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1.
BB-CK activity was measured in 11 patients with stroke and in 10 controls. Blood samples were taken 36 hours after the clinical stroke onset in every patient. Sera were stored at −80° and analyzed within two months. The creatine kinase isoenzymatic pattern was determined by ion-exchange column separation and gradient elution system. The mean BB-CK concentration in patients with stroke was significantly higher than in controls (p<0.01). In the group of “stroke” patients we found a correlation between severity of brain damage, as suggested by the clinical picture and CT scans, and serum values of BB-CK.
Sommario Nel presente lavoro sono stati determinati gli isoenzimi della CK, dopo separazione su colonne a scambio ionico e dosaggio cinetico all'U.V., nel siero di 11 pazienti con ictus cerebrale e di 10 soggetti di controllo, non affetti da patologia neurologica. I campioni di sangue venoso sono stati prelevati 36 ore dopo l'inizio della sintomatologia, sono stati congelati a −80° ed analizzati entro 2 mesi. La concentrazione media dell'isoenzima BB della CK nei pazienti con ictus è risultata significativamente più alta che nei controlli (p<0.01). Nel gruppo di pazienti con ictus è stata trovata una correlazione fra la gravità del danno cerebrale, determinato sulla base del quadro clinico e dei reperti tomodensitometrici, e la quantità dell'isoenzima BB nel siero.
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2.
In six Centers belonging to the Italian Movement Disorder Study Group, the efficacy of botulinum toxin treatment was evaluated in an open collaborative study in 251 patients with focal dystonia and hemifacial spasm. The percentage of functional improvement ranged from 66% to 81% in patients with blepharospasm, from 40% to 51% in patients with spasmodic torticollis and from 73% to 81% in those with hemifacial spasm. Good results were also obtained in patients with oromandibular dystonia, laryngeal dystonia and writer's cramp. Side effects were mild and transient. Local botulinum toxin injection is the first choice symptomatic treatment in focal dystonia and hemifacial spasm.
Sommario In 6 centri facenti parte del Gruppo Italiano per lo Studio dei Disturbi del Movimento è stata valutata l'efficacia della somministrazione di tossina botulinica A in 251 pazienti affetti da distonia focale e da spasmo del facciale. Nei pazienti con blefarospasmo, la percentuale media di miglioramento osservata è compresa tra il 66 e l'81%, mentre nei pazienti con torcicollo varia tra il 40% e il 51%. Nei pazienti affetti da spasmo del facciale la percentuale media di miglioramento è compresa tra il 73% e l'81%. Buoni risultati sono stati ottenuti anche nella terapia di distonie focali meno frequenti, come la distonia oromandibolare e laringea e il crampo dello scrivano. Gli effetti collaterali osservati sono risultati generalmente lievi, locali e transitori. Lo studio conferma quindi l'utilità della tossina botulinica nella terapia sintomatica delle distonie focali e nello spasmo del facciale.
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3.
To find out whether the central structures governing conjugate eye movements are affected in ophthalmoplegia plus (OP), we conducted an electro-oculographic study in 6 patients suffering from OP with varying degrees of extraocular involvement and with mitochondrial changes in the skeletal musculature. All the patients presented alterations of the smooth pursuit and saccadic movements, of optokinetic nystagmus as well as of the vestibular reflexes and of visuovestibular interaction, thus confirming impairment of the central oculomotor structures and particularly of those of the archicerebellum and brainstem. These data suggest a supranuclear component in the pathogenesis of ophthalmoplegia and are in accord with the findings of brainstem spongiosis in OP, which in turn seem to express a multisystem pathological state of the mitochondria.
