首页 | 本学科首页   官方微博 | 高级检索  
相似文献
 共查询到20条相似文献,搜索用时 946 毫秒
1.
Over recent years, endovascular occlusion of the carotid artery has become a valid alternative to its more traditional surgical ligation in the treatment of cavernous giant aneurysms. The authors report two cases treated with balloon occlusion in two patients with clinical signs of cavernous sinus syndrome. The procedure consisted of occluding the aneurysm and the carotid by means of detachable balloons. This was preceded by a 30-minute clinically monitored occlusion test aimed at evaluating the functioning of Willis' circle. The treatment was carried out under neuroleptoanalgesia, so optimal control of the neurological condition of the patient was possible. Partial symptom regression was obtained in both cases.
Sommario Negli ultimi anni l'occlusione endovascolare della carotide è divenuta un'alternativa valida alla più tradizionale legatura nel trattamento dell'aneurisma gigante della carotide intracavernosa. Gli autori descrivono due casi di aneurisma della carotide intracavernosa trattati mediante occlusione con palloncino. I due pazienti clinicamente presentavano una sindrome del seno cavernoso. La procedura consiste nell'occlusione della carotide cavernosa, con esclusione dell'aneurisma, e della carotide interna a livello cervicale. L'occlusione è stata preceduta da un test di occlusione (30') sotto monitoraggio clinico per valutare l'efficienza del circolo di Willis. Il trattamento è stato effettuato in neuroleptoanalgesia così da controllare al meglio le condizioni neurologiche del paziente. Una regressione parziale della sintomatologia è stata ottenuta in ambedue i casi.
  相似文献   

2.
We describe a 53 year old woman who progressively showed a left extrinsic oculomotor paresis, at first suggesting ocular myasthenia, which was ruled out by a negative Tensilon test. A CT scan of the brain revealed a pituitary mass consistent with an adenoma which was confirmed by endocrinological investigation and standard MRI. Carotid angiography, performed the day before the scheduled trans-sphenoidal surgery, clearly showed a giant intrasellar aneurysm of the left carotid syphon. An extra-intracranial by-pass with occlusion of the internal carotid artery was successfully executed.
Sommario Viene descritto il caso di una donna di 53 anni la quale, affetta da una oftalmoparesi estrinseca del III nervo cranico sinistro insorta lentamente fece sospettare in prima istanza una miastenia oculare. Esclusa tale affezione con il test del Tensilon, la TC cranica fece porre il quesito di adenoma ipofisario, che era confortato dalle indagini endocrinologiche e dalla risonanza magnetica. Solo un'angiografia carotidea eseguita il giorno precedente l'intervento programmato per via transfenoidale rivelò un aneurisma intrasellare gigante del sifone carotideo sinistro, sul quale è stato effettuato un by-pass extra-intracranico con occlusione della carotide interna.
  相似文献   

