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1.
Computerized tomography was performed in 31 patients presenting clinical signs of cerebellar degeneration. CT abnormalities consistent with cerebellar atrophy were found in all cases but one. Specific patterns of abnormality were found in olivo-ponto-cerebellar degeneration and in alcoholic atrophy. The CT findings in spino-cerebellar degeneration were varied, ranging from severe diffuse cerebellar atrophy to normality, possibly according to age and duration of symptoms.
Sommario 31 pazienti con segni clinici di un processo degenerativo cerebellare sono stati sottoposti a tomografia computerizzata. In tutti i casi eccetto uno sono state ravvisate alterazioni tomodensitometriche compatibili con la diagnosi di atrofia cerebellare. Specifici pattern di alterazioni sono stati riscontrati nell'atrofia olivo-ponto-cerebellare e nell'atrofia cerebellare degli alcolisti cronici. I rilievi tomodensitometrici nei soggetti con degenerazione spinocerebellare non sono stati omogenei, variando da un quadro di atrofia cerebellare diffusa di marcata entità ad un quadro di normalità, e sono apparsi in probabile correlazione con l'età dei pazienti e la durata della sintomatologia.
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2.
The authors report the case of two brothers suffering from Adrenoleukodystrophy. CT indicated the possibility of ALD, confirmed in the second case by biochemical examinations. The usefulness of CT scanning in all patients with progressive behavioral changes is emphasized and its diagnostic validity in ALD is confirmed. The clinical data, the negativity of laboratory results for other neurodegenerative diseases and the CT scan with parietal and occipital hypodensity constitute very characteristic evidence for ALD.
Sommario Gli Autori riportano il caso di due fratelli affetti da Adrenoleucodistrofia. La diagnosi venne sospettata in base ad un esame TC e successivamente confermata nel secondo dei due pazienti attraverso l'esame biochimico. Viene sottolineata l'importanza dell'esame TC in soggetti che manifestano turbe comportamentali e, inoltre, viene confermata la validità diagnostica della TC nella ALD. Il quadro clinico, la negatività di alcuni esami di laboratorio per altre malattie neurodegenerative e il reperto della TC, con ipodensità delle regioni parietale ed occipitale, forniscono un quadro molto caratteristico per la diagnosi di ALD.
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3.
The role of thymectomy in the management of myasthenia gravis is reviewed in the light of the published data and of a personal series. The patients in whom the operation is most successful are non thymomatous patients aged between 10 and 40 years with an MG history of less than 3 years. There is no sex prevalence. Lasting improvement may be expected. There are no proven correlations between biological indices like the germinal centers in the thymus and/or AChR antibody titers and the postoperative course of the disease. Complete removal of the thymus seems to be crucial and hence the transsternal approach is preferred. The operation, less effective in patients with thymona than in those with an active thymus, is nonetheless necessary to in these patients prevent putative damage to surrounding organs from thymona infiltration. Why thymectomy should be effective in patients with an active thymus and not in those with a thymona may be revealed by in vitro studies of the interactions between thymic cells and peripheral B cells, now in progress.
Sommario Viene rivisto alla luce dei dati della letteratura e della casistica personale il ruolo della timectomia nella terapia della miastenia. Dei pazienti non portatori di timoma i migliori risultati si ottengono in quelli di età fra i 10 e i 40 anni con una durata della malattia minore di tre anni. Non vi è prevalenza di sesso. Ci si può attendere un miglioramento duraturo. Non vi sono prove di una correlazione tra gli indici biologici germinativi quali i centri germinali nel timo e o il titolo degli anticorpi contro i ricettori acetilcolinici e il decorso post-operatorio della malattia. É fondamentale la completa asportazione del timo e perciò è preferibile la scelta della tecnica di approccio transternale. Nei pazienti con timoma la timectomia è meno efficace ma l'intervento è necessario per evitare danni derivanti dall'infiltrazione del timoma sugli organi circostanti. Il perché della efficacia della timectomia nei pazienti con un timo attivo ma non in quelli con timoma potrà essere chiarito dagli studi in vitro sulle interazioni tra cellule timiche e quelle periferiche B, studi che sono ormai in stadio avanzato.
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4.
An electronic method is proposed for quantifying the action tremor revealed by a threefold test of skill, which distinguishes young adult controls from elderly normals and patients with tremor. Parkinsonian patients can be differentiated from patients with essential tremor. The value of drugs against tremor is discussed.