Sommario Allo scopo di accertare nell'Oftalmoplegia plus (O.P.) l'eventuale interessamento delle strutture centrali deputate al controllo della motilità oculare coniugata è stato eseguito uno studio elettro-oculografico in 6 pazienti affetti da oftalmoplegia progressiva con diverso grado di interessamento extraoculare e con alterazioni mitocondriali della muscolatura scheletrica. Tutti i pazienti hanno mostrato alterazioni dei movimenti oculari di smooth-pursuit e saccadici, del nistagmo optocinetico, nonché dei riflessi vestibolari e dell'interazione visuo-vestibolare, confermando così una compromissione delle strutture oculomotrici centrali ed in particolare di quelle archicerebellari e del tronco encefalico. Questi dati suggeriscono una componente sovranucleare nella patogenesi dell'oftalmoplegia e sono in accordo con i reperti di spongiosi del tronco encefalico riscontrati nei pazienti con OP che a loro volta appaiono espressione di una patologia mitocondriale plurisistemica.
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4.
We report the SPECT, CT and CW Doppler findings in a series of 117 patients with cerebral ischemic lesions and correlate them with the clinical finding SPECT-PAO proved to be more sensitive in localizing focal lesions than CT which in 50% of the cases was normal or yielded an image of cerebral atrophy. In the latter cases CW Doppler ultrasound on the supraaortic trunks showed changes, circumscribed or diffuse. On the CW Doppler and SPECT evidence we consier that the CT image of cerebral atrophy may denote an alteration of the cerebral blood flow and metabolism and should be assessed in this light in the diagnosis and prognosis of cerebral ischemic lesions.
Sommario Gli autori presentano i dati SPECT, TC, e CW DOPPLER in una casistica di 117 pazienti affetti da lesioni ischemiche cerebrali e correlano i risultati di tali indagini con il quadro clinico. Evidenziano inoltre la sensibilità dell'esame SPECT-PAO per la localizzazione di lesioni focali nei confronti della TC che nel 50% dei casi risulta normale o evidenzia un quadro di atrofia cerebrale. In questi sessi casi l'esame CW Doppler, eseguito a livello dei tronchi sopraortici, dimostra alterazioni cricoscritte o diffuse. Sulla base dei dati forniti dalla CW Doppler e dalla SPET gli autori ritengono pertanto che il reperto TC di atrofia cerebrale possa essere espressione di una alterazione della perfusione e del metabolismo cerebrale quindi debba essere rivalutato per la diagnosi e la prognosi di pazienti affetti da lesioni ischemiche cerebrale li.
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5.
We studied 7 patients with internal carotid occlusion following spontaneous arterial dissection. All presented strokes, in one associated with Horner's syndrome. The doppler examination showed carotid occlusion, but only angiography established the diagnosis of vascular disease. Spontaneous recanalization was observed in 6 cases, treated only by antiplatelet drugs.
Sommario Abbiamo studiato 7 pazienti con occlusione dell'arteria carotide interna conseguente a dissezione arteriosa spontanea. Tutti i pazienti avevano presentato stroke, in uno associato con sindrome di Horner. L'esame dopplersonografico mostrava occlusione carotidea, ma solo lo studio angiografico permetteva di definire la diagnosi di questa patologia vascolare non aterosclerotica. Si osserva ricanalizzazione spontanea della carotide interna al controllo angiografico dopo 6–9 settimane in 6 casi, trattati solo con farmaci antiaggreganti. Solo in un pazienti i controlli seriati con doppler transcranico confermavano la persistenza dell'occlusione a distanza di sei mesi.
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6.
Spinal cord stimulation (SCS) has been shown to influence cerebral perfusion in both experimental models and humans. With the aim of further verifying such an effect, twelve patients had an epidural (cervical or dorsal) lead inserted percutaneously and underwent regional cerebral blood flow (rCBF) examinations (133-Xenon inhalation method) before and during SCS. Mean blood velocity (MBV) in the middle cerebral artery was also measured in seven cases by means of transcranial Doppler. In the patients with a cervical lead, a symmetrical increase in rCBF was found, mainly in the anterior regions (from +8% to +21%). MBV increased in four cervical lead implants (from +16% to +20%) and in one case with a dorsal lead (+15%). These results suggest that cerebral perfusion may increase in patients undergoing SCS through a cervical lead. Although the mechanism involved in the increase in rCBF remains to be clarified, frontal lobe functional activation by the ascending reticular pathways through the thalamo-cortical projections might be hypothesised.
