anni non era cambiata nonostante una terapia adeguata (pazienti resistenti) mentre in 39 pazienti si aveva un buon controllo delle crisi. Sono stati eseguiti i seguenti esami: ematologici, tests di funzionalità epatica e renale, concentrazione serica della IgG, IgA e IgM. La concentrazione ematica dei farmaci è stata determinata con una tecnica immunochimica (EMIT). Nel caso di pazienti in cura con Carbamazepina, la valutazione dei livelli di farmaco libero e totale nel siero, è stata eseguita in cromatografia liquida. determinando anche la concentrazione della Carbamazepina 10, 11 epossido. è stato notato che, per la maggior parte dei farmaci, non c'è differenza nella % di pazienti in range terapeutico tra i pazienti resistenti e i controlli: i livelli plasmatici di Fenobarbital sono maggiori del range terapeutico nel 25% dei resistenti e nel 15% dei controlli; i livelli plasmatici di Difenilidantoina sono nel range terapeutico nell' 16.7% dei resistenti e nel 50% dei controlli. La concentrazione delle immunoglobuline seriche è più alta nei pazienti resistenti e, in particolare, l'aumento delle IgG risulta statisticamente significativo (p<0.01). La mancata riduzione delle crisi nei nostri pazienti non è dovuta ad un inadeguato approccio terapeutico o ad una inadeguata concentrazione ematica dei farmaci; tuttavia l'alterazione osservata nella concentrazione serica delle IgG nei pazienti resistenti non è sufficiente per sostenere la causa della resistenza al farmaco su base immunologica.
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10.
The electroencephalographic modifications that occur during the course of Alzheimer’s disease are characterised by an increase in the potential of low frequency bands, a diminution in the potential of alpha activity, and a change in the topographical distribution of the potential of all band frequencies. In this study, the fast Fourier transform (FFT) approximation was used to characterise modifications in the electroencephalogram location or orientation of the source of the dipole equivalent of the delta, theta, alpha1, alpha2, beta1 and beta2 frequencies in 20 with patients with Alzheimer’s disease and in a control group of 20 age-matched subjects. A statistical (t-test) comparison of the two groups revealed a significant change in the location of the dipolar source along the vertical axis in 18 (90%) of the patients; this change involved all the frequency bands. There was also a significant movement of the dipolar source of the alpha1 band towards the anterior regions. In addition, the control group showed that there was a significant correlation between age and a more surface expression of the source of the delta, theta, alphal and beta1 bands.
Sommario Le modifificazioni elettroencefalografiche nella demenza di Alzheimer sono caratterizzate da un incremento di potenza delle bande di frequenza lente, da una diminuzione di potenza dell’attivitd alpha e da una modificata distribuzione topografica della potenza di tutte le bande di frequenza. In questo studio abbiamo utilizzato la tecnica dell’FFT approximation allo scopo di caratterizzate le eventuali modificazioni di localizzazione e di orientamento della sorgente del dipolo equivalente Belle frequenze delta, theta, alpha1, alpha2, beta1 e beta2 presenti nell’elettroencefalogramma di 20 pazienti con malattia di Alzheimer. I risultati sono stati confrontati con quelli ottenuti da un gruppo di controllo di pari età formato da 20 soggetti. Il confronto statistico fra i due gruppi (t-test) ha evidenziato nei pazienti Alzheimer una significativa modificazione della localizzazione della sorgente del dipolo lungo l’asse verticale. La modificazione è presente in 18 soggetti (90%) e interessa tutte le bande di frequenza. La banda alpha1, inoltre, presenta un significativo spostamento della sorgente del dipolo verso le regioni anteriori. è stata inoltre riscontrata nel gruppo di controllo una correlazione tra l’età e la superficializzazione della sorgente delle bande delta, theta, alpha1 e beta1.
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11.