Sommario Viene proposta una metodologia con dispositivi elettronici per la quantificazione del tremore d'azione rivelato da un triplice compito di abilità. Con tale tecnica è possibile discriminare i normali di controllo degli anziani e da pazienti con tremore. I parkinsoniani possono essere differenziati dai pazienti con tremore essenziale. Si discute l'utilità degli attuali farmaco contro il tremore.
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5.
Spinal cord stimulation (SCS) has been shown to influence cerebral perfusion in both experimental models and humans. With the aim of further verifying such an effect, twelve patients had an epidural (cervical or dorsal) lead inserted percutaneously and underwent regional cerebral blood flow (rCBF) examinations (133-Xenon inhalation method) before and during SCS. Mean blood velocity (MBV) in the middle cerebral artery was also measured in seven cases by means of transcranial Doppler. In the patients with a cervical lead, a symmetrical increase in rCBF was found, mainly in the anterior regions (from +8% to +21%). MBV increased in four cervical lead implants (from +16% to +20%) and in one case with a dorsal lead (+15%). These results suggest that cerebral perfusion may increase in patients undergoing SCS through a cervical lead. Although the mechanism involved in the increase in rCBF remains to be clarified, frontal lobe functional activation by the ascending reticular pathways through the thalamo-cortical projections might be hypothesised.
Sommario La Stimolazione Midollare Cervicale epidurale (SCS) può influenzare la perfusione cerebrale come già dimostrato in modelli sperimentali ed in clinica. Lo scopo del nostro studio è stato di verificare tale effetto in dodici pazienti sottoposti ad impianto percutaneo di elettrodo (cervicale o dorsale) per patologie diverse. In tutti i pazienti è stato effettuato uno studio del Flusso Ematico Cerebrale (FEC) con metodo inalatorio allo Xe-133, ed una determinazione della Velocità Media (VM) di flusso dell'arteria cerebrale media con Transcranial Doppler in 7 casi. Nei pazienti con elettrodo cervicale è stato osservato un aumento simmetrico del FEC compreso tra l'8% ed il 21%, prevalente nelle regioni anteriori. La VM mostrò un incremento nei 4 impianti cervicali ed in un caso con impianto dorsale con valori compresi tra il 15% ed il 20%. Nei rimanenti pazienti con impianto dorsale nessuna modificazione del FEC e della VM fu registrata. Questi risultati sembrano indicare che la perfusione cerebrale può essere modificata durante la stimolazione cervicale anche se il meccanismo fisiopatologico responsabile di tali modificazioni resta ancora da chiarire; potrebbe essere ipotizzata un'attivazione funzionale dei lobi frontali da parte del sistema reticolare ascendente attraverso le proiezioni talamo-corticali.
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6.
25 surgically verified cases of chronic subdural hematoma (CSH) were examined retrospectively. All the patients had been investigated both with computed tomography (CT) and with radioisotope imaging (RI). RI supplied a correct diagnosis in all cases whilst CT yielded a doubtful diagnosis (generic signs of spaceoccupying lesion) in 5 cases and normal findings (false negative) in one. The clinical use of the two investigations is discussed. The study shows the reliability of RI in the diagnosis of CSH especially when CT determines the site but not the nature of the lesion (hematoma in the isodense phase).
Sommario Sono stati esaminati retrospettivamente 25 casi di ESC (Ematoma Subdurale Cronico) verificati chirurgicamente. Tutti i pazienti erano stati sottoposti sia a TC (Tomografia Computerizzata) che ad ER (Esame Radioisotopico). L'ER ha permesso diformulare la diagnosi esatta in tutti i casi mentre la TC ha fornito in 5 casi una diagnosi dubbia (segni generici di processo espansivo) ed in un caso è risultato normale (falso negativo). Viene discusso l'uso clinico dei due esami. Lo studio dimostra la affidabilità dell'ER nella diagnosi di ESC in particolare quando la TC permette solo una diagnosi di presenza ma non di natura della lesione (ematoma in fase di isodensità).
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7.
Three patients with angiographic and CT findings of cerebral sinovenous occlusion are described. Filling defects within the venous pathways are well demonstrated by angiography. Some of the most characteristic CR signs are here described. Full evaluation, including the clinical history, angiography and computed tomography is essential.