Sommario La Stimolazione Midollare Cervicale epidurale (SCS) può influenzare la perfusione cerebrale come già dimostrato in modelli sperimentali ed in clinica. Lo scopo del nostro studio è stato di verificare tale effetto in dodici pazienti sottoposti ad impianto percutaneo di elettrodo (cervicale o dorsale) per patologie diverse. In tutti i pazienti è stato effettuato uno studio del Flusso Ematico Cerebrale (FEC) con metodo inalatorio allo Xe-133, ed una determinazione della Velocità Media (VM) di flusso dell'arteria cerebrale media con Transcranial Doppler in 7 casi. Nei pazienti con elettrodo cervicale è stato osservato un aumento simmetrico del FEC compreso tra l'8% ed il 21%, prevalente nelle regioni anteriori. La VM mostrò un incremento nei 4 impianti cervicali ed in un caso con impianto dorsale con valori compresi tra il 15% ed il 20%. Nei rimanenti pazienti con impianto dorsale nessuna modificazione del FEC e della VM fu registrata. Questi risultati sembrano indicare che la perfusione cerebrale può essere modificata durante la stimolazione cervicale anche se il meccanismo fisiopatologico responsabile di tali modificazioni resta ancora da chiarire; potrebbe essere ipotizzata un'attivazione funzionale dei lobi frontali da parte del sistema reticolare ascendente attraverso le proiezioni talamo-corticali.
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7.
A series of 1003 patients examined by cervical Doppler is reviewed, stressing differences between ischemic cardiopathies and other heart diseases as to the risk of carotid cerebrovascular disease (CVD) and its pathogenesis. The authors find that in ischemic heart disease the risk of stroke is almost entirely linked to severe carotid obstruction; in other cardiac disorders (rheumatic valvulopathies, arrhythmias etc.) this risk is independent from arterial damage, and the risk subsequent to an associated carotid stenosis does not differ from that of the general population.
Sommario Viene rivista una casistica di 1003 pazienti sottoposti ad esame Doppler cervicale. Si mettono in evidenza differenze tra pazienti con cardiopatie ischemiche e altre malattie cardiache per quanto riguarda il rischio di malattia cerebrovascolare (CVD) nel territorio carotideo e la sua patogenesi. Si riscontra che nella cardiopatia ischemica il rischio di CVD è pressoché esclusivamente associato a stenosi serrata carotidea; in altre cardiopatie (valvulopatie reumatiche, aritmie etc) il rischio è indipendente da lesioni arteriose, e il rischio conseguente a un'eventuale stenosi carotidea associata non differisce da quello della popolazione generale con stenosi.
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8.
Essential thrombocytemia and ischemic stroke: Report of six cases   总被引:1,自引:0,他引:1  
Essential thrombocytemia (ET) is a clonal myeloproliferative disorder of unknown cause, characterized by an increased number of apparently normal platelets. It has been related to a large number of mild ischemic complications, but rarely to acute stroke associated with documented large vessel thrombosis. We report the cases of 6 patients with acute ischemic stroke associated with ET (4 men and 2 women; mean age 61.7: range 49–78 years). The diagnosis of ET followed the onset of the stroke. The number of platelets was never greatly increased at the time of the stroke, and two patients presented no major risk factors for stroke. The involvement of the posterior circulation was observed in three patients, that of the anterior circulation in two patient and that of the border territory in one. The obstruction of large intracranial or extracranial vessles was detected in all of the patients, and all of them were treated with antiplatelet agents (aspirin or ticlopidine). The outcome was good in 3 patients, fair in one and bad in two. We retain that ET might be a cause of acute ischemic stroke as a result of large vessel obstruction.