3.
Cerebral blood flow (CBF) was studied at rest by 133-Xenon inhalation method in 15 normal subjects, in 10 patients with cerebral infarction and normal angiograms of major cerebral arteries and in 28 patients with unilateral stenosis-occlusion of the internal carotid artery (ICA), with or without cerebral infarction. All the normals and 20 patients with ICA stenosis-occlusion were tested again after cerebral vasodilatation induced by an intravenous bolus of acetazolamide. At rest the patients with cerebral infarction, irrespective of whether ICa stenosis-occlusion was present or not, showed abnormal side-to-side CBF asymmetry. After cerebral vasodilatation variations in side-to-side asymmetry were shown to depend on the inefficiency of the collaterals and not on the degree of ICA obstruction or on the presence of cerebral infarction. These data indicate that at rest side-to-side CBF distribution is influenced more by the presence of an ischemic zone than by a ICA stenosis-occlusion and that under these circumstances the hemodynamic effect of the vascular stenosis cannot be assessed. After cerebral vasodilatation a subset of patients - irrispective of the degree of ICA obstruction and of whether or not cerebral infarction is present - with true cerebrovascular insufficiency can be isolated.
Sommario Al fine di valutare l'effetto della patologia steno-occlusiva dell'arteria carotide interna (ACI) sulla perfusione cerebrale, è stato studiato il flusso ematico cerebrale mediante inalazione di Xenon 133 in 15 volontari sani, in 10 pazienti con infarto cerebrale e normale quadro angiografico dei tronchi arteriosi sopra aortici e del circolo intracranico ed in 28 pazienti con patologia steno-occlusiva unilaterale dell'ACI, con o senza infarto cerebrale. Tutti i soggetti normali e 20 pazienti con malattia steno-occlusiva sono stati rivalutati dopo vasodilatazione cerebrale ottenuta tramite somministrazione di Acetazolamide per via venosa. In condizioni basali i pazienti con infarto cerebrale hanno presentato elevate asimmetrie di perfusione interemisferica indipendentemente dalla presenza di alterazioni a carico dell'ACI. Dopo vasodilatazione l'aumento di asimmetria è risultato dipendente dalla inefficienza dei circoli collaterali e non dal grado di stenosi della carotide interna o dalla presenza di infarto cerebrale. Questi dati indicano che l'effetto emodinamico di una stenosi vascolare non può essere valutato in condizioni di riposo e che dopo vasodilatazione cerebrale si può individuare un sottogruppo di pazienti che, indipendentemente dal grado di stenosi vascolare e dalla presenza di infarto cerebrale, soffrono di reale insufficienza cerebrovascolare.
  相似文献   

4.
The Doppler ultrasound technique is a useful tool for the screening and follow-up of patients with extracranial atheromatous lesions of the carotid tree. Doppler examination was perfomed on 654 patients and compared with angiographic visualization of a total, of 261 carotid arteries in 171 patients. The Doppler diagnostic criteria and their reliability are reported and discussed. This technique is not alternative but complementary to angiography.
Sommario L'ultrasonografia Doppler è una tecnica utile per il dépistage e la sorveglianza delle lesioni ostruttive della carotide interna extracranica. Nel nostro Istituto nel periodo ottobre 1978-luglio 1980 sono stati sottoposti ad esame Doppler carotideo 654 pazienti. In 171 di questi esiste un confronto arteriografico, per un totale di 261 carotidi. Vengono riferiti i criteri che permettono la diagnosi al Doppler e i risultati ottenuti rapportando la positività Doppler con quella arteriografica. Vengono poi sottolineati i limiti di questa tecnica che non può essere posta in competizione, bensì a complemento dell'esame arteriografico.
  相似文献   

5.
The present paper reports the case of a young woman who experienced an ischemic stroke due to the spontaneous dissection and occlusion of both internal carotid arteries, with recanalisation one year after the event. It is underlined that this form is not clinically different from the unilateral form, and that it is often associated with a favourable prognosis. In addition to the characteristic angiographic findings, the paper also highlights the importance of the combined use of MR, MR angiography and echo-Doppler imaging during diagnosis and follow up.
Sommario Viene presentato un caso di ictus ischemico in una giovane donna dovuto a dissezione spontanea, con occlusione, di entrambe le carotidi interne e ricanalizzazione a distanza di un anno dall'evento. Si sottolinea come tale forma non differisca, clinicamente, dalla forma unilaterale e come sia spesso associata a prognosi favorevole. Oltre al reperto angiografico caratteristico viene inoltre evidenziata l'importanza, nella diagnosi e nel follow-up, dell'uso combinato della RM, dell'ANGIO RM e dell'ECO-DOPPLER.
  相似文献   