Sommario Vengono descritti tre pazienti con segni angiografici e tomodensitometrici di trombosi venosa del circolo intracranico. I difetti di ri empimento del circolo venoso son ben dimostrati dall'angiografia. Si decrivono alcuni degli aspetti tomodensitometrici più caratteristici. Viene sottolineata inoltre l'utilità di una completa valutazione clinica e neurocardiologica di questa patologia.
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8.
The presence of voluntary eyelid movement disorders was systematically checked in 51 patients with a recent stroke supposedly confined to one hemisphere and presenting with contralateral gaze impairment. Inability to initiate lid closure was found in 5 patients, inability to keep the eyes closed for more than 1–3 sec in 5 patients and inability to initiate eyelid opening in 1 patient. One patient failed both to close his eyes and to open them when closed. In 3 patients the deficit was restricted to the eye contralateral to the lesion. CT scan findings pointed to the parietal lobe as the cortical area more frequently encroached upon by the lesion. In one patient brain damage was restricted to the right motor supplementary area and cingulate gyrus and produced, in addition to failure to close eyelids, inability to carry out any voluntary movement governed by cranial nerves save eye movements.
Sommario La presenza di alterazioni dei movimenti volontari delle palpebre fu sistematicamente controllata in 51 pazienti affetti da un ictus di data recente interessante un solo emisfero e che presentavano deficit dello sguardo controlaterale alla lesione. L'incapacità di chiudere le palpebre fu osservata in 5 pazienti, quella di mantenere le palpebre chiuse per piu di 1– 3 secondi in 5 pazienti e quella di aprire le palpebre in 1 paziente. Un paziente era incapace sia di chiudere gli occhi che di aprirli una volta chiusi. In 3 pazienti il deficit era presente solo nell'occhio controlaterale alla lesione. I dati forniti dalla TAC indicarono che l'area corticale più frequentemente interessata era il lobo parietale. In unpaziente il danno cerebrale era limitato all'area motoria supplementare e al giro cingolato di destra e aveva prodotto l'incapacità non solo di chiudere gli occhi, ma anche di eseguire qualsiasi altro movimento controllato dai nervi cranici, eccetto i movimenti oculari.
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9.
Multiple meningiomas diagnosed by computed tomography   总被引:2,自引:0,他引:2  
This paper reports 11 cases of multiple meningioma diagnosed by CT in the three-year period 1980 to 1983. The pathogenetic problems raised by one case in which von Recklinghausen disease was associated are discussed.
Sommario In questo lavoro vengono riportati 11 casi di pazienti affetti da meningiomi multipli diagnosticati alla C.T. durante un periodo di tre anni dal 1980 al 1983. In un caso vi era l'associazione con la malattia di Von Recklinghausen. Viene discusso il problema patogenetico dell'associazione tra quest'ultima e i meningiomi multipli.
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10.
Cerebral mycosis is a rare condition, difficult to diagnose in life, but is not easily missed at postmortem examination. We report clinical and pathological findings in four patients with long duration prodromes, seizures and psychiatric symptoms. All of them had been misdiagnosed. Actinomycotic granules in two and Aspergillus filaments in the other patients were ascertained at histological examination. Two of the patients were in their twenties and apparently healthy. We suggest that the possibility of mycotic infection should be considered even in cases where no lowering of the body's defences can be postulated. Cell mediated immunity defects may be assumed as underlying these infections. Therefore we would suggest the importance of immunological tests for type IV immune responsiveness in all intracranial infective processes of undefined etiology.
Sommario Le micosi cerebrali sono affezioni rare, difficili da diagnosticare, ma tali da non sfuggire facilmente all'esame autoptico. Noi riferiamo i dati clinici e patologici di quattro pazienti che avevano presentato crisi epilettiche e sintomatologia psichiatrica. Per nessuno era stata posta diagnosi esatta. I granuli actinomicotici in due pazienti ed i filamenti dell'Aspergillo nei restanti furono scoperti nel corso dell'indagine istopatologica di routine. Due dei pazienti avevano circa vent'anni e sembravano godere di buona salute. A nostro avviso la possibilità di una infezione micotica andrebbe sempre tenuta presente, anche quando non sia il caso di pazienti nei quali un abbassamento dei cosidetti poteri di difesa dell'organismo sia dato per scontato. È postulabile che vi siano dei disordini latenti a carico della immunità cellulomediata. Per questo motivo riterremmo importante compiere indagini immunologiche su questo versante davanti a processi infettivi endocranici ad agente eziologico incerto.
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11.