Sommario La Trombocitemia Essenziale è una malattia mieloproliferativa a cause ignota caratterizzata da un aumentato numero di piastrine apparentemente normali. Associata a numerose e generalmente lievi complicazioni ischemiche, più raramente è stata riportata la sua associazione a stroke acuto da documentata ostruzione dei grossi vasi. Noi qui descriviamo 6 pazienti con stroke ischemico acuto associato a Trombocitemia Essenziale. Si tratta di 4 uomini e 2 donne di età media 61,7 anni (limiti 49–78). La diagnosi di Trombocitemia Essenziale fu fatta dopo l'evento ischemico. Il numero di piastrine non è mai risultato particolarmente elevato in fase ictale. In 2 pazienti non vi erano fattori maggiori di rischio cardiovascolare. In 3 vi era interessamento della circolazione posteriore, in 2 della anteriore e in uno del territorio di confine. In tutti è stata documentata ostruzione di grossi vasi arteriosi extra o intracranici. Tutti i pazienti sono stati trattati con terapia antiaggregante (aspirina o ticlopidina). L'evoluzione è stata favorevole in 3 pazienti, discreta in 1 e mediocre in 2. Si ipotizza che la Trombocitemia Essenziale possa essere considerata tra le cause associate a stroke acuto da ostruzione dei grossi vasi.
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9.
This randomised, single-blind, placebo-controlled study involved 20 patients with chronic upper motoneuron syndrome due to ischemic cerebrovascular lesions, selected in order to ensure the greatest possible homogeneity in terms of the severity of the syndrome. All of them were treated with protirelin tartrate 4 mg/die i.m. The study included semiquantitative clinical evaluations of neurological examinations, with particular attention being paid to weakness and spasticity. These were accompanied by neurophysiological evaluations (F-waves, magnetic motor evoked potentials). Extended biohumoral investigations of possible side effects were also carried out. The results indicate a slight but statistically significant absolute improvement in spasticity and muscular strength following protirelin tartrate, especially in the lower limbs; at the same time, the drug also proved to be capable as favourably modifying the response of the biceps femoris muscle to transcranial magnetic stimulation (reappearance, increased amplitude and a reduction in the threshold of motor evoked potentials). The drug was generally well tolerated.
Sommario Abbiamo condotto uno studio in cieco-singolo, randomizzato, controllato con placebo, su 20 pazienti affetti da sindrome cronica del motoneurone superiore, esito di lesione vascolare ischemica cerebrale. Il gruppo di pazienti era selezionato in funzione della massima possibile omogeneità quanto alla gravità della sindrome e trattato per 2 settimane con protirelina tartrato 4 mg IM/die. Lo studio comprendeva valutazioni cliniche semiquantitative dell'esame neurologico, con particolare riguardo all'ipostenia ed alla spasticità. A queste si affiancavano valutazioni neurofisiologiche (studio dell'onda F e dei potenziali evocati motori magnetici). Venivano effettuate estese indagini bioumorali circa i possibili effetti collaterali. I risultati indicano un miglioramento lieve sul piano assoluto, ma statisticamente significativo, della spasticità e della forza muscolare dopo protirelina tartrato, specie per l'arto inferiore. Contemporaneamente, il farmaco si dimostrava capace di modificare in senso favorevole la risposta allo stimolo magnetico transcranico nel muscolo bicipite femorale (ricomparsa, aumento d'ampiezza e diminuzione di soglia del potenziale evocato motore). Esso si dimostrava complessivamente ben tollerato.
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10.
Heart rate responses to deep breathing and to standing were measured in a group of patients with multiple sclerosis (MS) and compared to control subjects. On deep breathing MS patients did not show significantly lower R-R interval changes than normals, although some subjects showed beat-to-beat variations below the lower normal limit. The response to standing was flatter in MS patients, with a smaller increase in heart rate and reduced relative bradycardia. These data demonstrate the presence of some degree of autonomic denervation of the heart in MS subjects, with a more damage to the sympathetic than the parasympathetic system. The assessment of autonomic denervation of the heart by means of the simple tests here described may prove helpful as a non-specific ancillary test in supporting the diagnosis in cases of suspected MS.
