首页 | 本学科首页   官方微博 | 高级检索  
相似文献
 共查询到20条相似文献,搜索用时 31 毫秒
1.
A case of loss of psychic self-activation (LPSA) and serious amnesia, followed for a period of ten years, is reported. MRI examination documents a selective bilateral lesion of the globus pallidus. This clinical picture, which evokes a cognitive and behavioral deficit of frontal lobe lesions, is attributed to a dysfunction of the frontal cortical area as a result of the breakdown of the frontostriatal circuits.
Sommario Allo scopo di indagare il ruolo dei gangli della base nelle funzioni cognitive e comportamentali, riportiamo il caso di un paziente che presenta un quadro clinico di Perdita di Auto-Attivazione Psichica ed una grave amnesia, seguita longitudinalmente per 10 anni. La RMN mostra una lesione bilaterale del globo pallido. Il quadro clinico evoca i disturbi cognitivi e comportamentali delle lesioni del lobo frontale e pare ascrivibile ad una disconnessione di tali strutture per interruzione dei circuiti frontostriatali.
  相似文献   

2.
Thalamic dementia usually results from a bilateral paramedian thalamic infarction. We report a case with typical clinical and neuropsychological features of thalamic dementia, but with CT evidence of an unusual and asymmetrical location of ischemic lesions. Somatosensory evoked potential recordings were consistent with a left medial thalamic infarction, associated with a contralateral lesion, possibly at lemniscal level. This case suggests that thalamic dementia may develop following a unilateral paramedian thalamic infarction
Sommario La sindrome di demenza talamica è generalmente attribuita ad infarti talamici paramediani bilaterali. Riportiamo un caso con gli aspetti clinici e neuropsicologici della demenza talamica, ma con dimostrazione alla tomografia computerizzata di un'atipica ed asimmetrica distribuzione delle lesioni ischemiche: la registrazione dei potenziali somestesici ha confermato l'esistenza di una lesione talamica paramediana sinistra, associata ad una lesione controlaterale, verosimilmente lemniscale. Questo caso suggerisce che la sindrome di demenza talamica può far seguito ad una compromissione talamica paramediana unilaterale.
  相似文献   

3.
39 patients with a single small cerebrovascular lesion (20 in the right, 19 in the left hemisphere) were subjected to a simple reaction time (RT) task with visual stimuli flashed to the visual field either ipsilateral or contralateral to the cerebral lesion. The subject responded always with the ipsilateral hand. The crossed-uncrossed difference (CUD), i.e. the RT when both stimulus and response occur on the same side minus the RT when stimulus and response occur on opposite sides, is assumed to assess the transit time of information through callosal fibers, and in normal people is about 3–5 msec. In our patients the mean CUD, expressed as the difference between contralateral and ipsilateral responses, was 20 msec. Patients with parietal lesions had still longer CUDs, 37 msec on the average. There was no statistical difference in CUDs between right and left brain-damaged patients. The CUD in brain-damaged patients was of the same order of magnitude as that found in acallosal or split-brain patients. Nonetheless, the present findings are interpreted as reflecting the intrahemispheric rather than the interhemispheric delay in information transmission, with the possible additive effect of an asymmetrical orienting of attention.
Sommario In 39 pazienti portatori di una singola lesione cerebrovascolare emisferica (in 20 all'emisfero destro, in 19 all'emisfero sinistro), è stato effettuato un test di tempi di reazione semplici a uno stimolo visivo non strutturato presentato nel campo visivo ipsilaterale o controlaterale alla lesione. Le risposte erano effettuate sempre con la mano ipsilaterale. La differenza fra tempi di reazione crociati (cioè stimolo e risposta su lati opposti) e tempi di reazione non-crociati (cioè stimolo e risposta dallo stesso lato) rappresenta il tempo di transito callosale dell'informazione e nei soggetti normali è dell'ordine di 3–5 msec. Nei pazienti con lesione cerebrale tale valore era allungato a 20 msec di media, con un ulteriore ritardo a 37 msec. nei pazienti con lesione parietale. Non vi era nessuna differenza, significativa fra pazienti con lesione dell'emisfero destro e pazienti con lesione dell'emisfero sinistro. La differenza fra risposte crociate e risposte dirette da noi trovata nei cerebrolesi è dello stesso ordine di grandezza di quella che presentano i soggetti con agenesia del calloso o i pazienti sottoposti a callosotomia. Tuttavia, è verosimile che nei nostri pazienti il ritardo trovato rifletta piuttosto la somma di un'anomala conduzione intraemisferica e di possibili disturbi attenzionali.
  相似文献   