An EEG study was carried out on 50 patients undergoing chronic dialysis, 5 of whom had progressive dialysis encephalopathy (PDE), with the aim of confirming the reliability of EEG for diagnosing PDE and detecting patients at risk reported in previous papers. The outcome of the study confirms the high sensitivity of EEG for these purposes.
Sommario È stato effettuato uno studio EEG su una popolazione di 50 pazienti in trattamento dialitico cronico. Cinque di essi erano affetti da Encefalopatia Dialitica Progressiva. Lo studio è stato effettuato per confermare la attendibilità diagnostica di questo esame in questa encefalopatia e nello screening di pazienti a rischio, come già riportato in alcune osservazioni precedenti. I risultati ottenuti confermano l'elevata sensibilità di questo esame come mezzo di diagnosi e screening della Encefalopatia Dialitica Progressiva.
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12.
PRL response to morphine in a group of migraine subjects was studied in the baseline condition and after neuroendocrinological inhibition and stimulation tests. No significant differences were found in comparison with control subjects. This demonstrated the integrity of the opioid system and serotoninergic pathways in migraine subjects.
Sommario In un gruppo di soggetti emicranici è stata studiata la risposta in prolattina alla morfina in condizioni basali e con tests neuroendocrinologici di stimolazione ed inibizione. Non si sono riscontrate significative differenze nei confronti dei soggetti di controllo. Si è cosi documentata l'integrità del sistema degli oppiati endogeni e della via serotoninergica nei pazienti emicranici.
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13.
Repetitive stimulation of the ulnar nerve at 5 Hz was performed in 9 patients with congenital myotonia, 3 with dominant and 6 with recessive transmission. At this frequency the motor response differed markedly, all the patients with the recessive form presenting a clear decremental response to repeated stimulation. The size and time course of the decrease seem to be related to the degree of muscular paresis. The series includes one case of dominant congenital myotonia type II, whose response to repetitive stimulation, reported for the first time, did not differ from that of the other cases with the classic Thomsen form. Electromyography would thus seem to be a sure means of differentiating recessive from dominant forms of congenital myotonia in sporadic cases.
Sommario Sono stati studiati 9 pazienti affetti da miotonia congenita, tre con forma dominante e 6 con forma recessiva, mediante stimolazione ripetitiva a 5 Hz del nervo ulnare. A tale frequenza di stimolo il comportamento della risposta motoria appare differenziarsi nettamente tra le due forme. Tutti i pazienti con forma recessiva, contrariamente alle forme dominanti, mostrano un netto decremento alla stimolazione ripetitiva. L'entità ed il decorso di tale decremento appaiono quantitativamente legati alla paresi muscolare. Nella serie è compreso un caso con miotonia congenita dominante di tipo II [4], il cut comportamento alla stimolazione ripetitiva non differisce rispetto agli altri casi con forma classica di Thomsen. Tale metodica elettrofisiologica pertanto sembra un sicuro mezzo per la diagnosi differenziale nei casi sporadici tra forme recessive e dominanti di miotonia congenita.
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14.
The respiratory function has been studied in 37 patients with ALS. 15 of them (5 till death) were followed with serial spirometric tests. The data, as a whole, show a diminution of vital capacity, a diminution of forced expiratory volume per second, an increase of the residual volume and of the Motley index; blood gas analysis showed no significant alterations apart from slight hypoxemia. Patients with bulbar ALS presented marked abnormalities of the spirometric and blood gas analysis parameters. In the cases followed with serial spirometric tests VC, Motley index and FEV 1 gradually deteriorated as the disease advanced. In the deceased patients a sudden and serious aggravation of these values occurred. This was especially true for FEV 1 and Motley index during the 3 months preceding death. The variations in residual volume were less indicative. Finally, the influence of smoking and of pulmonary and bronchial pathology, present or past, was not significant.
Sommario Prove di funzionalità respiratoria sono state eseguite in 37pazienti con Sclerosi Laterale Amiotrofica; 15 casi sono stati seguiti con spirometrie seriate e di questi 5 fino al momento del decesso. I risultati evidenziano una diminuzione della capacità vitale (CV) e del volume espiratorio massimo al secondo (FEV 1 ) un aumento del volume residuo (VR) e dell'indice di Motley;l'emogasanalisi non ha dimostrato modificazioni significative fatta eccezione per una lieve ipossiemia.I pazienti con SLA di tipo bulbare hanno mostrato una compromissione più marcata dei parametri spirometrici ed emogasanalitici. Nei casi seguiti con spirometrie seriate si è osservato un graduale peggioramento della CV, del FEV 1 e dell'indice di Motley lungo il discorso della malattia. Nei pazienti deceduti si è riscontrato un brusco e netto peggioramento di questi parametri ed in particolare del FEV 1 e dell'indice di Motley nei tre mesi che avevano preceduto la morte. Lo stato di fumatore e la patologia polmonare in atto o pregressa non hanno mostrato incidenze sinificative.