6.
In order to evaluate whether the results of ultrasound examination may be associated with 30-day outcome, 76 consecutive patients (43 men and 33 women; mean age 68.1±8.9 years) underwent duplex scanning of the carotid bifurcations and transcranial doppler investigation of the basal skull arteries within the first few hours of the onset of an acute carotid stroke. Forty-three patients (56.6%) had appropriate arterial occlusion at ultrasounds examination. On day 30, 22 patients (28.9%) were self-sufficient, 41 (53.9%) were disabled and 13 (17.1%) were dead. The chisquared test showed that the ultrasound results were significantly related to 30-day outcome (p=.0003).After logistic regression analysis, the ultrasound results remained independent predictors of 30-days outcome (p=.0129), together with neurological impairment 24 hours after stroke onset and lesion size at control computed tomography.Our study suggests that the results of ultrasound examination may be useful in the management of acute carotid stroke as an early indicator of patients with a worse prognosis.
Sommario Abbiamo sottoposto 76 pazienti consecutivi, di età media di 68.1±8.9 anni, ricoverati per un primo ictus ischemico nei territori carotidei, a studio ecodoppler delle biforcazioni carotidee e a doppler transcraniale delle arterie del basicranio, per valutare se le informazioni ricavate dagli studi ultrasonori potessero essere di aiuto a fini prognostici, 43 pazienti (56.6%) presentavano occlusione di una appropriata arteria agli ultrasuoni. A 30 giorni dall'ictus, 22 pazienti (28.9%) erano autosufficienti, 41 pazienti (53.9%) erano dipendenti e 13 pazienti (17.1%) erano morti.Al test del Chi quadrato, i risultati degli ultrasuoni erano significativamente correlati alla prognosi a 30 giorni (p=.0003). Dopo analisi di regressione logistica multipla, i risultati degli ultrasuoni rimanevano indicatori prognostici indipendenti (p=.0129) insieme alle dimensioni della lesione ischemica alla TAC encefalo ripetuta tra il 4° e il 7° giorno dallo stroke e alla gravità neurologica a 24 ore dall'esordio dei sintomi. Il nostro studio suggerisce che gli ultrasuoni potrebbero essere utili nelle decisioni cliniche dei pazienti con stroke ischemico carotideo quali indicatori precoci di prognosi.
  相似文献   

7.
The diagnostic value of Doppler Continuous Waves (D.C.W.) in detecting extracranial carotid stenoses has been investigated in 305 patients by comparing D.C.W. results with those of contrast media carotidography (C.C.) in the presence of haemodynamically significant stenoses the correlation was over 90% with 4.5% false negatives and 4.6% false positives
Sommario Gli AA. hanno studiato il valore diagnostico del Doppler Continuous Waves (D.C.W.) nella localizzazione delle stenosi del tratto estracranico della carotide interna, confrontando i risultati di questo esame con quelli ottenuti con la carotidografia con mezzo di contrasto (C.C.). In 325 carotidi di 305 pazienti, così esaminate, è stata riscontrata una corrispondenza del 97% fra i risultati del D.C.W. e quelli della C.C. nelle occlusioni complete e del 90% nelle stenosi superiori al 50%, con 4,5% di risultati falsi negativi e 4,6% di false positività col D.C.W.
  相似文献   

8.
We describe the case of a woman with positional transient ischemic attacks related to extrinsic compression of the internal carotid artery by a taut fibrous band between the sternocleidomastoid muscle and the carotid sheath.
Sommario Gli Autori descrivono il caso di uan donna con attacchi ischemici transitori di posizione, correlati alla compressione estrinseca dell'arteria carotide interna da parte di una banda fibrosa tesa fra il muscolo sternocleidomastoideo e la guaina carotidea.
  相似文献   