4.
In spite of the progress made by microneurosurgery, the treatment of brachial plexus injuries still remains a great challenge. This personal series of 49 patients with brachial plexus injuries (excluding tumours and thoracic outlet syndromes) is peculiar because the cases arose after the introduction in Italy of the law requiring all motorcyclists to wear a safety helmet. Our experience confirms that there has been a 32% increase in very severe almost irreparable injuries of the plexus in comparison with previous data reported in the literature. This is probably due to the higher rate of survival among severely-injured patients, although the possibility of a direct effect of the helmet on the plexus cannot be completely discarded. Our results confirm the good prognosis of the microsurgical repair of C5–C6 stretch injuries and infraclavicular lesions.
Sommario Nonostante i progressi della microneurochirurgia, il trattamento delle lesioni del plesso brachiale rimane difficile. Gli Autori presentano una casistica di 49 pazienti portatori di lesione del plesso brachiale (esclusi i tumori e le sindromi dell'egresso toracico) interamente ottenuta dopo l'introduzione obbligatoria del casco protettivo per i motociclisti. La nostra esperienza ha confermato un aumento delle lesioni considerate al limite delle possibilità chirurgiche (32%), rispetto alle casistiche preesistenti. Ciò è probabilmente dovuto alla sopravvivenza di pazienti gravemente traumatizzati che un tempo decedevano senza che una eventuale lesione del plesso potesse essere trattata, anche se non va trascurata la possibilità di un danno diretto del casco che comprima e trazioni il plesso brachiale durante la caduta. Per ciò che concerne i risultati del trattamento chirurgico gli Autori confermano la migliore prognosi delle lesioni da stiramento di C5–C6 e delle lesioni a sede infraclavicolare.
  相似文献   

5.
We present the clinical and neuroimaging data of 4 patients (mean age: 62 years, range 54–67; mean follow-up: 19.5 years, range: 26 months-29 years) with chronic spastic atrophic hemiparesis (CSAH). Neuroimaging findings were non specific, CT scan and MRI showing white matter lesions located within the centrum semiovale in two cases, parieto-occipital lobe and pons in one case each. This study underlines that patients with CSAH may have a good long-term prognosis. MRI studies may demonstrate associated lesions within the white matter or brainstem and are advisable in all subjects with CSAH, but further studies are necessary to clarify the nature of the observed lesions.
Sommario Vengono presentati i dati clinici e neuroradiologici relativi a quattro pazienti (età media 62 anni, range 54–67; follow-up medio 19,5 anni, range 26 mesi-29 anni) affetti da emiparesi cronica spastica ed atrofica (CSAH). La TAC e la RMN cerebrale hanno evidenziato la presenza di lesioni localizzate nel centro semiovale in due casi, in regione parieto-occipitale e a livello del ponte in un caso ciascuno. Questo studio sottolinea il fatto che i pazienti con CSAH possono presentare una prognosi favorevole a lunggo termine. Lo studio con RMN cerebrale può evidenziare lesioni a livello della sostanza bianca emisferica o del tronco cerebrale ed è pertanto indicato in tutti i soggetti con CSAH. Tuttavia, ulteriori studi sono necessari al fine di chiarire la natura delle lesioni osservate.
  相似文献   

6.
The aim of the present study was to investigate the relationships between poststroke depression (PSD), lesion location and cognitive deficits after stroke. We studied 20 patients within the first month after clinical onset (T1), and one year later (T2). PSD was observed in 55% of patients at T1 and 35% of patients at T2. At T1, depression was reliably correlated with dorsal lesions in the right-hemisphere and anterior lesions in the left hemisphere. Lesion location was no longer a significant factor determining PSD at T2. Changes in PSD, from T1 to T2, were inversely correlated with the performances in cognitive tests exploring the domains of attention, visuospatial learning, executive/motor functions, and with the global composite cognitive score. Our data suggest that: 1) in the mix of influences that may produce PSD, lesion location is the main factor determining mood changes after stroke in the first month; 2) PSD produces deficits in attention, learning, and executive/motor functions, without affecting language and other cognitive domains.
Sommario Scopo di questo studio sono i rapporti tra la depressione post-stroke (PSD), la localizzazione della lesione cerebrovascolare e i disturbi cognitivi conseguenti alla lesione. Abbiamo studiato 20 pazienti entro il primo mese dall'episodio ictale (T1) ed un anno dopo (T2). La PSD era osservabile nel 55% dei pazienti a T1 e nel 35% dei pazienti a T2. A T1, la PSD era significativamente correlata con lesioni dorsali nell'emisfero di destra e con lesioni anteriori nell'emisfero di sinistra. Queste correlazioni non erano più significative a T2. Le variazioni della PSD da T1 a T2 erano inversamente correlate con le prestazioni dei pazienti a compiti cognitivi di attenzione, apprendimento visuospaziale, funzioni esecutivo/motorie, e con un punteggio cognitivo composito.Questi dati suggeriscono che: 1) tra le numerose cause che possono produrre la PSD, la localizzazione della lesione sembra essere il fattore principale nel primo mese dopo l'episodio cerebrovascolare; 2) la PSD produce disturbi attentivi, di apprendimento visuospaziale ed esecutivi/motori senza determinare disturbi nella sfera del linguaggio e di altre funzioni cognitive.
  相似文献   