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15.
The article deals with 6 patients operated on for meningioma many years after they had undergone X-ray therapy because of an epidemic of tinea capitis in their community. One of the patients developed another meningioma 13 years after the operation. A causal connexion between radiation and tumors is supported by the patient linkage and by the similarity of tumor type, site and latency (36.14 ± 7.51 years).
Sommario L'articolo descrive 6 casi di pazienti con meningioma, che anni prima erano stati irradiati al cuoio capelluto a causa di un'epidemia di tinea capitis nell'orfanotrofio dove erano alloggiati. Uno dei pazienti presentò un nuovo meningioma 13 anni dopo il primo intervento. L'associazione fra questi soggetti, la somiglianza del tipo di tumore, della sede e delle latenze (anni 36, 14 ± 7,51) dimostrano un nesso di causalità fra l'irradiazione e l'oncogenesi. Questa osservazione è la prima del suo genere in letteratura.
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16.
6 patients with severe chronic progressive multiple sclerosis were subjected to total lymphoid irradiation (TLI) to assess clinical efficacy and side effects. During a 4 year follow-up the disability progression was continuous. Side effects during TLI were well tolerated; side effects after TLI brought about a worsening of the quality of life. One patient died of pneumonia. In this preliminary study TLI did not reduce the worsening of disability in MS patients.
Sommario Sei pazienti affetti da Sclerosi Multipla cronico-progressiva sono stati sottoposti ad irradiazione linfonodale totale (TLI) per valutarne l'efficacia clinica e gli effetti collaterali. Durante i quattro anni di follow-up vi è stata una continua progressione della invalidità. Gli effetti collaterali durante la irradiazione sono stati ben tollerati, mentre quelli verificatisi durante il follow-up hanno condotto i pazienti a un peggioramento della qualità di vita. Un paziente è deceduto per una polmonite. In questo studio preliminare la LTI non si è dimostrata efficace nel controllare la progressione della invalidità.
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17.
Serum pyruvate kinase and creatine kinase activities were measured in a group of patients with various neuromuscular diseases and in carriers of muscular dystrophy. Elevated values of PK were usually but not invariably associated with elevated levels of CK. The data showed that PK activity was elevated in all patients with DMD, high values generally correlating inversely with age or disease duration. In definite carriers, the level of PK was raised simultaneously with CK, while in potential carriers, classified by their relationship with MD patients in mothers, sisters and other relatives, the PK levels were elevated in 23%, 44% and 10% respectively, indicating, especially for sisters, an increased genetic probability of being a definite carrier. In this way, we have confirmed that the serum PK assay is more sensitive in younger subjects and that combined CK and PK measurement will be of value in detecting a higher proportion of potential carriers.
Sommario Abbiamo misurato l'attività sierica della piruvato kinasi e della creatinfosfato kinasi in un gruppo di pazienti affetti da diverse malattie neuromuscolari e nelle portatrici di distrofia muscolare. A valori elevati di piruvato kinasi comunemente ma non invariabilmente corrispondevano valori elevati di creatinfosfato kinasi. I dati raccolti hanno dimostrato che i valori sierici di piruvato kinasi erano elevati in tutti i soggetti affetti da DMD, generalmente inversamente correlabili con l'età e la durata della malattia. Nelle portatrici certe la piruvato kinasi era aumentata parallelamente alla creatinfosfato kinasi, mentre tra le portatrici possibili, suddivise secondo la relazione di parentela con i soggetti affetti da DM, in madri, sorelle e parenti, si sono riscontrati valori patologici della piruvato kinasi rispettivamente nel 23%; 44% e 10%: da questi dati, soprattutto per le sorelle, possiamo presumere un incremento della probabilità genetica di essere portatrici certe. Abbiamo così confermato che il dosaggio della piruvato kinasi sierica è un test più sensibile nei soggetti giovani e che questo, combinato con il dosaggio della creatinfosfato kinasi, è significativo per l'individuazione di un maggior numero di portatrici possibili.
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18.