Sommario Le risposte del ritmo cardiaco ai test della respirazione forzata e dell'elevazione (deep breathing e standing) sono state misurate in un gruppo di pazienti affetti da sclerosi multipla (SM) e comparati ad un gruppo di controllo. Al test della respirazione forzata i pazienti con SM non mostrarono significative variazioni rispetto ai normali degli intervalli R-R, sebbene alcuni soggetti ebbero variazioni da battito a battito al di sotto del limite normale inferiore. La risposta all'elevazione fu più piatta nei soggetti con SM, con un minore aumento del ritmo caridaco e una bradicardia relativa ridotta. Questi dati dimostrano la presenza di un certo grado di denervazione autonoma del cuore nei pazienti con SM, con un danno più consistente del sistema simpatico che non del parasimpatico. La valutazione della denervazione autonoma del cuore mediante i semplici test qui descritti può essere utile corne test ausiliario non specifico nell'avvalorare la diagnosi in casi di sospetta SM.
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11.
The authors report two patients with isolated unilateral tongue atrophy. Magnetic resonance imaging (MRI) of the brain stem and angio-MRI demonstrated a dolichovertebral artery with an abnormal course compressing the medulla oblongata at the emergence of the hypoglossal rootlets. The semeiological observation of a sectorial and not uniform distribution of atrophy in the half-affected tongue is discussed in relation to the lesional site.
Sommario Gli Autori descrivono due pazienti affetti da isolata atrofia monolaterale della lingua. La risonanza magnetica nucleare del troncoencefalo e l'angiografia a risonanza magnetica dimostrarono la presenza di una arteria vertebrale con anomalo decorso tortuoso the determinava compressione del bulbo a livello dell'emergenza delle radicole del nervo ipoglosso. L'osservazione semeiologica di una distribuzione settoriale e non uniforme dell'atrofia nella metà affetta della lingua viene discussa in relazione alla sede della lesione.
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12.
Human acetylcholine receptor and the Lefvert method (13) were used to determine the serum levels of anti-acetylcholine receptor antibodies in 27 patients with Myasthenia Gravis. Antibodies were detected in 22 patients (81%). Negative results were generally obtained in patients having milder forms of the disease. To find out whether serum levels of antibodies correlate with the severity of the disease, we compared the median antibody levels in patients with Type 1 and 2A Myasthenia Gravis with those of patients with type 2B and 3. Significantly lower titers were observed in the first group. Nevertheless, there were many overlapping values in the range of each class of the disease. A more definite relationship was observed in the follow-up of single patients. As a rule, clinical deterioration was accompanied by an increase of antibody levels and viceversa.
Sommario Utilizzando recettore acetilcolinico prelevato da muscolo umano, noi abbiamo seguito il metodo di Lefvert [13] per determinare il livello serico degli anticorpi diretti contro il recettore acetilcolinico in 27 pazienti affetti da Miastenia Grave. Gli anticorpi erano evidenziati in 22 pazienti (81%). Risultati negativi erano generalmente osservati in pazienti affetti dalle forme più lievi della malattia. Per studiare la possibile relazione tra livello serico anticorpale e severità della malattia abbiamo comparato i valori mediani dei titoli anticorpali in pazienti con Miastenia Grave tipo 1 e 2A nei confronti di quelli misurati in pazienti con Miastenia Grave tipo 2B e 3. Titoli significativamente più bassi erano osservati nel primo gruppo. Tuttavia frequenti sovrapposizioni erano osservate nei range di ciascuna classe della malattia. Una più definita relazione era notata nel follow-up di singoli pazienti. Generalmente il deterioramento clinico era accompagnato da un aumento del livello anticorpale, e viceversa.