9.
Between January 1982 and June 1985, 2000 patients with either symptoms of cerebrovascular insufficiency (1873) or asymptomatic cervical bruits (127) were studied at the Surgical Department of the University of Brescia (Italy). Of these, 441 presented a mono- or bilateral cervical bruit. The value of the bruit as indicator of an obstructive pathology of the extracranial carotid artery was evaluated in comparison with the findings of Doppler spectrum analysis. A stenosis or occlusion of the internal carotid artery was present in 51% of the patients with a bruit (homolateral to the bruit in 91% of the cases) and in 9% of those without a bruit. Stenoses of a medium-high degree were those more often associated with the bruit. Both in patients with bruit and in those without bruit the age and the severity of the presenting symptoms significantly influenced the rate of association with lesions of the internal carotid artery was present in 51% of the patients with a bruit (homolateral to the bruit in 91% of the cases) and in 9% of those without a bruit. Stenoses of a medium-high degree were those more often associated with the bruit. Both in patients with bruit and in those without bruit the age and the severity of the presenting symptoms significantly influenced the rate of association with lesions of the internal carotid artery.
Sommario Presso la Clinica Chirurgica dell'Università di Brescia (Italia) dal gennaio 1982 al giugno 1985 sono stati studiati 2.000 pazienti che presentavano o sintomi di insufficienza cerebrovascolare (1.873) o soffi carotidei asintomatici (127). In totale 441 di questi pazienti presentavano soffi mono-o bilaterali in regione cervicale. Il valore di un soffio come indice di patologia ostruttiva della carotide extracranica è stato valutato utilizzando il Doppler con analisi spettrale come esame di riferimento. Nel 51% dei pazienti con un soffio era presente una lesione della carotide (nel 91% dei casi omolateralmente al soffio) la quale era presente, peraltro, anche nel 9% dei pazienti in cui non erano rilevabili soffi. Sia nei pazienti con soffi che in quelli senza, l'età e la gravità dei sintomi iniziali rappresentavano i principali fattori correlati con l'entità dell'ostruzione carotidea.
  相似文献   

10.
We report two cases of lower cranial nerve palsies (XII in case 1, IX–X–XII in case 2) associated with abnormalities of the internal carotid artery at the base of the skull. In case 1 a limited dissection of the carotid wall produced both paresis of the hypoglossal nerve and Horners syndrome by compression of the nerve trunk against the base of the skull and stretching of the periarterial sympathetic fibres respectively. In case 2 we speculate that a narrow angled kinking of the internal carotid artery may have damaged cranial nerves IX, X and XII by interfering with the blood supply to the nerve trunks. In both cases the outcome was favorable with almost complete regression of the initial symptoms. We conclude that the association between lower cranial nerve disturbances and internal carotid artery abnormalities is probably more common than was thought. We suggest that the pathogenesis of the damage to the cranial nerves may differ from one case to the next.
Riassunto Gli Autori riportano due casi di paralisi dei nervi cranici bulbari (XII nel caso 1, IX–X–XII nel caso 2) causate da anomalie dell'arteria carotide interna alla base cranica. Nel caso 1 la paresi del XII nervo cranico, associato con sindrome di Claude Bernard Horner ipsilaterale, è state determinata da un anuerisma dissecante della carotide con conseguente compressione del tronco nervoso contro la base cranica e stiramento delle fibre simpatiche periarteriose. Nel caso 2 viene ipotizzato che la lesione del IX, X e XII nervo cranico sia stata di origine ischemica per la presenza di un'ansa ad angolo acuto dell'arteria carotide interna. In entrambi i casi il decorso è stato favorevole, con regressione pressochè completa dei sintomi iniziali. L'associazione fra anomalie della carotide interna e disturbi dei nervi cranici bulbari è probabilmente più frequente di quanto si ritenesse in precedenza e la patogenesi della lesione nervosa può essere variabile da caso a caso.
  相似文献   

11.
96 monotherapies with carbamazepine, phenytoin, phenobarbital and primidone were assessed in 42 patients with partial epilepsy. Those whose seizure frequency was reduced by 75% or more were considered to have improved. In 54 comparisons of monotherapies significant improvement in seizure frequency was achieved in only 16.7% of cases. Nonresponding patients showed practically no change across all comparisons according to the Fischer test.
Sommario In 42 pazienti con epilessia parziale, sono state analizzate un totale di 96 monoterapie con Carbamazepina, Fenitoina, Fenobarbital o Primidone. Sono stati considerati migliorati i pazienti che durante la seconda o terza monoterapie hanno presentato una riduzione delle crisi pari o maggiore al 75%. Tra i 54 confronti effettuati tra le varie monoterapie, solo una esigua percentuale, pari al 16.7% ha presentato un miglioramento significativo della frequenza delle crisi.Nei pazienti farmaco-resistenti, la frequenza delle crisi osservata confrontando le varie monoterapie con il test di Fischer è praticamente invariata.
  相似文献   