So-called neuralgic amyotrophy: clinical features and long term follow-up   总被引:1,自引:0,他引:1  
The clinical features of 61 patients with Neuralgic Amyotrophy are analysed with special reference to recovery time, recurrence and residual deficits in 42 of these patients. Although the etiology is still unknown, N.A. has a characteristic clinical picture with a fairly typical pattern of symptoms and signs. A correct diagnosis is important because in spite of the severity and extent of the initial symptoms the overall prognosis in good.
Sommario Gli Autori riportano un'analisi delle caratteristiche cliniche presentate da 61 pazienti affetti da Amiotrofia Nevralgica con particolare riferimento ai tempi di guarigione, alle recidive ed ai deficit residuati in 42 pazienti. Sebbene l'Amiotrofia Nevralgica sia a tutt'oggi un'affezione ad eziologia sconosciuta essa presenta un caratteristico quadro clinico con segni e sintomi abbastanza tipici. È importante formulare una corretta diagnosi, perchè nonostante la gravità del quadro sintomatologico iniziale la prognosi è in definitiva buona.
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19.
We report the SPECT, CT and CW Doppler findings in a series of 117 patients with cerebral ischemic lesions and correlate them with the clinical finding SPECT-PAO proved to be more sensitive in localizing focal lesions than CT which in 50% of the cases was normal or yielded an image of cerebral atrophy. In the latter cases CW Doppler ultrasound on the supraaortic trunks showed changes, circumscribed or diffuse. On the CW Doppler and SPECT evidence we consier that the CT image of cerebral atrophy may denote an alteration of the cerebral blood flow and metabolism and should be assessed in this light in the diagnosis and prognosis of cerebral ischemic lesions.
Sommario Gli autori presentano i dati SPECT, TC, e CW DOPPLER in una casistica di 117 pazienti affetti da lesioni ischemiche cerebrali e correlano i risultati di tali indagini con il quadro clinico. Evidenziano inoltre la sensibilità dell'esame SPECT-PAO per la localizzazione di lesioni focali nei confronti della TC che nel 50% dei casi risulta normale o evidenzia un quadro di atrofia cerebrale. In questi sessi casi l'esame CW Doppler, eseguito a livello dei tronchi sopraortici, dimostra alterazioni cricoscritte o diffuse. Sulla base dei dati forniti dalla CW Doppler e dalla SPET gli autori ritengono pertanto che il reperto TC di atrofia cerebrale possa essere espressione di una alterazione della perfusione e del metabolismo cerebrale quindi debba essere rivalutato per la diagnosi e la prognosi di pazienti affetti da lesioni ischemiche cerebrale li.
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20.
A study of VPA based on a comparison of mean plasma levels, plasma peak latency times and plasma half-lives after rectal and oral administration was conducted in 9 children between 6 months and 10 years of age suffering from various forms of epileptic seizure, before they received chronic VPA treatment. Each child received an oral dose of 20 mg/kg and after two days a rectal dose of 20 mg/kg and the mean plasma concentrations were determined at intervals for both modes of administration. An identical plasma concentration for both after 24 h showed that the quantity of drug absorbed was the same. The mean half-life varied according to age: 11 ± 2 h for children over 3 years of age and 9 ± 1 h for those under 3. The results of the study, in line with the few other available published data, thus confirm the validity of rectal VPA administration.
Sommario È stato intrapreso uno studio sul V.P.A. basato sul confronto tra livello plasmatico medio, tempo di latenza del picco plasmatico, valori di emivita del farmaco somministrato per via rettale e per via orale. Nove pazienti di età compresa tra i 6 mesi ed i 10 anni affetti da diverse forme di crisi epilettiche e non ancora sottoposti a terapia, ricevevano da prima per via orale e dopo due giorni per via rettale, una dose dapprima unica di 20 mg/kg di V.P.A. sotto forma di soluzione. Per le due vie di somministrazione e per ogni tempo si calcolava la concentrazione plasmatica media del farmaco. Una identica concentrazione plasmatica, ottenuta con le due diverse vie di somministrazione, dopo 24 ore confermava che la quantità di farmaco assorbita era la medesima. L'emivita media variava in base all'età: 11 h. ± 2 per i bambini di età superiore ai 3 anni, 9 h. ± 1 per l'età inferiore ai 3 anni. I risultati del nostro studio, in accordo con i pochi altri dati esistenti in letteratura, confermano quindi la validità della somministrazione rettale del V.P.A..
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