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13.
Cerebral blood flow (CBF) was studied at rest by 133-Xenon inhalation method in 15 normal subjects, in 10 patients with cerebral infarction and normal angiograms of major cerebral arteries and in 28 patients with unilateral stenosis-occlusion of the internal carotid artery (ICA), with or without cerebral infarction. All the normals and 20 patients with ICA stenosis-occlusion were tested again after cerebral vasodilatation induced by an intravenous bolus of acetazolamide. At rest the patients with cerebral infarction, irrespective of whether ICa stenosis-occlusion was present or not, showed abnormal side-to-side CBF asymmetry. After cerebral vasodilatation variations in side-to-side asymmetry were shown to depend on the inefficiency of the collaterals and not on the degree of ICA obstruction or on the presence of cerebral infarction. These data indicate that at rest side-to-side CBF distribution is influenced more by the presence of an ischemic zone than by a ICA stenosis-occlusion and that under these circumstances the hemodynamic effect of the vascular stenosis cannot be assessed. After cerebral vasodilatation a subset of patients - irrispective of the degree of ICA obstruction and of whether or not cerebral infarction is present - with true cerebrovascular insufficiency can be isolated.
Sommario Al fine di valutare l'effetto della patologia steno-occlusiva dell'arteria carotide interna (ACI) sulla perfusione cerebrale, è stato studiato il flusso ematico cerebrale mediante inalazione di Xenon 133 in 15 volontari sani, in 10 pazienti con infarto cerebrale e normale quadro angiografico dei tronchi arteriosi sopra aortici e del circolo intracranico ed in 28 pazienti con patologia steno-occlusiva unilaterale dell'ACI, con o senza infarto cerebrale. Tutti i soggetti normali e 20 pazienti con malattia steno-occlusiva sono stati rivalutati dopo vasodilatazione cerebrale ottenuta tramite somministrazione di Acetazolamide per via venosa. In condizioni basali i pazienti con infarto cerebrale hanno presentato elevate asimmetrie di perfusione interemisferica indipendentemente dalla presenza di alterazioni a carico dell'ACI. Dopo vasodilatazione l'aumento di asimmetria è risultato dipendente dalla inefficienza dei circoli collaterali e non dal grado di stenosi della carotide interna o dalla presenza di infarto cerebrale. Questi dati indicano che l'effetto emodinamico di una stenosi vascolare non può essere valutato in condizioni di riposo e che dopo vasodilatazione cerebrale si può individuare un sottogruppo di pazienti che, indipendentemente dal grado di stenosi vascolare e dalla presenza di infarto cerebrale, soffrono di reale insufficienza cerebrovascolare.
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14.
Six families with SCA1 were studied. The clinical data on 35 patients are reported. Cerebellar and pyramidal system involvement was invariably found in association with brainstem, spinal cord and/or peripheral nervous system disorders. In our patients the clinical features appeared concordant when the patients with the same disease duration were compared. Previous reports of SCA1 families had shown great variability in clinical phenotype both interfamilial and intrafamilial. We suggest that the phenotype might appear more homogeneous if disease duration is taken into account.
Sommario Sono state studiate 6 famiglie con atassia spinocerebellare autosomica domiinante ad esordio tardivo, in linkage con l'HLA e con il marker D6S89 (SCA1). I dati clinici su 35 pazienti hanno permesso di stabilire che la malattia è caratterizzata da deficit cerebellari e piramidali associati a segni di interessamento del tronco dell'encefalo, del midollo spinale e del sistema nervoso periferico. Nella valutazione clinica dei pazienti si è tenuto conto della durata della malattia e ciò ha permesso di evidenziare un fenotipo clinico abbastanza omogeno nei differenti stadi della malattia. è possibile che la variabilità intra- e inter-familiare nel fenotipo di altre famiglie SCA1 sia da attribuire al fatto di confrontare soggetti in fasi diverse della malattia.