7.
We have investigated the autonomic function of 95 patients with Parkinson disease (PD) by testing their cardiovascular reflexes and compared the results with those of 53 healthy volunteers. 51.1% of the patients were on antiparkinsonian therapy. The patients showed a smaller heart rate response to deep breathing with a mean exhalation-inspiration difference of 87.73±7 (p: 0.0005), a smaller heart rate response to standing with a mean 30 ∶ 15 index of 1.18±0.25 (p∶ 0.01), and a smaller blood pressure rise to handgrip with a mean rise of 9.53±8.76 mmHG (p∶ 0.005). We found a higher percentage of patients with established sympathetic lesion (41% vs 34%) or atypical patterns of global autonomic function involvement (33% vs 26%), but the percentage of subjects with parasympathetic lesion was similar in both, patients and controls (16% vs 15%). We found no significant difference on cardiovascular performance between treated and untreated patients. The patients with autonomic impairment were older than the patients with normal autonomic function. Our findings suggest that patients with PD have a true autonomic dysfunction.
Sommario Abbiamo studiato la funzionalità del Sistema Nervoso Autonomo in 95 pazienti affetti da Malattia di Parkinson (PD), valutando i riflessi cardiovascolari e confrontando i risultati con quelli ottenuti da 53 volontari sani. Il 51.1% dei pazienti Parkinsoniani era in trattamento farmacologico. I pazienti hanno mostrato una ridotta risposta della frequenza cardiaca alla ventilazione profonda, alla stazione eretta e un ridotto aumento pressorio dopo esercizio isometrico. è stata riscontrata una più alta percentuale di pazienti con lesioni simpatiche stabilite (41% vs 34%) e con quadro atipico di coinvolgimento globale della funzione autonomica (33% vs 26%), ma la percentuale di soggetti con lesioni parasimpatiche era simile nei pazienti e nei soggetti di controllo (16% vs 15%). Non è stata riscontrata una significativa differenza alle performance cardiovascolari tra pazienti in trattamento farmacologico e non trattati. I pazienti con disturbi autonomici erano più anziani di quelli con normale funzione autonomica. I dati suggeriscono la presenza di una vera disfunzione autonomica nei pazienti affetti da PD.
  相似文献   

8.
Cystic periventricular Leukomalacia (CPVL), a hypoxic-ischemic lesion of the neonatal brain, which can now be diagnosed in life thanks to ultrasound brain scanning, is considered to be one of the main causes of cerebral palsy (CP), especially in preterm infants. The purpose of our study was to verify this assumption in a population of 337 of gestational age ≥32 weeks. The frequency of CPVL proved to be 5.4% for lesions with a diameter of ≥3 mm or 9.3% including those of smaller diameter. The development of CPVL infants was favorable in 29% and adverse in 71% of cases. In the latter cases neuromotor sequelae (CP in 62.5% and motor retardation in 8.5%) were accompanied by various other neuropsychic deficits. Prognosis depends on the site and size of the cysts, being harsher for posterior lesions and those exceeding 1 cm in diameter.
Sommario La leucomalacia periventricolare cistica (CPVL), lesione ipossico-ischemica del cervello neonatale diagnosticabile in vita grazie all'ecografia cerebrale, viene considerata una delle principali cause della paralisi cerebrale infantile (P.C.I.), in particolare nei nati pretermine. Scopo della nostra ricerca è verificare tale ipotesi con una popolazione di 337 soggetti con E.G.≤32 settimane. L'incidenza della CPVL da noi rilevata è del 5.4% o del 9.3% considerando rispettivamente le forme con diametro ≥3 mm od anche quelle microcistiche (diametro <3 mm). L'evoluzione dei soggetti affetti da CPVL è favorevole nel 29% dei casi e sfavorevole nel 71%, con lo sviluppo di una sequela neuromotoria (PCI nel 62.5% e ritardo motorio nell'8.5%) variamente associata ad altri deficit neuropsichici. La prognosi è legata alla sede e alle dimensioni della cisti ed è tanto più grave per lesioni localizzate in sede posteriore od estese (di diametro ≥1 cm).
  相似文献   