12.
Endocrine function was studied in 12 patients, 7 men and 5 women, with myotonic dystrophy (MD). Growth hormone (GH) was within normal limits in all the patients and there was no response to arginine stimulation. Prolactin (PRL) was above normal in only 2 cases (one man and one woman) and the response to TRH was below normal in 2 patients and slightly above in one. The GnRH test yielded a reduced LH response in 4 of the 7 men and none at all in the 3 women in whom it was done. The FSH response was below normal in only one of the 7 men and in 3 out of 4 women. The testosterone assay after HCG stimulation was borderline high in 2 out of 6 men and below normal in one. The level of thyroid hormones (T3, T4, FTI, TSH) was normal in all patients except one, whose FTI and T4 level were below normal. In the TRH test TSH was raised in only one of the 6 patients tested. The circadian rhythm of cortisol was absent in 3 out of 10 patients and 3 out of 8 patients showed no response to ACTH stimulation. The results of the study suggest that endocrine alterations are fairly frequent in MD but that they are neither specific nor correlated with disease severity or duration.
Sommario Nel presente lavoro vengono riportati i risultati di uno studio della funzionalità endocrina condotto su 12 pazienti affetti da Distrofia Miotonica (D.M.) (7 uomini e 5 donne). Il G.H. è risultato nella norma in tutti i pazienti, mentre la risposta allo stimolo con arginina è risultata assente. La prolattina (PRL) è stata trovata più elevata della norma solo in 2 casi (un uomo ed una donna) mentre allo stimolo con TRH la risposta è stata deficitaria in 2 pazienti e modicamente aumentata in uno. Il test con Gn-RH ha dato una risposta per l'LH ridotta in 4 su 7 uomini mentre è stata assentè in tutte le 4 donne in cui è stata eseguita; per l'FSH la risposta è stata deficitaria in uno solo su 7 uomini ed in 3 su 4 donne. In 6 uomini il dosaggio del testosterone dopo stimolo con HCG è risultato ai limiti superiori in due casi e deficitario in uno. Il tasso degli ormoni tiroidei (T3, T4, FTI, TSH) è risultato normale in tutti i pazienti ad eccezione di un caso con valori inferiori alla norma di FTI e T4. Al TRH test il TSH è risultato elevato in un solo caso dei 6 esaminati. Il ritmo circadiano del cortisolo è risultato assente in 3 su 10 pazienti mentre 3 su 8 pazienti non hanno presentato alcuna risposta allo stimolo con ACTH. I dati emersi dalla ricerca suggeriscono che nella D.M. alterazioni endocrine sono abbastanza frequenti ma non specifiche né correlate con la gravità e la durata della malattia.
  相似文献   