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15.
We followed up 107 patients experiencing a first-ever ischemic stroke after having been affected by essential hypertension for at least one year, in order to analyze the phenomenon of post-stroke blood pressure lowering. Of the 82 patients still surviving after three months of follow-up, 44 (54%) had normal arterial blood pressure values. There were no significant differences between these normotensive patients and the 38 with high blood pressure in terms of cerebrovascular risk factors or disability, but blood pressure normalized in 34 of the 54 patients experiencing a carotid stroke (63%) and in only 10 of the 28 experiencing vertebrobasilar stroke (36%) (p=0.035). These data may offer a starting point for further studies of the neurogenesis of arterial hypertension.
Sommario Al fine di analizzare il fenomeno della normalizzazione della pressione arteriosa dopo ictus cerebrale in pazienti prima ipertesi, abbiamo osservato 107 soggetti con primo ictus ischemico, che erano già precedentemente affetti da ipertensione arteriosa da almeno un anno. Degli 82 (77%) sopravvissuti a tre mesi di follow-up, 44 (54%) hanno mostrato una normalizzazione della pressione arteriosa. L'incidenza di fattori di rischio per malattia cerebrovascolare e disabilità grave non è risultata significativamente diversa nel gruppo degli ipertesi rispetto ai normotesi. Tuttavia la normalizzazione della pressione arteriosa è stata osservata in 34 dei 54 pazienti con ictus carotideo (63%) e solo in 10 dei 28 con ictus vertebrobasilare (36%) (p=0.035). Riteniamo che tali dati offrano uno spunto per ulteriori ricerche sulla genesi neurogena dell'ipertensione arteriosa essenziale.
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16.
In a series of patients with TIA or minor stroke we have investigated the possibility of a different distribution of risk factors according to the presence or absence of angiographic lesions of the cerebral arterial circulation. The differences observed, though not statistically significant, argue for a more severe and widespread atherosclerotic process in patients with positive angiography. A significant proportion of these patients present associated insufficiency of the coronary circulation, demonstrated indirectly by exercise testing. The exercise test presents a positive predictive power of 41% for cerebral angiographic lesions.
Sommario In una casistica di pazienti colpiti da TIA o ictus lievi abbiamo indagato la possibilità di una diversa distribuzione dei fattori di rischio in base alla presenza o meno di lesioni angiografiche del circolo arterioso cerebrale. Le differenze osservate, anche se non statisticamente significative, depongono a favore di una maggiore importanza e diffusione del processo aterosclerotico nei pazienti con arteriografia positiva. In questi pazienti si ha inoltre una significativa associazione di insufficienza del circolo coronarico, dimostrata indirettamente mediante prova da sforzo. La prova da sforzo presenta un valore predittivo positivo del 41% nei confronti dell'arteriografia cerebrale.
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17.
Growth hormone evaluation in duchenne muscular dystrophy   总被引:1,自引:0,他引:1  
Growth hormone (GH) release with pharmacological tests and sleep test, somatomedin C and auxological features were studied in 10 patients affected by Duchenne Muscular Dystrophy. GH release in these patients seems to be lower than normal; moreover some of them are of short stature without an evident relationship with GH deficit. The possible significance of the data obtained is discussed, particularly in relation to the clinical course of the disease, and to current therapeutic trials with a GH release inhibitor (mazindol).
Sommario Sono state studiate la secrezione dell'ormone della crescita mediante test farmacologici e durante il sonno, la Somatomedina C e le caratteristiche auxologiche in 10 pazienti affetti da Distrofia Muscolare di Duchenne. La secrezione di ormone della crescita in questi pazienti sembra essere al di sotto del normale; inoltre alcuni di essi presentano bassa statura senza una chiara relazione con un deficit di ormone della crescita. Vengono discusse le implicazioni dei risultati ottenuti, con particolare riguardo al decorso della malattia ed agli attuali trials terapeutici con inibitori dell'ormone della crescita (mazindol).