9.
From a consecutive series of 812 patients at risk of stroke we selected 100 who seemed to be at high risk (excessive stroke risk—ESR) on the following clinical criteria: either multiple reversible ischemic attacks in one carotid territory or multiple (or bilateral) severe stenotic carotid lesions. The patients of the first subgroup received medical therapy and those of the second were referred for surgery. The 100 patients were followed up for 12 months, during which 29 patients had cerebral ischemic events: 17 having stroke and 12 TIA. This study suggests that it is possible to identify beforehand subgroups of ESR patients, thereby facilitating the selection of patients for brain protection and avoiding huge trials of unselected cerebrovascular patients.
Sommario Abbiamo studiato una serie consecutiva di soggetti (812) a rischio di “stroke”; nell'ambito di questa serie abbiano selezionato 100 pazienti che sembravano costituire un sottogruppo ad alto rischio (excessive risk of stroke=ESR). Le caratteristiche di inclusione nel gruppo ESR erano le seguenti: a) attacchi ischemici reversibili multipli in un territorio carotideo; b) lesioni steno-occlusive monolaterali multiple o bilaterali. Il gruppo a) era trattato con terapia medica, il gruppo b) con terapia chirurgica. Tutti i pazienti ESR sono stati seguiti per 12 mesi. Durante il follow-up si sono verificati episodi cerebrovascolari focali in 29 soggetti (17 strokes e 12 ischemie reversibili). Nel gruppo chirurgico gli episodi cerebrovascolari si sono presentati soprattutto nel periodo peri-operatorio (entro la 7a giornata) e solo in pochi casi a distanza di tempo (da 1 a 6 mesi). Nel gruppo medico gli end-points si sono distribuiti durante tutto il periodo di follow-up (12 mesi). Il presente studio suggerisce che è possibile individuare a priori sottogruppi di pazienti a rischio eccessivo di stroke, facilitando l'attuazione di trials clinici di “brain protection”. Infatti, arruolando tali pazienti, è sufficiente condurre lo studio in un numero minore di soggetti piuttosto che non prendendo in esame una popolazione non selezionata, dove la frequenza di nuovi eventi è molto inferiore.
  相似文献   

10.
The case of a patient with encephalomyelitis and laboratory signs of a central nervous system herpes zoster infection without cutaneous lesions is reported. The diagnosis was supported by the serological evidence of intrathecal synthesis of specific antibodies against Varicella-zoster virus (VZV)
Sommario è riportato il caso di un paziente con encefalomielite e dati di laboratorio indicativi per una infezione del sistema nervoso di Herpes zoster senza lesioni cutanee. La diagnosi è confermata dagli esami sierologici con sintesi di anticorpi specifici contro il virus Varicella-zoster a livello intratecale.
  相似文献   

11.
Eighteen patients (6 female, 12 male; average age 51 years, range 37–79) with clinical and radiological evidence (MRI) of cervical spondylotic myelopathy (CSM) were examined. The subjects were divided into two groups depending on whether radiology indicated single level (9 patients) or multilevel (9 patients) compression of the cervical cord. All of the patients underwent surgical decompression. Seriate exam with trans-cranial magnetic stimulation was performed in double session before surgery, and 3 and 12 months after surgery. The follow-up study of these patients revealed a statistically significant neurophysiological improvement only in those patients with single-level compression. In these cases, the cervical cord pathology revealed by MRI signal hyperintensity in T2 may at least partially consist of an edematous component and/or an initial demyelinization that has still a chance of recovery. In patients with multilevel damage, the compression may cause irreversible lesions.
Sommario Sono stati esaminati 18 pazienti (6 femmine, 12 maschi), età media 51 anni (range 37–79), con evidenza clinica e radiologica (RMN) di mielopatia spondilosica cervicale (CSM). Essi sono stati suddivisi in due gruppi in base al dato radiologico di compressione midollare monofocale (9 pazienti) o multifocale (9 soggetti). Tutti i pazienti sono stati sottoposti ad intervento chirurgico decompressivo. È stato effettuato esame seriato con stimolazione magnetica a livello cranico nel preoperatorio in due distinte sedute (al fine di valutare l'effetto sui dati della variabilità legata alla metodica), a 3 e 12 mesi dopo l'intervento. I risultati ottenuti sono stati paragonati con i valori normali relativi a 20 soggetti normali.Le alterazioni dei parametri neurofisiologici considerati (Tempo di conduzione centrale, ampiezza delle risposte evocate), più evidenti a carico delle vie destinate agli arti inferiori, non sono risultate di entità statisticamente differente nel gruppo dei soggetti con lesione mono e multifocale. Lo studio del follow up di questi pazienti ha rivelato un miglioramento statisticamente significativo sul piano neurofisiologico solo nei pazienti con compressione monofocale. Si può ipotizzare che in caso di compressione monofocale, la sofferenza midollare evidenziata alla NMR come iperintensità di segnale in T2, possa essere costituita, almeno in parte, da una componente edematosa e/o una iniziale demielinizzazione, ancora suscettibile di miglioramento. Nei pazienti con danno di tipo multifocale invece la compressione a più livelli più frequentemente dà luogo ad un danno di tipo ischemico che rende impossibile il recupero.
  相似文献   