Nine severely disabled clinically definite chronic progressive multiple sclerosis (MS) patients who had at least one determination of intra-blood-brain-barrier (BBB) IgG synthesis rate of greater than 7 mg/day (upper limit of normal=3.3) participated in this study. Seven patients were given 1 gram of methylprednisolone sodium succinate (MP) by intravenous infusion over 30 minutes once a day for 3 days. Statistically significant (p<.05) reduction in intra-BBB IgG synthesis (mg/day) was seeen in 4/7 patients, but in only 2 were normal levels of synthesis rate (<3.3 mg/day) attained. Rebound of IgG synthesis to premedication rates occurred within 30 days in 2/4 patients. There was no change in intensity or pattern of cerebrospinal fluid (CSF) oligoclonal IgG bands by isoelectric focusing, immunofixation, and silver staining. A subsequent course of intrathecal methylprednisolone acetate (MPA) (80 mg twice a week for 5 weeks) was given to 5 of the 7 patients and to 2 additional patients not previously treated. In spite of signs of subarachnoid inflammation, a statistically significant depression of intra-BB synthesis, which far exceeded that from the pulse treatment occurred in all 7, including the 2 patients whose intra-BBB IgG synthesis rates were previously resistant to pulse steroid administration. Normal levels of synthesis were rapidly reached in 4/7 patients; however, an IgG synthesis rebound occurred in 3/7 patiens which was just as rapid. One out of 7 patients showed a temporary reduction in the number of cathodic IgG oligoclonal bands in the CSF. Two patients required discontinuation of treatment due to aseptic meningitis in one and progressive weakness in the other. Clinically, these severely afflicted patients with fixed deficits remained unchanged with either treatment protocol. While MPA and ACTH have similar initial effect on the central nervous systems (CNS) inflammatory response in MS, the well documented risk of serious adversities with MPA prohibit its clinical use in MS in its present form.
Sommario 9 pazienti affetti da una forma avanzata di MS definita come progressiva cronica che avevano almeno una determinazione dell'indice di sintesi delle IgG di barriera emato-encefalica (BBB) superiore a 7 mg. pro die (limite superiore al normale=3.3) hanno partecipato a questa ricerca. A 7 pazienti è stato somministrato 1 g. di metilprednisolone sodio succinato per via endovenosa per la durata di 30 minuti una volta al giormo per 3 giorni. In 4 su 7 pazienti è stata vista una riduzione statisticamente significativa della BBB mentre solo in due pazienti si raggiunsero i normali livelli di sintesi. In 2 su 4 pazienti il ritorno ai valori pre medicazione avvenne in 30 giorni. Non vi è stata variante delle bande oligoglonali IgG studiate col focusing isoelettrico, l'immunofissazione e la colorazione argentica. Successivamente è stato somministrato del metilprednisolone acetato (MPA) per via intratecale alla dose di 80 mg. due volte alla settimana per cinque settimane a 5 dei 7 pazienti e a 2 pazienti addizionali non trattati prima. Nonostante segni di infiammazione subaracnoidea è stata constatata una importante depressione della sintesi di IgG in tutti e 7 i pazienti compresi i due resistenti alla somministrazione per via venosa. Normali livelli di sintesi sono stati raggiunti rapidamente in 4 pazienti su 7 mentre negli altri 3 si ebbe un rapido ritorno ai valori di partenza. 1 dei 7 pazienti ha dimostrato una temporanea riduzione nel numero delle bande oligoclonali IgG catodiche nel liquor. 2 pazienti hanno dovuto sospendere il trattamento per il verificarsi di una meningite asettica in uno e di un progressivo adinamismo nell'altro. Non vi sono state variazioni del quadro clinico. Si conclude che il metilprednisolone e l'ACTH hanno un effetto iniziale simile sulle risposte infiammatorie del sistema nervoso centrale nei casi di MS, ma il ben documentato rischio di seri controeffetti col MPA ne proibisce l'uso clinico nella MS con le modalità descritte.
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12.