13.
The relationship between cerebrospinal fluid (CSF) markers of HIV infection and the spectrum of neurological manifestations were studied in 15 AIDS patients (13 with and 2 without confirmed neurological disorders). We demonstrated the presence of intrathecally synthesized anti-HIV antibodies. Antibodies to HIV envelope proteins were present in all patients but those to HIV core proteins in 9/13 cases only. HIV antigen and HIV p24 antigen were present in 6/14 and 4/12 cases respectively. HIV was not isolated from 6 samples of CSF. We have demonstrated that CSF markers of HIV infection were present in all AIDS patients, with or without neurological manifestations. Moreover HIV p24 antigen seems to be a very reliable marker of HIV infection.
Sommario Gli AA. riportano i risultati di uno studio effettuato sul liquido cefalorachidiano (LCR) di 15 pazienti con AIDS (13 con e 2 senza, manifestazioni neurologiche) al fine di correlare i segni liquorali di infezione da HIV con il quadro neurologico. è stata evidenziata in tutti i pazienti la presenza di anticorpi anti-HIV di sintesi intratecale. In particolare in tutti i pazienti sono stati dimostrati anticorpi diretti contro le proteine dell'envelope dell'HIV, mentre anticorpi anti-core sono stati riscontrati solo in 9 dei 13 casi esaminati. L'antigene dell'HIV e l'antigene p24 dello stesso virus sono, stati evidenziati rispettivamente in 6 su 14 e in 4 su 12 casi. L'HIV, ricercato in coltura cellulare nel LCR di 6 pazienti, non è stato isolato da nessun campione. Gli AA. concludono che segni di infezione da HIV sono presenti nel LCR di pazienti con AIDS, indipendentemente dalla comparsa o meno di manifestazioni neurologiche. Infine, la presenza nel LCR dell'antigene p24 dell'HIV sembra costituire un importante segno di infezione del SNC da parte di tale virus.
  相似文献   

14.
After a reversible right hemispheric stroke, a patient with bilateral carotid occlusion developed left motor seizures and bilateral TIAs, both triggered by orthostatic hypotension. A CT-scan showed a right frontal hypodense area. Hemodynamic factors may cause focal seizures in patients with cortical lesions.
Riassunto Dopo un attacco ischemico reversibile in emisfero destro, un paziente con occlusione carotidea bilaterale presentò crisi epilettiche focali motorie agli arti di sinistra e TIA bilaterali, entrambi scatenati da ipotensione ortostatica. Una TAC dimostrò un 'area ipodensa frontale destra. Fattori emodinamici possono provocare crisi epilettiche focali in pazienti con lesioni corticali.
  相似文献   

15.
A multimodal electrophysiological study, including median nerve somatosensory evoked potentials (SSEPs), motor cortical stimulation (CS) and brainstem evoked potentials (BAEPs), was performed on 34 patients with hereditary ataxias (HAs): 15 with Friedreich's disease (FD), 10 with early onset cerebellar ataxia (EOCA), and 9 with autosomal dominant cerebellar ataxia (ADCA). A higher incidence of abnormal central motor conduction was observed in FD than in EOCA patients, but was never observed in ADCA. A relationship between central motor conduction abnormalities and disease duration and clinical impairment was found only in FD patients. All FD patients showed severe impairment of the SSEPs that was not related to disease duration. In EOCA patients, less frequent and more variable SSEP abnormalities were observed. The lowest incidence of central SSEP abnormalities was observed in ADCA. The BAEP findings in all 3 groups of patients (but particularly those with EOCA) suggest prevalent brainstem damage.
Sommario Abbiamo sottoposto 34 pazienti affetti da varie forme di eredoatassia [15 con atassia di Friedreich (FD), 10 con atassia cerebellare ad esordio precoce con conservazione dei riflessi (EOCA) e 9 con atassia cerebellare dominante (ADCA)] a stimolazione della corteccia motoria (CS), potenziali evocati somatosensoriali (SSEPs) ed acustici (BAEPs). La via motoria centrale è risultata maggiormente compromessa nei pazienti con FD rispetto a quelli con EOCA mentre nei pazienti con ADCA non è risultata mai coinvolta; le alterazioni osservate sono risultate correlate con la durata e con la gravità della malattia solo nei pazienti con FD. I SSEPs, risultati gravemente compromessi in tutti i pazienti con FD, non presentavano alcuna correlazione con la gravità della malattia. L'incidenza e la gravità delle alterazioni dei SSEPs nei pazienti con EOCA e ADCA è risultata inferiore rispetto a quelli con FD. I BAEPs sono risultati frequentemente alterati nei 3 gruppi di pazienti con una maggiore percentuale negli EOCA.
  相似文献   