12.
We present a single case study of avoidance conditioning in a seriously amnesic patient with bilateral ischemic lesions of the brain. A four-path maze was used for conditioning. The procedure consisted in an aversive stimulus that the patient received every time he traced one of the four maze-paths connected to an electric shock generator with a stylus. Using a single case experimental design A-B-A, we found that the patient learned to avoid the path connected to the electric shock, although he never showed awareness of this. Our study confirms once again that conditioning is one of the residual learning capabilities in amnesic patients. Different neural systems are probably involved in conditioning processes.
Sommario Gli autori descrivono uno studio su caso singolo di evitamento condizionato in un grave amnesico affetto da lesioni ischemiche cerebrali bilaterali. Per il condizionamento venne usato un labirinto a quattro vie ed il paziente riceveva uno stimolo avversativo ogni volta che con uno stilo percorreva una delle vie collegata a un generatore di schock elettrici. Attraverso un disegno sperimentale A-B-A è stato possibile dimostrare come il paziente imparò ad evitare la via connessa allo shock elettrico pur senza averne nessuna consapevolezza. L'esperimento rappresenta una ulteriore conferma che nei soggetti amnesici il condizionamento costituisce una delle capacità di apprendimento residue. è ipotizzabile che differenti sistemi neurali siano interessati nei processi di condizionamento.
  相似文献   

13.
389 focal brain-damaged patients were examined by means of a nonverbal Figure-Object Matching Test (FOMT) and standardized aphasia battery. An LH lesion proved to be more relevant than an RH lesion to the outcome on FOMT. Both the presence and severity of aphasia play a significant role in the poor out-come on FOMT while type of aphasia, intelligence impairment (WAIS performance IQ) and presence of a visual field defect do not. It is concluded that this type of nonverbal defect of aphasics reflects a basic disorder, linked in some way to language impairment.
Sommario 389 pazienti cerebrolesi focali non selezionati sono stati esaminati con un test non verbale di Matching Figura-Oggetto (FOMT) e con un esame del linguaggio standardizzato. Una lesione dell'emisfero sinistro si è rivelata più importante di una lesione dell'emisfero destro nella produzione di un deficit at FOMT. La presenza e la gravità dell'afasia hanno entrambe un ruolo importante, mentre il tipo di afasia, la presenza di un deficit intellettivo (WAIS-performance IQ) e di Difetto di Campo Visivo non risultano significativi per una scarsa prestazione al FOMT. Si trae la conclusione che questo tipo di difetto non verbale degli afasici implica un deficit di base collegato al disturbo di linguaggio.
  相似文献   

14.
Seven patients with dyskinesia due to cerebrovascular lesions are described. They presented hemichorea, hemiballism and focal dystonia; the site(s) of the lesion responsible, as defined by MRI (magnetic resonance imaging) or CT (computerized tomography) scan were the putamen, the caudatus, the thalamus and the subthalamic body of Luys. Data of similar cases in the literature are reviewed with reference to the location of the responsible lesions, which can aid in predicting the outcome of illness or prescribing treatment.
Sommario Le sindromi discinetiche secondarie hanno eziologia variabile; nell'adulto possono essere associate a lesioni di natura vascolare dei gangli della base. Vengono descritti 7 casi con sindromi discinetiche, emicorea, emiballismo e distonie focali, da lesione cerebrovascolare.Le lesioni responsabili, identificate con TAC e-o RMN encefalica, sono risultate essere a carico del putamen, del nucleo caudato, del talamo e del nucleo subtalamico del Luys.Abbiamo confrontato i nostri casi con altri già descritti in letteratura, valutando i dati clinici in rapporto alla sede di lesione, e la variabile risposta alle terapie effettuate.
  相似文献   