We tested the effects of continuous positive airway pressure (CPAP) in 8 patients with obstructive sleep apnea syndrome (OSAS). The comparison of a nocturnal polygraphic study performed during spontaneous breathing with a study during CPAP administration performed the following night showed a significant reduction in stage 1 and increase in REM, the abolition of obstructive apneas and a significant increase in mean oxyhemoglobin saturation. Most patients reported marked relief of symptoms after the first night of treatment. However 3 patients, though confirming the improvement refused further CPAP. We conclude that CPAP is an effective measure for prevention of apneas in OSAS and that in compliant patients it may be regarded as a short-term measure when a permanent correction of the causes is planned, or as a long-term treatment when the latter is not feasible.
Sommario Abbiamo provato gli effetti dell’applicazione di ventilazione a pressione positiva continua (CPAP) su otto pazienti affetti da sindrome dell’apnea ostruttiva nel sonno (OSAS). Il paragone tra uno studio poligrafico notturno eseguito durante respirazione spontanea, ed uno eseguito la notte successiva durante applicazione di CPAP ha mostrato significativa riduzione dello stadio 1 ed aumento del REM, la scomparsa delle apnee ostruttive ed un aumento significativo della saturazione ossiemoglobinica media. Inoltre la maggioranza dei pazienti ha notato una sensibile attenuazione della sintomatologia già dopo la prima notte di trattamento. Tre pazienti però pur confermando il miglioramento non hanno accettato di proseguire la terapia nelle notti successive. Si può concludere che la CPAP è un’efficace forma di prevenzione delle apnee nell’OSAS e che nei pazienti adattabili può essere considerata per una terapia di breve durata se può essere previsto un intervento correttivo della patologia di base o come una terapia di lunga durata negli altri casi.
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13.
The sera of 176 MS patients and of 150 healthy adult controls were assayed for antibodies against mumps, rubella, Sendai and herpes simplex viruses, a higher prevalence of measles c.f.a. having already been demonstrated in the MS patients. The CSF of 48 of the MS patients were subjected to the same tests. The patients differed from the controls in a higher prevalence of h.i.a. to mumps and of c.f.a. to herpes simplex. For the latter, but not for the former, the prevalence was statistically higher only in patients treated with immunosuppressants. To date measles seems to be the most seriously incriminated virus in the etiopathogenesis of MS, mumps ranking second.
Sommario Sono riportiti i risultati delle titolazioni anticorporali verso i virus della parotite, della rosolia, Sendai ed herpes simplex nel siero di 176 pazienti affetti da Sclerosi Multipla e di 150 soggetti sani di controllo, nonché nel liquor di 48 dei malati. In precedenza negli stessi gruppi di soggetti erano stati studiati gli anticorpi antimorbillo. Differenze tra i malati ed i controlli sono state riscontrate solo per la prevalenza nel siero degli anticorpi inibenti l'emoagglutinazione antiparotite e degli anticorpi fissanti il complemento verso l'herpes simplex. Va sottolineato che, al contrario di quanto si è verificato per il virus della parotite, solo i pazienti sottoposti a terapia con farmaci immunodepressivi presentavano una prevalenza degli anticorpi fissanti il complemento verso l'herpes simplex statisticamente maggiore dei controlli. Sulla base delle presenti e di precedenti osservazioni, sembra che il morbillo in primo luogo e la parotite siano i virus per i quali esistono maggiori evidenze di un coinvolgimento nell'eziopatogenesi della Sclerosi Multipla.
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14.
Multiple system atrophy. Clinical and MR observations on 42 cases   总被引:1,自引:0,他引:1  
Probable or possible multiple system atrophy (MSA) was diagnosed on strict clinical criteria in 42 patients: 20 with combined parkinsonism and cerebellar ataxia, 9 with striatonigral degeneration (SND) and 13 with olivopontocerebellar atrophy (OPCA). All patients were then studied with 0.5 and/or 1.5 Tesla magnetic resonance (MR) units. MR imaged putaminal abnormalities in all 9 patients with SND and posterior fossa obnormalities consistent with OPCA in all 13 patients with this diagnosis. Of the 20 patients with parkinsonism and cerebellar involvement, classified as probable MSA, 7 presented putaminal abnormalities only, 3 abnormalities consistent with OPCA only and 10 a combination of both. These findings show strong MRI support for the clinical diagnosis of MSA.