16.
We describe our experience of wiring to induce intramural thrombosis of giant aneurysms of the carotid artery, partly intracavernous and partly intracranial, in which surgical occlusion of the neck was impossible.
Sommario Gli Autori descrivono la loro esperienza nella trombosi intraluminale, indotta con l'introduzione di filamenti metallici, di aneurismi giganti della carotide, in parte intracavernosi e in parte intracranici, nei quali è impossibile l'occlusione chirurgica del colletto.
  相似文献   

17.
From a consecutive series of 812 patients at risk of stroke we selected 100 who seemed to be at high risk (excessive stroke risk—ESR) on the following clinical criteria: either multiple reversible ischemic attacks in one carotid territory or multiple (or bilateral) severe stenotic carotid lesions. The patients of the first subgroup received medical therapy and those of the second were referred for surgery. The 100 patients were followed up for 12 months, during which 29 patients had cerebral ischemic events: 17 having stroke and 12 TIA. This study suggests that it is possible to identify beforehand subgroups of ESR patients, thereby facilitating the selection of patients for brain protection and avoiding huge trials of unselected cerebrovascular patients.
Sommario Abbiamo studiato una serie consecutiva di soggetti (812) a rischio di “stroke”; nell'ambito di questa serie abbiano selezionato 100 pazienti che sembravano costituire un sottogruppo ad alto rischio (excessive risk of stroke=ESR). Le caratteristiche di inclusione nel gruppo ESR erano le seguenti: a) attacchi ischemici reversibili multipli in un territorio carotideo; b) lesioni steno-occlusive monolaterali multiple o bilaterali. Il gruppo a) era trattato con terapia medica, il gruppo b) con terapia chirurgica. Tutti i pazienti ESR sono stati seguiti per 12 mesi. Durante il follow-up si sono verificati episodi cerebrovascolari focali in 29 soggetti (17 strokes e 12 ischemie reversibili). Nel gruppo chirurgico gli episodi cerebrovascolari si sono presentati soprattutto nel periodo peri-operatorio (entro la 7a giornata) e solo in pochi casi a distanza di tempo (da 1 a 6 mesi). Nel gruppo medico gli end-points si sono distribuiti durante tutto il periodo di follow-up (12 mesi). Il presente studio suggerisce che è possibile individuare a priori sottogruppi di pazienti a rischio eccessivo di stroke, facilitando l'attuazione di trials clinici di “brain protection”. Infatti, arruolando tali pazienti, è sufficiente condurre lo studio in un numero minore di soggetti piuttosto che non prendendo in esame una popolazione non selezionata, dove la frequenza di nuovi eventi è molto inferiore.
  相似文献   

18.
Neurological complications of cerebral angiography   总被引:1,自引:0,他引:1  
We report a prospective study of 218 consecutive patients undergoing cerebral diagnostical angiography, before during and 24 hours after the procedure, to identify the neurological complication rate and the risk factors related to the patients and to the procedure. We observed 15 neurologic accidents (6.9%) with permanent sequelae in one case (0.4%). Two risk factors proved to correlate significantly with accidents, i.e. the time that the catheter remained within a vessel and difficulty in performing the procedure.
Sommario Abbiamo studiato in modo prospettico 218 pazienti consecutivi sottoposti ad esame angiografico cerebrale, prima-durante e dopo 24 ore dall'esame, per identificare l'incidenza di complicazioni neurologiche e i fattori di rischio in relazione al paziente ed all'esame stesso. Abbiamo osservato 15 complicazioni neurologiche (6.9%) con deficit permanente in un caso (0,4%). Due sono i fattori di rischio significativi: il tempo di permanenza del catetere nel vaso e la difficoltà nell'esecuzione dell'esame.
  相似文献   