15.
We describe the case of a 20 year old boy with a giant congenital nevus who developed a chronic progressive ascending hemiparesis. The association of the pigmented lesion with a focal neurological deficit is pathognomonic for neurocutaneous melanosis complicated by a leptomeningeal melanoma. MR imaging at 1.5 tesla ruled out such a possiblity and showed a small aspecific pontine lesion along the route of the corticospinal tract. We discuss possible etiologies.
Sommario Descriviamo it caso di un ragazzo di 20 anni con un nevo congenito gigante che ha sviluppato una emparesi ascendente progressiva cronica. L'associazione della lesione pigmentata ad un deficit neurologico focale è patognomonica della melanosi neurocutanea complicata da un melanoma leptomeningeo. L'imaging con Risonanza Magnetica a 1.5 Tesla ha permesso di escludere questa possibilità ed ha dimostrato una piccola ed aspecifica lesione pontina lungo il decorso del tratto corticospinale. Discutiamo quindi le possibili cause eziologiche.
  相似文献   

16.
Cavernous angiomas are common lesions of the CNS characterized by abnormally dilated blood vessels lined by a thin endothelium, closely clustered together and not separated by normal neural tissue. They are more frequently found intracranially. In the spine, a common location is the vertebral bodies. Intradural extramedullary and intramedullary cavernous angiomas are less frequent lesions, while purely epidural locations are uncommon. Spinal dumbbell-shaped epidural cavernous angiomas are exceedingly rare, and only six cases have been reported in the literature. We describe one additional case whose MRI appearance was indistinguishable from that of a neurinoma, which is a much more common lesion. Surgical treatment is advised and complete radiological evaluation is necessary to rule out concomitant localizations in other organs.
Sommario L'angioma cavernoso è una lesione frequente nel sistema nervoso centrale. Esso è caratterizzato da un insieme di vasi dilatati rivestiti da un sottile endotelio e non separati da tessuto nervoso normale. Gli angiomi cavernosi si ritrovano più frequentemente a livello encefalico. A livello spinale la localizzazione più comune è quella intravertebrale. Gli angiomi cavernosi intradurali extramidollari e quelli intramidollari sono meno frequenti, mentre la localizzazione extradurale è rara. Gli angiomi cavernosi spinali extradurali “a clessidra” sono molto rari. Per quanto ne sappiamo, ne sono stati riportati solo 6 casi in letteratura. Descriviamo un caso giunto alla nostra osservazione con un quadro RMN che, seppure in accordo con tale tipo di lesione, non permetteva una diagnosi differenziale con il neurinoma, che è una patologia molto più comune. L'exeresi chirurgica rappresenta il trattamento di scelta degli angiomi cavernosi. è necessario comunque uno studio radiologico completo per escludere concomitanti localizzazioni a livello di altri organi.
  相似文献   