Sommario In base a precisi criteri clinici 42 pazienti furono riconosciuti affetti da atrofia multisistemica (MSA) probabile o possibile. Venti pazienti presentavano parkinsonismo e atassia cerebellare; in 9 fu fatta diagnosi di degenerazione strio-nigrica (SND) e in altri 13 di atrofia olivopontocerebellare (OPCA). Tutti i pazienti furono sottoposti a risonanza magnetica 0.5 e/o 1.5 T. La RM mostrava alterazioni nei putamen nei 9 pazienti con SND e alterazioni in fossa posteriore come attese nell'OPCA nei 13 casi diagnosticati affetti da OPCA. In 10 dei 20 pazienti con parkinsonismo e atassia cerebellare le alterazioni nei putamen e in fossa posteriore erano associate. I nostri dati confermano che la RM è un supporto diagnostico fondamentale nella diagnosi di MSA.
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15.
Acute monophasic experimental autoimmune encephalomyelitis (AMEAE) was induced in 5 Macacus cynomolgus monkeys. Serum and cerebrospinal fluid (CSF) paired samples were colleced before and four weeks after immunization, time of complete development of AMEAE clinical picture. After immunization the CSF/serum albumin ratio and the IgG index were markedly increased. Agerose isoelectric focusing (AIEF) followed by immunofixation revealed faint IgG oligoclonal bands in both serum and CSF of all monkeys, which became more evident after Kappa and Lambda assessment. Intrathecal synthesis of IgG oligoclonal bands was detected in only one CSF. Affinity-driven immunoblotting failed to detect anti-myelin basic protein (MBP) oligoclonal IgG. No free light chain (FLC) patterns or IgA and IgM oligoclonal bands were detected.
Sommario Gli Autori hanno indotto una encefalomielite autoimmune sperimentale acuta monofasica in 5 scimmie (Macacus cynomolgus). Campioni di liquido cerebrospinale (LCS) e del rispettivo siero sono stati prelevati prima e quattro settimane dopo l'immunizzazione, tempo necessario per il completo manifestarsi del quadro clinico. Dopo l'immunizzazione il rapporto dell'albumina LCS/siero e l'IgG index erano aumentati in notevole misura. La focalizzazione isoelettrica in agarosio, seguita da doppia immunofissazione, amplificazione con avidina-biotina e colorazione con perossidasi, ha evidenziato bande oligoclonali (BO) IgG sia nel LCS che nel siero di tutte le scimmie esaminate, tuttavia il pattern oligoclonale appariva più evidente dopo immunofissazione contro le catene leggere. La sintesi intratecale di BO IgG è stata evidenziata solo in un campione di LCS. L'immunoblotting per affinità non ha permesso di evidenziare BO IgG dirette contro la proteina basica della mielina. Non sono state evidenziate bande oligoclonali IgA e IgM, come non sono state evidenziate catene leggere libere.
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16.
We present a definite case of Creutzfeldt-Jakob disease (CJD) with visual evoked response (VER) and CSF oligoclonal band abnormalities and discuss the neurobiological significance and diagnostic value of these findings.
Sommario Il significato neurobiologico e il valore per la diagnosi differenziale delle alterazioni dei PEV e della presenza di bande oligoclonali nel CSF nella CJD viene discusso in un caso.
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17.
Eighteen patients with the presumptive diagnosis of Friedreich's ataxia were studied. Clinical, neurophysiological and biochemical data were concordant in 14 patients and led to the diagnosis of typical Friedreich's ataxia in this group of patients: the remaining 4 patients differed from the typical patients in several respects but mainly in the cardiological findings. It is concluded that so far no single clinical or laboratory finding is typical of F.A.. Multidisciplinary approaches are essential to the diagnosis of Friedreich's ataxia.