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18.
We studied to evolution of nerve conduction during hemodialysis following 21 patients with chronic renal failure. Mean motor nerve conduction velocity (MCV) was significantly different at hemodialysis onset and 3 years later for both common peroneal nerve (44.5 and 41.0 m./sec.) and ulnar nerve (52.5 and 47.1 m./ sec.). MCV decreased more in patients with low Kt/V (a depuration index) than in those with high Kt/V.
Sommario Abbiamo studiato l'evoluzione a lungo termine della conduzione dei nervi periferici durante l'emodialisi valutando 21 pazienti affetti da insufficienza renale cronica in trattamento emodialitico da almeno 3 anni. I valori medi della velocità di conduzione motoria (VCM) all'inizio della dialisi e dopo 3 anni differivano significativamente, sia per il nervo sciatico popliteo esterno (media=44.5 e 41.0) che per il nervo ulnare (media=52.5 e 47.1). I pazienti con un basso Kt/V (un indice di depurazione) avevano una maggiore diminuzione della VCM rispetto ai pazienti con un elevato Kt/v.
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19.
The diagnostic value of Doppler Continuous Waves (D.C.W.) in detecting extracranial carotid stenoses has been investigated in 305 patients by comparing D.C.W. results with those of contrast media carotidography (C.C.) in the presence of haemodynamically significant stenoses the correlation was over 90% with 4.5% false negatives and 4.6% false positives
Sommario Gli AA. hanno studiato il valore diagnostico del Doppler Continuous Waves (D.C.W.) nella localizzazione delle stenosi del tratto estracranico della carotide interna, confrontando i risultati di questo esame con quelli ottenuti con la carotidografia con mezzo di contrasto (C.C.). In 325 carotidi di 305 pazienti, così esaminate, è stata riscontrata una corrispondenza del 97% fra i risultati del D.C.W. e quelli della C.C. nelle occlusioni complete e del 90% nelle stenosi superiori al 50%, con 4,5% di risultati falsi negativi e 4,6% di false positività col D.C.W.
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20.
Brainstem auditory evoked potentials (BAEPs) were recorded from 55 patients with postconcussion syndrome (PCS) to elicit evidence of an organic and subclinical brainstem disorder. Fifteen patients (27.3%) showed abnormal responses unilaterally or bilaterally, especially for one or more interpeak latencies prolonged beyond the upper 99% confidence limits. Other 9 patients had borderline responses. The BAEP alterations were not correlated either with dizziness at the time of recording, or with vestibular troubles in the routine caloric test. Though BAEP abnormalities may be present a long time after injury, we found an improvement of responses in the majority of 14 re-tested patients. These data show that BAEP can give an objective demonstration of a reversible brainstem disorder in patients with PCS.
Sommario I potenziali evocati acustici del tronco cerebrale (BAEP) sono stati registrati in 55 pazienti affetti da sindrome soggettiva postcraniotraumatica (PCS), per evidenziare un possibile danno organico subclinico del tronco cerebrale. Quindici pazienti (27.3%) hanno mostrato risposte alterate unilateralmente o bilateralmente, soprattutto a causa della presenza di una o più latenze interpicchi oltre i limiti fiduciali superiori del 99%. Altri 9 pazienti hanno mostrato risposte borderline. Non sono state ritrovate correlazioni tra il reperto di BAEP alterati e la presenza di vertigini all'atto dell'esame, né con il comportamento dell'esame vestibolare. Benché le alterazioni del BAEP si possano osservare anche a distanza di molti mesi dal trauma, la maggioranza dei pazienti con BA EP alterati, ad un secondo esame ha mostrato un miglioramento della risposta. Tali dati dimostrano che i BAEP sono in grado, in alcuni pazienti affetti da PCS, di evidenziare un danno organico del tronco cerebrale, passibile di regressione.
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