17.
An analysis of all the head injuries occurring during one year within a well-defined geographical area was conducted in the region served by the Ravenna City Hospital in Northern Italy. This hospital does not have a neurosurgical service, so that patients suspected of having neurosurgical problems are transferred to the neurosurgical unit in Bologna, a distance of 65 Km (40 mi.). Of the 1468 head-injured patients seen in the emergency room, 644 (44%) were hospitalized, with an incidence of 372/105 pop/year) and were subjected to X-ray study of the skull (83%), EEG (64%), and CT scan (7,5%). 9 patients were transferred to the neurosurgical unit as emergencies on a clinical basis only, all were found to harbor cerebral lesions, and 7 were operated on. Of the patients hospitalized and subjected to CT scan in Ravenna, only one (0,17%) was found to have a lesion necessitating surgery. Mortality was 7.2% with 83% of these patients dying before admission. Three-month follow-up examination revealed the persistence of some symptoms in 20% of the 379 patients examined, but 91% had already returned to their previous occupation. Analysis of the risk factors present in the patients admitted to a non-specialized hospital seems to show that the presence of skull fracture, abnormal EEG, and alteration of the clinical condition constitute the indications for a CT scan, in order to detect the presence of intracranial lesions. In spite of the recommendation to reduce the number of hospital admissions after a minor head injury, no sure elements emerge from our series that can be used for this purpose, other than the already suggested but expensive policy of subjecting all patients seen in the emergency room to plain X-ray examination of the skull.
Sommario Gli autori hanno studiato per un anno tutti i traumi cranici che sono avvenuti all'interno di un'area geografica ben delimitata afferente all'Ospedale di Ravenna, nel Nord-Italia. L'Ospedale di Ravenna non possiede una Divisione di Neurochirurga per cui i casi con possibili problemi neurochirurgici vengono trasferiti nel Centro Specialistico regionale a Bologna, ad una distanza di 65 km (40 miglia). Dei 1.468 pazienti visti in Pronto Soccorso per trauma cranico, 644 (44%) sono stati ricoverati, con una incidenza di 172/105/anno, sono stati studiati con una radiografia del cranio (83%) con un E.E.G. (64%) e con una TAC (7,5%). Nove pazienti sono stati trasferiti d'urgenza in Neurochirurgia su sola indicazione clinica. Tutti presentavano lesioni cerebrali e 7 sono stati operati. Fra i pazienti ricoverati e sottoposti a TAC all'Ospedale di Ravenna, solo 1 (0.17%) ha presentato una lesione di pertinenza chirurgica. La mortalità è stata del 7,2% con un 83% di casi deceduti prima dell'ingresso in Ospedale. Un controllo clinico eseguito a tre mesi dal trauma in 379 pazienti ha mostrato la persistenza di qualche sintomo nel 20% ma il 91% dei casi era già tornato alla precedente attività lavorativa. Una analisi dei fattori di rischio presenti fra i pazienti ricoverati in un Ospedale non specializzato pare mostrare che la presenza di una frattura cranica, di un E.E.G. non normale e di condizioni cliniche alterate possa costituire indicazioni alla TAC in modo da poter rilevare la presenza di lesioni intracraniche. Nonostante la raccomandazione di ridurre il numero dei ricoveri dopo trauma cranico minore, nessun elemento sicuro pare emergere dalla nostra raccolta dati che possa essere usato per questo scopo al di là di quanto già suggerito, ma forse impraticabile a causa degli alti costi, cioé l'indicazione alla esecuzione della radiografia del cranio in tutti i pazienti che vengono visti in Pronto Soccorso dopo un trauma cranico minore.
  相似文献   

18.
Magnetic resonance imaging is more sensitive than computed tomography to brain white matter changes of undefined significance observed in elderly subjects termed leuko-araiosis. Cross-sectional clinical studies have shown that these changes are more frequent or are more extensive in patients with cerebrovascular disease or vascular risk factors. Pathological studies have revealed that a number of alterations may underlie focal white matter changes including complete and incomplete lacunar infarcts, état criblé, dilated perivascular (Virchow-Robin) spaces, demyelination, and gliosis. Diffuse white matter changes are more difficult to explain. These might result from confluence of focal changes, or from diffuse white matter ischemia (incomplete infarct). Alternatively, they may be related to alterations of the transependymal CSF flow. Longitudinal studies in asymptomatic subjects correlating the MRI picture with clinical, pathophysiological, and histopathological data are needed in order to establish the significance and prognostic value of the different processes underlying LA, and to plan therapeutic strategies to prevent or treat them.
Sommario La Risonanza Magnetica è più sensibile della TC nei confronti delle alterazioni della sostanza bianca encefalica di incerto significato osservate in soggetti anziani denominate leucoaraiosi. Studi clinici trasversali hanno dimostrato che la presenza o l'estensione di queste alterazioni è maggiore in soggetti con malattia cerebrovascolare o fattori di rischio vascolari. Studi patologici hanno rivelato che alterazioni di diverso tipo possono essere sottese alle lesioni focali: infarti lacunari completi ed incompleti, stato cribroso, spaziperivascolari (di Virchow-Robin) dilatati, demielinizzazione e gliosi. Più difficoltosa è attualmente l'interpretazione del significato delle lesioni diffuse. Queste potrebbero corrispondere ad uno stadio evolutivo delle lesioni focali, oppure essere il risultato di una ischemia diffusa della sostanza bianca. In alternativa potrebbero essere correlate ad alterazioni del flusso liquorale trans-ependimale. Studi longitudinali in soggetti asintomatici con correlazione dei reperti della Risonanza Magnetica con dati clinici, fisiopatologici ed istopatologici, sono necessari per una migliore comprensione del significato e del valore prognostico delle alterazioni della sostanza bianca corrispondenti alla leuco-araiosi. è questo presupposto indispensabile per la definizione di strategie terapeutiche mirate a prevenire o curare tali alterazioni.
  相似文献   