Sommario Si presenta uno studio clinico, neurofisiologico e biochimico di 18 pazienti con diagnosi presuntiva di atassia di Friedreich. I dati portano ad inquadrare nella malattia di Friedreich tipica solo 14 pazienti, gli altri 4 si differenziano per diversi aspetti clinici di cui il più rilevante è la normalità cardiaca. Si conclude quindi che per giungere alla diagnosi di malattia di Friedreich che permetta in seguito uno studio biochimico della malattia, sia necessario un approccio multidisciplinare.
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18.
Clinical, radiological and electrophysiological data in two patients with ‘Miller Fisher syndrome’ (MFS), characterized by ataxia, ophthalmoplegia and areflexia are reported. Of the many tests performed only the electrophysiological findings provided any clue to the site of the lesions and the structure involved, showing a significant pattern of brainstem dysfunction. The authors discuss the role of central and peripheral lesion theory in the light of these data and stress that electrophysiological findings lend considerable weight to the former and support the hypothesis that MFS should be recognize as a distinct clinical entity.
Sommario Sono riportati i dati clinici, radiologici ed elettrofisiologici di due pazienti con sindrome di Miller Fisher (SMF), caratterizzata da atassia, oftalmoplegia ed areflessia. Di tutte le indagini eseguite solo quelle elettrofisiologiche trofisiologiche hanno fornito indizi sulla sede anatomica delle lesioni e sulle strutture coinvolte, evidenziando un quadro significativo di alterazioni del troncoencefalo. Gli autori discutono il ruolo delle teorie centrale e periferica alla base di questi dati e sottolineano che le informazioni elettrofisiologiche avvalorano la prima delle due ed indicano la necessità di riconoscere nella SMF una entità clinica distinta.
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19.
Acute monophasic experimental autoimmune encephalomyelitis (AMEAE) was induced in 5 Macacus cynomolgus monkeys. Serum and cerebrospinal fluid (CSF) paired samples were collected before and four weeks after immunization, time of complete development of AMEAE clinical picture. After immunization the CSF/serum albumin ratio and the IgG index were markedly increased. Agarose isoelectric focusing (AIEF) followed by immunofixation revealed faint IgG oligoclonal bands in both serum and CSF of all monkeys, which became more evident after Kappa and Lambda assessment. Intrathecal synthesis of IgG oligoclonal bands was detected in only one CSF. Affinity-driven immunoblotting failed to detect anti-myelin basic protein (MBP) oligoclonal IgG. No free light chain (FLC) patterns or IgA and IgM oligoclonal bands were detected.
Sommario Gli Autori hanno indotto una encefalomielite autoimmune sperimentale acuta monofasica in 5 scimmie (Macacus cynomolgus). Campioni di liquido cerebrospinale (LCS) e del rispettivo siero sono stati prelevati prima e quattro settimane dopo l'immunizzazione, tempo necessario per il completo manifestarsi del quadro clinico. Dopo l'immunizzazione il rapporto dell' albumina LCS/siero e l'IgG index erano aumentati in notevole misura. La focalizzazione isoelettrica in agarosio, seguita da doppia immunofissazione, amplificazione con avidina-biotina e colorazione con perossidasi, ha evidenziato bande oligoclonali (BO) IgG sia nel LCS che nel siero di tutte le scimmie esaminate, tuttavia il pattern oligoclonale appariva più evidente dopo immunofissazione contro le catene leggere. La sintesi intratecale di BO IgG è stata evidenziata solo in un campione di LCS. L'immunoblotting per affinità non ha permesso di evidenziare BO IgG dirette contro la proteina basica della mielina. Non sono state evidenziate bande oligoclonali IgA e IgM, come non sono state evidenziate catene leggere libere.
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20.
We report a case of massive cerebellar infarction in which CT and MRI led to the diagnosis of acute hydrocephalus. All the neurological symptoms cleared after CSF shunting.
Sommario Viene riportato il caso di una paziente, colpita da infarto cerebellare massivo, nel quale la TAC cerebrale ha permesso di diagnosticare un idrocefalo acuto, regredito dopo derivazione liquorale.
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