19.
Eighteen patients (6 female, 12 male; average age 51 years, range 37–79) with clinical and radiological evidence (MRI) of cervical spondylotic myelopathy (CSM) were examined. The subjects were divided into two groups depending on whether radiology indicated single level (9 patients) or multilevel (9 patients) compression of the cervical cord. All of the patients underwent surgical decompression. Seriate exam with trans-cranial magnetic stimulation was performed in double session before surgery, and 3 and 12 months after surgery. The follow-up study of these patients revealed a statistically significant neurophysiological improvement only in those patients with single-level compression. In these cases, the cervical cord pathology revealed by MRI signal hyperintensity in T2 may at least partially consist of an edematous component and/or an initial demyelinization that has still a chance of recovery. In patients with multilevel damage, the compression may cause irreversible lesions.
Sommario Sono stati esaminati 18 pazienti (6 femmine, 12 maschi), età media 51 anni (range 37–79), con evidenza clinica e radiologica (RMN) di mielopatia spondilosica cervicale (CSM). Essi sono stati suddivisi in due gruppi in base al dato radiologico di compressione midollare monofocale (9 pazienti) o multifocale (9 soggetti). Tutti i pazienti sono stati sottoposti ad intervento chirurgico decompressivo. È stato effettuato esame seriato con stimolazione magnetica a livello cranico nel preoperatorio in due distinte sedute (al fine di valutare l'effetto sui dati della variabilità legata alla metodica), a 3 e 12 mesi dopo l'intervento. I risultati ottenuti sono stati paragonati con i valori normali relativi a 20 soggetti normali.Le alterazioni dei parametri neurofisiologici considerati (Tempo di conduzione centrale, ampiezza delle risposte evocate), più evidenti a carico delle vie destinate agli arti inferiori, non sono risultate di entità statisticamente differente nel gruppo dei soggetti con lesione mono e multifocale. Lo studio del follow up di questi pazienti ha rivelato un miglioramento statisticamente significativo sul piano neurofisiologico solo nei pazienti con compressione monofocale. Si può ipotizzare che in caso di compressione monofocale, la sofferenza midollare evidenziata alla NMR come iperintensità di segnale in T2, possa essere costituita, almeno in parte, da una componente edematosa e/o una iniziale demielinizzazione, ancora suscettibile di miglioramento. Nei pazienti con danno di tipo multifocale invece la compressione a più livelli più frequentemente dà luogo ad un danno di tipo ischemico che rende impossibile il recupero.
  相似文献   

20.
The sera of 176 MS patients and of 150 healthy adult controls were assayed for antibodies against mumps, rubella, Sendai and herpes simplex viruses, a higher prevalence of measles c.f.a. having already been demonstrated in the MS patients. The CSF of 48 of the MS patients were subjected to the same tests. The patients differed from the controls in a higher prevalence of h.i.a. to mumps and of c.f.a. to herpes simplex. For the latter, but not for the former, the prevalence was statistically higher only in patients treated with immunosuppressants. To date measles seems to be the most seriously incriminated virus in the etiopathogenesis of MS, mumps ranking second.
Sommario Sono riportiti i risultati delle titolazioni anticorporali verso i virus della parotite, della rosolia, Sendai ed herpes simplex nel siero di 176 pazienti affetti da Sclerosi Multipla e di 150 soggetti sani di controllo, nonché nel liquor di 48 dei malati. In precedenza negli stessi gruppi di soggetti erano stati studiati gli anticorpi antimorbillo. Differenze tra i malati ed i controlli sono state riscontrate solo per la prevalenza nel siero degli anticorpi inibenti l'emoagglutinazione antiparotite e degli anticorpi fissanti il complemento verso l'herpes simplex. Va sottolineato che, al contrario di quanto si è verificato per il virus della parotite, solo i pazienti sottoposti a terapia con farmaci immunodepressivi presentavano una prevalenza degli anticorpi fissanti il complemento verso l'herpes simplex statisticamente maggiore dei controlli. Sulla base delle presenti e di precedenti osservazioni, sembra che il morbillo in primo luogo e la parotite siano i virus per i quali esistono maggiori evidenze di un coinvolgimento nell'eziopatogenesi della Sclerosi Multipla.
  相似文献   

设为首页 | 免责声明 | 关于勤云 | 加入收藏

Copyright©北京勤云科技发展有限公司  京ICP备09084417号