19.
Although some authors have reported clinical features of autonomic dysfunction in patients with malignant disease only a few systematic studies have been carried out. We have investigated the autonomic function of 48 patients with carcinoma or lymphoma by testing their cardiovascular reflexes, and compared their results with those of 62 healthy volunteers. Our patients showed a smaller increase in heart rate and a greater fall in blood pressure on standing up, as well as a smaller rise in blood pressure in response to contralateral handgrip. The study group showed a higher percentage of established sympathetic lesion (54.2% vs 27.4%, p: 0.008) and of atypical pattern of global autonomic function impairment (50% vs 24.2%, p:0.03) than the control group. Our data suggest that patients with malignant disease suffer from a definite autonomic dysfunction.
Sommario Benché alcuni autori abbiano riportato quadri clinici di disfunzione autonoma in pazienti portatori di tumori maligni, pochi studi sono stati avviati sull'argomento. Noi abbiamo investigato le funzioni autonome in 48 pazienti portatori di carcinoma o di linfoma testando i loro riflessi cardiovascolari e comparando i risultati con quelli ricavati dallo studio di 62 volontari sani. I nostri pazienti documentano un lieve aumento del quoziente cardiaco e una più importante caduta della pressione ortostatica e un contenuto aumento della pressione sanguigna in risposta alla chiusura a pugno controlaterale. Il gruppo studiato dimostra una percentuale di documentata lesione simpatica più alta del normale (54,2% in confronto di 27,4% del normale con p=0.008) e un interessamento globale delle funzioni autonome atipico (50% a confronto del 24,2% del gruppo controllo con p=0.03). I nostri dati, quindi, fanno ritenere che i pazienti portatori di tumori maligni soffronto di una specifica disfunzione autonoma.
  相似文献   

20.
The so-called contingent negative variation (CNV) is a slow brain potential representing a complex of variously overlapped “endogenous” components of behavior related to different reasonably well-known neurocognitive processes. CNV complex evoked with a standard paradigm (S1-2 sec-S2-motor response) and reaction time (RT) to imperative signal (S2) were recorded and measured in 11 patients with initial presenile idiopathic cognitive decline (PICD), 8 with presenile Alzheimer-type dementia (PAD) and 10 healthy age-matched controls. Significant group differences were obtained for measures of some CNV components, particularly of the late pre-S2 CNV. No significant CNV activity, very prolonged RTs and sometimes characteristic post-imperative negative variation (PINV) were observed in the majority of patients with PAD. These results suggest that CNV complex and RT changes similar to those observed in our patients may constitute a valuable clue for the study of pathophysiological brain functioning in the early stages of presenile idiopathic mental deterioration.
Sommario Scopo della presente ricerca è lo studio mediante metodiche standard di averaging, delle modificazione dell'onda d'aspettativa, sue principali componenti (complesso CNV) e tempo di reazione (RT) delle risposte motorie in pazienti affetti da forme iniziali più o meno gravi di decadimento mentale presenile idiopatico. Sono stati esaminati 19 pazienti (età media: 59.5) e 10 soggetti sani di controllo di pari età (media: 59.6). Otto pazienti presentavano un quadro clinico di demenza presenile di tipo Alzheimer (PAD), mentre in 11 soggetti era stata formulata una diagnosi di possibile forma iniziale presenile di demenza primaria (PICD) poiché non raggiungevano i criteri clinici del DSM-III e del NINCDS-ADRDA Report. Tutti i pazienti sono stati sottoposti preliminarmente and esami clinici, TAC, NMR, EEG con analisi spettrale ed a test psicodiagnostici. Per evocare il complesso CNV-RT si è adottato un parametro di stimolazione molto semplice ed idoneo anche per malati con deterioramento mentale. Oltre all'EOG ed agli RT, l'attività di tipo CNV è stata registrata da regioni frontali, centrali e parietali con referenza bimastoidea. Si sono osservate differenze significative di alcuni componenti fra i gruppi di soggetti esaminati e nella maggioranza dei dementi mancava una vera attività di tipo CNV, gli RT erano enormemente prolungati e sovente si sono registrati caratteristici “post-imperative negative variations” (PINV). I risultati ottenuti confermano l'utilità di queste metodiche nella diagnosi precoce delle demenze primarie presenili.
  相似文献   

设为首页 | 免责声明 | 关于勤云 | 加入收藏

Copyright©北京勤云科技发展有限公司  京ICP备09084417号